NAPOLI - Il campionato del Napoli ha lasciato un bel segno, con una brillante scia di valutazioni importanti e attese positive. Per scrutare l'orizzonte con possibilità di previsioni positive occorre ora che si stabilizzi il quadro delle scelte e dell'assetto definito della squadra per la prossima stagione. Sarri, a quanto oggi risulta con sicurezza, guiderà ancora l'undici partenopeo, sospinto dal bel torneo sviluppato e concluso con generali apprezzamenti. Una ''performance'' che, al compiacimento per il recentissimo passato, aggiunge vive speranze per il torneo che batte alle porte. Un'atmosfera corroborata anche dalle presenze di calciatori azzurri nelle squadre nazionali dei loro Paesi d'origine. E il pensiero va a Mertens, forte protagonista nella recente e brillante partita del Belgio. Anche chi non abbia ancora mostrato le proprie migliore capacità, dà importanti appuntamenti. Così Milik, che ha affermato: ''l'anno prossimo, tutto diverso!'' . E dall'Inghilterra Pep Guardiola, stimatissimo allenatore, elogia gli azzurri: ''Nessuno gioca meglio del Napoli in Italia, anche se il campionato lo ha vinto la Juve''. Un discorso più complesso riguarda forse il portiere Reina. Negli ultimi giorni si è affacciata l'ipotesi di una sua partenza. Diverse voci si sono levate per non farlo andar via, forti della dimostrata, ottima capacità del portiere azzurro. Si vedrà nei prossimi giorni. Intanto, il nuovo campionato si profila all'orizzonte, ancora non vicino ma imminente. La tifoseria segue le ultime fasi e spera in un Napoli ben costruito. Per chi ha vissuto, indietro nel tempo, le vicende della squadra azzurra si fa sentire la speranza di avere in campo giocatori bravi e anche generosi nel lottare senza mai tirarsi indietro. Un esempio di anni fa riguarda un calciatore sempre pronto a impegnarsi senza tregue: Bruno Pesaola.  A lui dedicai dei versi di stima, in una pubblicazione che si chiamò ''La testa nel pallone'':

"Generoso campione, ''Petisso'' per gli amici,

che lo applaudivano in quarantamila,

tutti presenti, senza gli artifici 

delle TV col... calcio virtuale.

Avrebbero vissuto molto male,

e con poca passione,

nell'epoca di un cuore in un pallone''.