NAPOLI - Come un podista che fili verso l'ultimo chilometro ma viene beffato da una buccia di banana che lo fa cadere, il Napoli ha trovato a Udine un imprevisto ostacolo, dislocato in diversi momenti. Prima un approccio non folgorante alla partita, poi la vicenda dello scontro tra Higuain e l'arbitro. Il centravanti è andato oltre il consentito? Certo, se non avesse esternato il suo malcontento nulla sarebbe accaduto. Ma sarebbe anche stata più comprensibile una reazione abitrale consapevole dello stress nervoso di un attaccante sottoposto a innumerevoli forzature e scontri di gioco. Non è stato così, e il gesto della trattenuta compiuto dal centravanti azzurro è stato subito visto come un pericoloso ''attentato''. Le testimonianze calcistiche dicono di analoghe situazioni risolte con maggior comprensione dello stato d'animo di calciatori impegnati in un gioco che, accanto alle irregolarità dei difensori, conosce anche le reazioni degli attaccanti quando sottoposti a eccessive dosi di frenata. Le testimonianze visive di analoghe occasioni non sfociate in sanzioni punitive di forte livello sono lì a testimoniare di un diverso modo di vedere e comprendere certe azioni-reazioni di difensori e attaccanti. Certo, ogni giocatore dovrebbe sempre riuscire a frenare i propri nervi. Le sanzioni per il mancato controllo dovrebbero però sempre tener conto delle ''provocazioni'' , spesso eccessive. La lunga squalifica di Higuain sembra proclamata al di là di ogni possibile attenuante. Ora la squadra deve serrare le file e puntare a una risposta ''sul campo'' che ne confermi il ruolo positivo fin qui interpretato. La squadra di Sarri ha il compito di andare avanti fino al termine del torneo, con il giusto obiettivo di confermare la sua realtà da classifica alta. Un orizzonte alla portata di questo Napoli, tra i protagonisti principali della stagione calcistica. Una nota canzone dice, nel ritornello, ''storta va, diritta vene...''.
di Napoli Magazine
07/04/2024 - 18:58
NAPOLI - Come un podista che fili verso l'ultimo chilometro ma viene beffato da una buccia di banana che lo fa cadere, il Napoli ha trovato a Udine un imprevisto ostacolo, dislocato in diversi momenti. Prima un approccio non folgorante alla partita, poi la vicenda dello scontro tra Higuain e l'arbitro. Il centravanti è andato oltre il consentito? Certo, se non avesse esternato il suo malcontento nulla sarebbe accaduto. Ma sarebbe anche stata più comprensibile una reazione abitrale consapevole dello stress nervoso di un attaccante sottoposto a innumerevoli forzature e scontri di gioco. Non è stato così, e il gesto della trattenuta compiuto dal centravanti azzurro è stato subito visto come un pericoloso ''attentato''. Le testimonianze calcistiche dicono di analoghe situazioni risolte con maggior comprensione dello stato d'animo di calciatori impegnati in un gioco che, accanto alle irregolarità dei difensori, conosce anche le reazioni degli attaccanti quando sottoposti a eccessive dosi di frenata. Le testimonianze visive di analoghe occasioni non sfociate in sanzioni punitive di forte livello sono lì a testimoniare di un diverso modo di vedere e comprendere certe azioni-reazioni di difensori e attaccanti. Certo, ogni giocatore dovrebbe sempre riuscire a frenare i propri nervi. Le sanzioni per il mancato controllo dovrebbero però sempre tener conto delle ''provocazioni'' , spesso eccessive. La lunga squalifica di Higuain sembra proclamata al di là di ogni possibile attenuante. Ora la squadra deve serrare le file e puntare a una risposta ''sul campo'' che ne confermi il ruolo positivo fin qui interpretato. La squadra di Sarri ha il compito di andare avanti fino al termine del torneo, con il giusto obiettivo di confermare la sua realtà da classifica alta. Un orizzonte alla portata di questo Napoli, tra i protagonisti principali della stagione calcistica. Una nota canzone dice, nel ritornello, ''storta va, diritta vene...''.