L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Sarri, punta sulle certezze: Mertens è fondamentale!"
14.09.2017 23:58 di Napoli Magazine

NAPOLI - Piccola premessa: il gioco di Sarri è fantastico e per attuarlo bisogna essere almeno al 90% nell'undici titolare. Per questo motivo se ci sono elementi non al top della condizione fisica non è nessun dramma, o lesa maestà, concedergli un "part time" per permettergli di rifiatare e ritornare allo splendore consueto. Il riferimento è a Marek Hamsik ma il richiamo va a Maurizio Sarri, che come sottolinea l'importanza di schierare il capitano titolare a tutti i costi, nel momento di difficoltà, non può mettere in ballottaggio l'unico e vero inamovibile del momento per forza, reattività, imprevedibilità e concretezza, ovvero Dries Mertens, con un Milik ancora lontano dalla forma migliore. Se il prurito di far riposare Mertens (ricordando che siamo ad inizio stagione) era così impellente, lo si poteva soddisfare contro il neo promosso Benevento, non all'esordio in Champions League fuori casa. Ovviamente, dopo una sconfitta, siamo tutti bravi a pontificare, ma qualche piccolo campanello d'allarme, per stessa ammissione del tecnico, lo avevamo avvertito gia' contro Atalanta e Bologna. Personalmente non mi è sembrato uno Shakhtar insormontabile, di qui la rabbia per la sconfitta e nel vedere Zielinski e Diawara (non solo Hamsik) a vuoto e in affanno e Milik per niente lucido in fase conclusiva, se non grazie al penalty procurato da Mertens. E' vero che i rigori bisogna realizzarli e non e' facile segnarli, che il polacco e' stato bravo a spiazzare il portiere, ma e' anche vero che tra la sforbiciata per i fotografi e il sinistro alle stelle da ottima posizione, c'e' poco da sorridere. Nonostante questo quadro non proprio esaltante, il Napoli era ancora in partita, poi a spegnere ogni velleita' di rimonta c'è stato il raddoppio ucraino, complice l'uscita a vuoto di Reina; un errore che ha inciso sicuramente in negativo sui sogni di rimonta e che ha fatto dimenticare i due interventi in chiusura a tu per tu con Taison e Kovalenko nella sua valutazione generale. Così se a Bologna era stato un eroe, ed e' stato sottolineato, in Ucraina ha sbagliato e lo si dice con serenita', senza volerlo ammazzare o crocifiggerlo come caprio espiatorio di tutti i mali del mondo. La virtu' di chi giudica infatti dovrebbe essere proprio nell'equilibrio. E il Napoli non e' diventato in tre giorni scarso. Anzi, sono certo che contro il Benevento ci sara' un altro tipo di atteggiamento. L'importante e' non voler sperimentare troppo e fare le cose semplici. Il Napoli ha dato ampia dimostrazione di essere forte con Reina; Hysaj, Koulibaly, Albiol, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. Per trovare questo equilibrio c'e' voluto un anno. Le rotazioni vanno fatte, senza strafare, altrimenti le brutte sorprese possono verificarsi e non e' sempre possibile recuperare gli errori in corso d'opera.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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di Napoli Magazine

14/09/2024 - 23:58

NAPOLI - Piccola premessa: il gioco di Sarri è fantastico e per attuarlo bisogna essere almeno al 90% nell'undici titolare. Per questo motivo se ci sono elementi non al top della condizione fisica non è nessun dramma, o lesa maestà, concedergli un "part time" per permettergli di rifiatare e ritornare allo splendore consueto. Il riferimento è a Marek Hamsik ma il richiamo va a Maurizio Sarri, che come sottolinea l'importanza di schierare il capitano titolare a tutti i costi, nel momento di difficoltà, non può mettere in ballottaggio l'unico e vero inamovibile del momento per forza, reattività, imprevedibilità e concretezza, ovvero Dries Mertens, con un Milik ancora lontano dalla forma migliore. Se il prurito di far riposare Mertens (ricordando che siamo ad inizio stagione) era così impellente, lo si poteva soddisfare contro il neo promosso Benevento, non all'esordio in Champions League fuori casa. Ovviamente, dopo una sconfitta, siamo tutti bravi a pontificare, ma qualche piccolo campanello d'allarme, per stessa ammissione del tecnico, lo avevamo avvertito gia' contro Atalanta e Bologna. Personalmente non mi è sembrato uno Shakhtar insormontabile, di qui la rabbia per la sconfitta e nel vedere Zielinski e Diawara (non solo Hamsik) a vuoto e in affanno e Milik per niente lucido in fase conclusiva, se non grazie al penalty procurato da Mertens. E' vero che i rigori bisogna realizzarli e non e' facile segnarli, che il polacco e' stato bravo a spiazzare il portiere, ma e' anche vero che tra la sforbiciata per i fotografi e il sinistro alle stelle da ottima posizione, c'e' poco da sorridere. Nonostante questo quadro non proprio esaltante, il Napoli era ancora in partita, poi a spegnere ogni velleita' di rimonta c'è stato il raddoppio ucraino, complice l'uscita a vuoto di Reina; un errore che ha inciso sicuramente in negativo sui sogni di rimonta e che ha fatto dimenticare i due interventi in chiusura a tu per tu con Taison e Kovalenko nella sua valutazione generale. Così se a Bologna era stato un eroe, ed e' stato sottolineato, in Ucraina ha sbagliato e lo si dice con serenita', senza volerlo ammazzare o crocifiggerlo come caprio espiatorio di tutti i mali del mondo. La virtu' di chi giudica infatti dovrebbe essere proprio nell'equilibrio. E il Napoli non e' diventato in tre giorni scarso. Anzi, sono certo che contro il Benevento ci sara' un altro tipo di atteggiamento. L'importante e' non voler sperimentare troppo e fare le cose semplici. Il Napoli ha dato ampia dimostrazione di essere forte con Reina; Hysaj, Koulibaly, Albiol, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. Per trovare questo equilibrio c'e' voluto un anno. Le rotazioni vanno fatte, senza strafare, altrimenti le brutte sorprese possono verificarsi e non e' sempre possibile recuperare gli errori in corso d'opera.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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