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MR Z - Il Napoli e i nuovi acquisti, fidarsi è bene, farlo di Sarri è meglio
27.09.2016 15:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Fidarsi è bene, fidarsi di Sarri... è meglio. Qualche perplessità aveva scatenato la decisione dell'allenatore del Napoli di non far giocare, neppure per un minuto, nelle prime sei giornate di campionato e nell'esordio in Champions League sul campo della Dinamo Kiev, cinque dei nuovi acquisti di stagione: Tonelli, Maksimovic, Diawara, Rog e Giaccherini. Possibile, ci si domandava, che si debba assistere anche quest'anno al bis della passata stagione quando il tecnico, forse per lanciare un segnale alla società, non aveva fatto scendere in campo neppure per un minuto il giovane Grassi ed aveva utilizzato solo per una manciata di minuti, nell'ultima giornata di campionato, a risultato già acquisito, Regini? Il dubbio era più che lecito, visto che Sarri sembra essere un allenatore con le idee estremamente chiare, molto poco condizionabile da fattori esterni e con dei convincimenti radicati sui quali difficilmente è disponibile a mediare. Le spiegazioni che il tecnico ha dato sull'argomento sabato sera, dopo la partita con il Chievo, mi sono sembrate però persuasive e, dunque, va fatta una apertura di credito piena nei confronti dell'allenatore. Sarri ha spiegato di non aver ancora utilizzato i cinque nuovi azzurri perché alcuni di essi (Maksimovic e Diawara) non hanno fatto alcun tipo di preparazione precampionato e in sostanza erano fermi, prima di arrivare al Napoli nelle ultime battute del calciomercato, dalla fine dello scorso campionato. Giaccherini, aggregatosi in ritardo alla squadra dopo un periodo di riposo seguito ai Campionati europei, è andato incontro ad un infortunio muscolare che ne ha notevolmente rallentato la preparazione. Quanto a Tonelli, il problema al ginocchio (infiammazione del tendine sottorotuleo) ne ha pesantemente pregiudicato il lavoro che avrebbe dovuto svolgere a Dimaro. Infine Rog. Il croato, che ha giocato con la Dinamo Zagabria anche le due partite del turno preliminare di Champions League e che è arrivato a Napoli a fine agosto, 'non si rende neppure conto ancora di dove si trovi', per dirla alla Sarri, ed ha dunque bisogno di integrarsi nell'ambiente, prima ancora che nella squadra. I problemi che ciascuno dei cinque ha avuto non hanno consentito loro non solo di essere pronti fisicamente, ma anche e soprattutto di 'digerire' gli schemi tattici del proprio allenatore. Il Napoli, effettivamente, ha un modo di giocare particolare in cui tutti gli uomini che sono in campo devono sapere esattamente quali movimenti compiere, con e senza palla, e se qualcuno non è perfettamente allineato a questi principi tattici, finisce per risentirne la manovra di tutta la squadra. Dunque ci vuole tempo. Sarri sabato sera ha anche detto che a suo giudizio questa fase preparatoria sta per concludersi per tutti e cinque. Giaccherini è il più pronto di tutti e non si può escludere di vederlo in campo perfino domani sera nel secondo impegno di Champions League con il Benfica al San Paolo. Gli altri - ha spiegato l' allenatore - potranno presumibilmente cominciare a dare il loro contributo a partire dalla ripresa del campionato dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali ad inizio ottobre. Insomma Sarri è sembrato molto convinto e molto convincente e dunque pare scampato il pericolo che possa aver pensato di riservare a qualcuno dei nuovi arrivati un trattamento simile a quello avuto con Grassi. D'altro canto sarebbe stato quanto meno stravagante un simile comportamento. I cinque rinforzi, oltre ad essere costati una barca di soldi e dunque oltre a rappresentare un capitale notevole per la società, sono anche una forza in più, proprio quella che nelle passate stagioni è mancata al Napoli, che potrà quest'anno fare la differenza. Se gli azzurri potranno combattere per la conquista dello scudetto e per fare una bella figura in Champions League, dipenderà anche e soprattutto dal contributo che i cinque nuovi arrivati sapranno dare alla squadra. Ecco perché le spiegazioni fornite da Sarri rappresentano una buona e tranquillizzante notizia.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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27/09/2024 - 15:00

