NAPOLI - La maturità raggiunta dal Napoli rende questa squadra profondamente diversa da quelle a suo tempo guidate da Mazzarri e da Benitez. Negli anni scorsi una partita come quella di domenica scorsa con l'Udinese, il Napoli non l'avrebbe vinta. Quante volte in passato abbiamo visto gli azzurri andare in vantaggio, sprecare occasioni anche clamorose per chiudere la partita e subire poi nel finale la beffa del pareggio? Contro l’Udinese, invece, il Napoli pur non essendo riuscito a chiudere il conto con i friulani, quantomeno è stato capace di mantenere il vantaggio acquisito senza grandi affanni e di portare a casa tre punti, che è poco definire importanti, perché forse potrebbero risultare addirittura determinanti nell'economia di questo campionato. In una giornata come quella alla quale abbiamo assistito nello scorso fine settimana, in cui tutte le squadre di alta classifica sono riuscite a vincere, una battuta d'arresto con l'Udinese avrebbe sicuramente pregiudicato il cammino degli azzurri ed avrebbe anche influito negativamente sul morale della squadra e di tutto l'ambiente. Per questo dico che, grazie sicuramente al lavoro del suo allenatore, il Napoli ha acquisito una capacità di gestire le proprie forze e le proprie emozioni, rimanendo sempre vigile e concentrato, capacità che ha rivoluzionato in meglio la squadra e che la renderà sicura protagonista del torneo. Quanto all' 1-0, è un risultato che meglio di qualunque altro dimostra questo cambio di pelle. Non è un caso che lo scorso anno il Napoli al San Paolo non sia mai riuscito a vincere una partita per 1-0. L'incapacità di soffrire, la scarsa attitudine della difesa a blindare la porta, le incertezze del portiere (sia che si trattasse di Rafael sia di Andujar), i balbettii della coppia di centrali Albiol-Koulibaly, sono tutti elementi che nella passata stagione mettevano a repentaglio la vittoria finale, nonostante che l'attacco atomico di Benitez fosse stato capace di trovare la via del gol. Evidentemente Sarri, rispetto a Benitez, ha insegnato non solo i movimenti giusti ai suoi uomini, ma ha anche spiegato loro il comportamento migliore da tenere sul campo in determinati momenti, per metabolizzare la sofferenza e mantenere mente lucida, gambe salde e cuore impavido per tutti i 90 minuti della gara. Con questi presupposti, non c'è dubbio, ci aspetta una stagione tutta da vivere.

Mario Zaccaria

Napoli Magazine

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