L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "La vittoria da provinciale di Gonzalo Higuain, che prende a schiaffi il suo passato"
02.12.2017 14:35 di Napoli Magazine
NAPOLI - La Juventus ha vinto al San Paolo, di misura, fermando per la prima volta in campionato il Napoli, dopo 14 turni da imbattuta. Rafa Benitez, a fine partita, avrebbe commentato così: "Ci può stare", stessa frase utilizzata da Sarri. Non bisogna farne un dramma, ma nemmeno sminuire la prestazione partenopea certamente non brillante. Il pressing c'e' stato, per 70 minuti, ma e' mancato il guizzo finale, quello che fa la differenza. I tre davanti non erano certamente in serata, cosi' come Mario Rui, che non ha ben preso le misure, lasciando una voragine dal lato di Douglas Costa, irrefrenabile a campo aperto, e deus ex machina dell'azione giostrata da Dybala e conclusa da Higuain. Nulla da dire sull'atteggiamento dei bianconeri, che da quel momento non hanno sbagliato nulla in fase difensiva, concedendo davvero poco agli uomini di Sarri, e rischiando pochissimo. Allegri, nel post gara, ha elogiato il Napoli: come piu' volte sottolineato dal tecnico della formazione gialla, conta il risultato, non come arriva. Non temo onestamente un calo del Napoli, penso solo che sia subentrata un po' di fisiologica stanchezza. Niente di piu', niente di meno. Ho assistito invece con stupore alla pantomima messa in scena, sin dal riscaldamento, da Gonzalo Higuain, che ha disputato una grandissima partita, risolvendola con un guizzo dei suoi e dando una mano anche in difesa, dimostrando all'occorrenza una mentalita' provinciale, salvo poi prendere a schiaffi il suo passato con l'atteggiamento di chi sfida pubblico sugli spalti ed ex compagni di squadra in campo. A richiamarlo all'ordine perfino il signor Orsato, come tutti hanno potuto notare. Dalla parte bianconera sottolineano gli insulti ricevuti dal Pipita dal passaggio alla Juventus in poi, un tradimento consumato che nessuno a Napoli gli perdonera' mai. Ed a tal proposito il numero 9 argentino ha sottolineato che preferisce parlare in campo: onestamente avrebbe fatto meglio a fermarsi dopo il gol, o ad esultare come normalmente fa. Invece no, la sfida, la mano in fronte, poi verso l'occhio. Altro comportamento che non ha fatto altro che digustare ed inasprire i suoi ex tifosi, quelli che lo hanno osannato per le sue gesta. Risolutivo sul campo in questa partita, non nella vita e nelle finali da vincere a tutti i costi. Anche a 90 anni resterà un traditore. E i napoletani sono in ogni parte del mondo. Contento lui, contenti tutti. Non era una gara decisiva per le sorti stagionali alla vigilia, non lo è ora. Di sicuro la vittoria ha rinvigorito la Juventus, ma il Napoli non è finito. Ne vedremo delle belle. Ora tocca a Guardiola fare il suo dovere in Champions League, altrimenti la rabbia diventerà doppia e verrà sfogata tutta contro l'incolpevole Fiorentina. 
 
 
 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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02/12/2024 - 14:35

NAPOLI - La Juventus ha vinto al San Paolo, di misura, fermando per la prima volta in campionato il Napoli, dopo 14 turni da imbattuta. Rafa Benitez, a fine partita, avrebbe commentato così: "Ci può stare", stessa frase utilizzata da Sarri. Non bisogna farne un dramma, ma nemmeno sminuire la prestazione partenopea certamente non brillante. Il pressing c'e' stato, per 70 minuti, ma e' mancato il guizzo finale, quello che fa la differenza. I tre davanti non erano certamente in serata, cosi' come Mario Rui, che non ha ben preso le misure, lasciando una voragine dal lato di Douglas Costa, irrefrenabile a campo aperto, e deus ex machina dell'azione giostrata da Dybala e conclusa da Higuain. Nulla da dire sull'atteggiamento dei bianconeri, che da quel momento non hanno sbagliato nulla in fase difensiva, concedendo davvero poco agli uomini di Sarri, e rischiando pochissimo. Allegri, nel post gara, ha elogiato il Napoli: come piu' volte sottolineato dal tecnico della formazione gialla, conta il risultato, non come arriva. Non temo onestamente un calo del Napoli, penso solo che sia subentrata un po' di fisiologica stanchezza. Niente di piu', niente di meno. Ho assistito invece con stupore alla pantomima messa in scena, sin dal riscaldamento, da Gonzalo Higuain, che ha disputato una grandissima partita, risolvendola con un guizzo dei suoi e dando una mano anche in difesa, dimostrando all'occorrenza una mentalita' provinciale, salvo poi prendere a schiaffi il suo passato con l'atteggiamento di chi sfida pubblico sugli spalti ed ex compagni di squadra in campo. A richiamarlo all'ordine perfino il signor Orsato, come tutti hanno potuto notare. Dalla parte bianconera sottolineano gli insulti ricevuti dal Pipita dal passaggio alla Juventus in poi, un tradimento consumato che nessuno a Napoli gli perdonera' mai. Ed a tal proposito il numero 9 argentino ha sottolineato che preferisce parlare in campo: onestamente avrebbe fatto meglio a fermarsi dopo il gol, o ad esultare come normalmente fa. Invece no, la sfida, la mano in fronte, poi verso l'occhio. Altro comportamento che non ha fatto altro che digustare ed inasprire i suoi ex tifosi, quelli che lo hanno osannato per le sue gesta. Risolutivo sul campo in questa partita, non nella vita e nelle finali da vincere a tutti i costi. Anche a 90 anni resterà un traditore. E i napoletani sono in ogni parte del mondo. Contento lui, contenti tutti. Non era una gara decisiva per le sorti stagionali alla vigilia, non lo è ora. Di sicuro la vittoria ha rinvigorito la Juventus, ma il Napoli non è finito. Ne vedremo delle belle. Ora tocca a Guardiola fare il suo dovere in Champions League, altrimenti la rabbia diventerà doppia e verrà sfogata tutta contro l'incolpevole Fiorentina. 
 
 
 
 
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