LA TESTA NEL PALLONE
LA TESTA NEL PALLONE - Liguoro su "NM":"Jeppson e quel grido memorabile dagli spalti: è caduto 'o Banco 'e Napule...!"
26.10.2017 18:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Anni fa il Napoli contava su un attaccante che i tifosi del tempo ancora ricordano con entusiasmo. Era Giorgio Braglia, ala sinistra della squadra allenata da Vinicio, al tempo di Clerici, Massa, La Palma, Orlandini, Ciccio Esposito, Boccolini, Dino Zoff e gli altri. Ogni stagione ha i suoi ricordi ''forti'': anche il Napoli di oggi fa leva sugli azzurri per tener ferma quella forte ''vicinanza'' che lega la squadra ai suoi supporters. Naturalmente, la passione popolare per la squadra del cuore è molto legata alla sua fisionomia e capacità. Così, la vittoria in trasferta sul Genoa e la classifica attuale con supremazia su squadre come Inter, Juventus, Lazio e Roma riscalda i cuori dei tifosi e fa sperare. E naturalmente entusiasmano i gol segnati con prontezza e classe, come i due ''centri'' riusciti a Mertens nell'incontro col Genoa. Rispuntano nella memoria le partite rese indimenticabili dai ''cannonieri'' di altre epoche, quelli che davano al Napoli un preciso profilo di gioco. Due nomi per tutti, due calciatori di grande valore e di stile personale indimenticabile: Amedeo Amadei e Hans Jeppson. Amadei vestì la maglia azzurra dopo una lunga e importante stagione a Roma. Jeppson venne dal nord-Europa in Italia e a Napoli mostrò il suo grande talento di attaccante di punta. Jeppson dette molto alla squadra azzurra, giustificando in qualche modo la sua cospicua valutazione economica: 105 milioni, negli anni '50, erano un enorme esborso. Molte voci critiche per il ''mercato calcistico'' si levavano in tutta Italia. Un grido memorabile si alzò dalle gradinate dello stadio del Vomero, il giorno in cui Jeppson, falciato da un difensore avversario, finì lungo in terra: ...E' caduto 'o Banco 'e Napule...

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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26/10/2024 - 18:30

NAPOLI - Anni fa il Napoli contava su un attaccante che i tifosi del tempo ancora ricordano con entusiasmo. Era Giorgio Braglia, ala sinistra della squadra allenata da Vinicio, al tempo di Clerici, Massa, La Palma, Orlandini, Ciccio Esposito, Boccolini, Dino Zoff e gli altri. Ogni stagione ha i suoi ricordi ''forti'': anche il Napoli di oggi fa leva sugli azzurri per tener ferma quella forte ''vicinanza'' che lega la squadra ai suoi supporters. Naturalmente, la passione popolare per la squadra del cuore è molto legata alla sua fisionomia e capacità. Così, la vittoria in trasferta sul Genoa e la classifica attuale con supremazia su squadre come Inter, Juventus, Lazio e Roma riscalda i cuori dei tifosi e fa sperare. E naturalmente entusiasmano i gol segnati con prontezza e classe, come i due ''centri'' riusciti a Mertens nell'incontro col Genoa. Rispuntano nella memoria le partite rese indimenticabili dai ''cannonieri'' di altre epoche, quelli che davano al Napoli un preciso profilo di gioco. Due nomi per tutti, due calciatori di grande valore e di stile personale indimenticabile: Amedeo Amadei e Hans Jeppson. Amadei vestì la maglia azzurra dopo una lunga e importante stagione a Roma. Jeppson venne dal nord-Europa in Italia e a Napoli mostrò il suo grande talento di attaccante di punta. Jeppson dette molto alla squadra azzurra, giustificando in qualche modo la sua cospicua valutazione economica: 105 milioni, negli anni '50, erano un enorme esborso. Molte voci critiche per il ''mercato calcistico'' si levavano in tutta Italia. Un grido memorabile si alzò dalle gradinate dello stadio del Vomero, il giorno in cui Jeppson, falciato da un difensore avversario, finì lungo in terra: ...E' caduto 'o Banco 'e Napule...

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
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