L'Angolo
PIBE DE ORO - Maradona a Napoli per lo scudetto del 1987: "Torno per la grande festa di luglio"
11.05.2017 10:34 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il 10 maggio è un giorno da celebrare. Diego ha pubblicato su Facebook la sua foto con Bruscolotti durante il giro di campo al San Paolo, accanto i nomi di tutti i protagonisti di quella stagione del 1987, dai calciatori ai magazzinieri. «Perché vincemmo tutti insieme», spiega in un’intervista a Francesco De Luca per Il Mattino dal Bahrein, dove è volato con il suo assistente e rappresentante, il napoletano Stefano Ceci, per un evento della Fifa. «Il primo ricordo è il sorriso della gente. I tifosi erano felici perché potevano sentirsi i più forti d’Italia. I campioni erano stati sempre loro, quelli del Nord, e noi finalmente arrivammo al traguardo quella domenica. Mi chiesero di battere la Juve appena arrivai». «La gente era orgogliosa di noi perché il Napoli in campo realizzava le sue aspirazioni. Vincemmo perché formavamo una squadra unita. Sapevamo per cosa lottavamo, avevamo un grande obiettivo. Giocavamo per Napoli, per una città a cui mancavano tante cose ma che aveva una grande squadra». «La domenica, quando giocavamo, pensavamo ai tifosi. Se ci sarò per la festa a luglio al San Paolo? Senz’altro. E voglio portare al San Paolo tutti i miei figli». «Sì, li voglio portare tutti al San Paolo affinché possano vedere quanto amore c’è da parte di Napoli verso il loro papà e festeggiare ancora, perché quel successo è stato unico. Magari i calciatori della squadra di oggi potessero vivere da vicino, nei loro corpi, quelle emozioni. Dentro di me sapevo che era una cosa troppo importante per la città di Napoli ed ecco perché la volevo con tutte le mie forze. Napoli è nel cuore. Sempre».

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NAPOLI - Il 10 maggio è un giorno da celebrare. Diego ha pubblicato su Facebook la sua foto con Bruscolotti durante il giro di campo al San Paolo, accanto i nomi di tutti i protagonisti di quella stagione del 1987, dai calciatori ai magazzinieri. «Perché vincemmo tutti insieme», spiega in un’intervista a Francesco De Luca per Il Mattino dal Bahrein, dove è volato con il suo assistente e rappresentante, il napoletano Stefano Ceci, per un evento della Fifa. «Il primo ricordo è il sorriso della gente. I tifosi erano felici perché potevano sentirsi i più forti d’Italia. I campioni erano stati sempre loro, quelli del Nord, e noi finalmente arrivammo al traguardo quella domenica. Mi chiesero di battere la Juve appena arrivai». «La gente era orgogliosa di noi perché il Napoli in campo realizzava le sue aspirazioni. Vincemmo perché formavamo una squadra unita. Sapevamo per cosa lottavamo, avevamo un grande obiettivo. Giocavamo per Napoli, per una città a cui mancavano tante cose ma che aveva una grande squadra». «La domenica, quando giocavamo, pensavamo ai tifosi. Se ci sarò per la festa a luglio al San Paolo? Senz’altro. E voglio portare al San Paolo tutti i miei figli». «Sì, li voglio portare tutti al San Paolo affinché possano vedere quanto amore c’è da parte di Napoli verso il loro papà e festeggiare ancora, perché quel successo è stato unico. Magari i calciatori della squadra di oggi potessero vivere da vicino, nei loro corpi, quelle emozioni. Dentro di me sapevo che era una cosa troppo importante per la città di Napoli ed ecco perché la volevo con tutte le mie forze. Napoli è nel cuore. Sempre».