LA TESTA NEL PALLONE
LA TESTA NEL PALLONE - Mimmo Liguoro su "NM": "Ricordi azzurri, dal Leone di Rio al Bersagliere, dal Baronetto a Palo 'e fierro"
08.03.2018 11:08 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il cammino del Napoli nel campionato in corso offre ai tifosi occasioni di pensieri rivolti al prossimo futuro, insieme a ricordi legati a nomi di calciatori che, nei racconti ascoltati dai più giovani, hanno profili indimenticabili. Ricordi di protagonisti che sorreggono la ''storia'' azzurra. Tra gli altri, il ricordo calcistico di Luis Vinicio, gran goleador venuto dal Brasile nel 1955 e ''napoletano'' fino al 1960. Era ''IL LEONE DI RIO.'' Classe e grinta da calciatore e idee penetranti da allenatore. Nel 1975 il Napoli guidato da Vinicio conquistò il secondo posto. Dal 1957 al 1961 il ruolo di interno destro fu di Beniamino Di Giacomo, calciatore che si riconosceva per uno stile brillante e volitivo. I tifosi sottolinearono il suo gioco con un significativo nome di battaglia: ''Il Bersagliere''. Nel 1965 approdò sotto il Vesuvio il centravanti brasiliano già del Milan, Omar Sivori. Il suo gioco incantò fino al 1967, quando andò via per la Juventus. E per i bianconeri proprio lui segnò al Napoli un gol che per gli azzurri precluse un possibile scudetto. Tra i calciatori esteri approdati a Napoli ci fu un attaccante venuto dal Brasile e presto entrato nelle simpatie del pubblico azzurro. Era l'anno 1963 quando arrivò accanto al Vesuvio Faustinho Jarbas, destinato a restare in azzurro fino al 1969. Il suo nome fece presto spazio al soprannome, col quale fu sempre chiamato dalla tifoseria azzurra: Canè. Generoso e combattivo, Canè divenne presto un beniamino dei tifosi, ai quali mostrò il suo valore e il suo attaccamento alla squadra azzurra e alla città. Al punto che divenne un napoletano d'elezione, generoso e combattivo. Nato a Napoli era il ''collega'' Gianni Improta, che giocò in azzurro e fu titolare fino al 1973. Duttile mezz'ala, elegante nel gioco , fu chiamato ''il baronetto''. Nato in Campania era, in quel tempo, il terzino destro del Napoli, Beppe Bruscolotti, che i tifosi chiamavano, per la sua capacità difensiva, ''palo 'e fierro''. Esordì nel 1972 e fu in squadra per lunghi anni. L'estro dei tifosi gli dedicò versi in rima che, nel proporre un intervento nella trasmissione sul calcio guidata da Ameri e Ciotti, fingeva come dal campo del Napoli arrivasse questa notizia: '' ... scusa Ameri, scusa Ciotti! HA SEGNATO BRUSCOLOTTI!".

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

08/03/2024 - 11:08

NAPOLI - Il cammino del Napoli nel campionato in corso offre ai tifosi occasioni di pensieri rivolti al prossimo futuro, insieme a ricordi legati a nomi di calciatori che, nei racconti ascoltati dai più giovani, hanno profili indimenticabili. Ricordi di protagonisti che sorreggono la ''storia'' azzurra. Tra gli altri, il ricordo calcistico di Luis Vinicio, gran goleador venuto dal Brasile nel 1955 e ''napoletano'' fino al 1960. Era ''IL LEONE DI RIO.'' Classe e grinta da calciatore e idee penetranti da allenatore. Nel 1975 il Napoli guidato da Vinicio conquistò il secondo posto. Dal 1957 al 1961 il ruolo di interno destro fu di Beniamino Di Giacomo, calciatore che si riconosceva per uno stile brillante e volitivo. I tifosi sottolinearono il suo gioco con un significativo nome di battaglia: ''Il Bersagliere''. Nel 1965 approdò sotto il Vesuvio il centravanti brasiliano già del Milan, Omar Sivori. Il suo gioco incantò fino al 1967, quando andò via per la Juventus. E per i bianconeri proprio lui segnò al Napoli un gol che per gli azzurri precluse un possibile scudetto. Tra i calciatori esteri approdati a Napoli ci fu un attaccante venuto dal Brasile e presto entrato nelle simpatie del pubblico azzurro. Era l'anno 1963 quando arrivò accanto al Vesuvio Faustinho Jarbas, destinato a restare in azzurro fino al 1969. Il suo nome fece presto spazio al soprannome, col quale fu sempre chiamato dalla tifoseria azzurra: Canè. Generoso e combattivo, Canè divenne presto un beniamino dei tifosi, ai quali mostrò il suo valore e il suo attaccamento alla squadra azzurra e alla città. Al punto che divenne un napoletano d'elezione, generoso e combattivo. Nato a Napoli era il ''collega'' Gianni Improta, che giocò in azzurro e fu titolare fino al 1973. Duttile mezz'ala, elegante nel gioco , fu chiamato ''il baronetto''. Nato in Campania era, in quel tempo, il terzino destro del Napoli, Beppe Bruscolotti, che i tifosi chiamavano, per la sua capacità difensiva, ''palo 'e fierro''. Esordì nel 1972 e fu in squadra per lunghi anni. L'estro dei tifosi gli dedicò versi in rima che, nel proporre un intervento nella trasmissione sul calcio guidata da Ameri e Ciotti, fingeva come dal campo del Napoli arrivasse questa notizia: '' ... scusa Ameri, scusa Ciotti! HA SEGNATO BRUSCOLOTTI!".

 

 

Mimmo Liguoro
 
 
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