NAPOLI - Fidarsi è bene, fidarsi di Sarri... è meglio. Qualche perplessità aveva scatenato la decisione dell'allenatore del Napoli di non far giocare, neppure per un minuto, nelle prime sei giornate di campionato e nell'esordio in Champions League sul campo della Dinamo Kiev, cinque dei nuovi acquisti di stagione: Tonelli, Maksimovic, Diawara, Rog e Giaccherini. Possibile, ci si domandava, che si debba assistere anche quest'anno al bis della passata stagione quando il tecnico, forse per lanciare un segnale alla società, non aveva fatto scendere in campo neppure per un minuto il giovane Grassi ed aveva utilizzato solo per una manciata di minuti, nell'ultima giornata di campionato, a risultato già acquisito, Regini? Il dubbio era più che lecito, visto che Sarri sembra essere un allenatore con le idee estremamente chiare, molto poco condizionabile da fattori esterni e con dei convincimenti radicati sui quali difficilmente è disponibile a mediare. Le spiegazioni che il tecnico ha dato sull'argomento sabato sera, dopo la partita con il Chievo, mi sono sembrate però persuasive e, dunque, va fatta una apertura di credito piena nei confronti dell'allenatore. Sarri ha spiegato di non aver ancora utilizzato i cinque nuovi azzurri perché alcuni di essi (Maksimovic e Diawara) non hanno fatto alcun tipo di preparazione precampionato e in sostanza erano fermi, prima di arrivare al Napoli nelle ultime battute del calciomercato, dalla fine dello scorso campionato. Giaccherini, aggregatosi in ritardo alla squadra dopo un periodo di riposo seguito ai Campionati europei, è andato incontro ad un infortunio muscolare che ne ha notevolmente rallentato la preparazione. Quanto a Tonelli, il problema al ginocchio (infiammazione del tendine sottorotuleo) ne ha pesantemente pregiudicato il lavoro che avrebbe dovuto svolgere a Dimaro. Infine Rog. Il croato, che ha giocato con la Dinamo Zagabria anche le due partite del turno preliminare di Champions League e che è arrivato a Napoli a fine agosto, 'non si rende neppure conto ancora di dove si trovi', per dirla alla Sarri, ed ha dunque bisogno di integrarsi nell'ambiente, prima ancora che nella squadra. I problemi che ciascuno dei cinque ha avuto non hanno consentito loro non solo di essere pronti fisicamente, ma anche e soprattutto di 'digerire' gli schemi tattici del proprio allenatore. Il Napoli, effettivamente, ha un modo di giocare particolare in cui tutti gli uomini che sono in campo devono sapere esattamente quali movimenti compiere, con e senza palla, e se qualcuno non è perfettamente allineato a questi principi tattici, finisce per risentirne la manovra di tutta la squadra. Dunque ci vuole tempo. Sarri sabato sera ha anche detto che a suo giudizio questa fase preparatoria sta per concludersi per tutti e cinque. Giaccherini è il più pronto di tutti e non si può escludere di vederlo in campo perfino domani sera nel secondo impegno di Champions League con il Benfica al San Paolo. Gli altri - ha spiegato l' allenatore - potranno presumibilmente cominciare a dare il loro contributo a partire dalla ripresa del campionato dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali ad inizio ottobre. Insomma Sarri è sembrato molto convinto e molto convincente e dunque pare scampato il pericolo che possa aver pensato di riservare a qualcuno dei nuovi arrivati un trattamento simile a quello avuto con Grassi. D'altro canto sarebbe stato quanto meno stravagante un simile comportamento. I cinque rinforzi, oltre ad essere costati una barca di soldi e dunque oltre a rappresentare un capitale notevole per la società, sono anche una forza in più, proprio quella che nelle passate stagioni è mancata al Napoli, che potrà quest'anno fare la differenza. Se gli azzurri potranno combattere per la conquista dello scudetto e per fare una bella figura in Champions League, dipenderà anche e soprattutto dal contributo che i cinque nuovi arrivati sapranno dare alla squadra. Ecco perché le spiegazioni fornite da Sarri rappresentano una buona e tranquillizzante notizia.

 

 

Mario Zaccaria

 

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