NAPOLI - Ai punti, come si suole dire nella boxe, e tenendo conto del possesso palla pari al 60%, avrebbe meritato il Napoli la vittoria. Dopo un inizio timido, e la voragine centrale per il gol di Khedira, viziata da una lievissima spinta su Albiol, la squadra di Allegri non ha messo paura ai padroni di casa, rei di aver soltanto trovato l'affondo decisivo in ritardo. Dopo il gol di Hamsik, però, la squadra ha iniziato a crederci con maggiore convinzione. Se si pensa al palo di Mertens, al gol di Callejon annullato per evidente fuorigioco, e ai tentativi di Insigne, un pò di amarezza resta in bocca. Dando un occhio al calendario resta un'unica speranza: che la Roma stecchi proprio contro i bianconeri e contro il Milan, per poter sperare di riagguantare il secondo posto. Al momento la piazza d'onore sembra distante, con la Juventus ormai in carrozza verso lo scudetto, ma non bisogna mollare un centimetro. Peccato per gli errori in difesa, per la disattenzione di Jorginho, e per la mira non proprio precisa di super Marek nelle occasioni precedenti al gol. Ma si sa, nel calcio gli errori si pagano. Ora testa alla Coppa Italia, si riparte dal 3-1 dell'andata. Se il Napoli scende in campo con la stessa intesità può sperare di segnare due reti, ma non bisogna lasciare nulla al caso. Più grinta, più cattiveria sotto porta. Un plauso speciale al pubblico napoletano, che ha ignorato il numero 9 avversario nei giorni che hanno preceduto la sfida riservandosi i fischi ad ogni tocco di palla nel rettangolo di gioco. Chapeau per la maturità e la civiltà dimostrate: tutto quel dispiegamento di forze dell'ordine è sembrato sinceramente eccessivo.