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CARICA - Jorginho: "E' la migliore stagione della mia carriera, in vetta con spensieratezza, il nostro è un gruppo granitico"
29.12.2017 12:01 di Napoli Magazine

NAPOLI - Jorginho, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Repubblica: "Finora è stata la migliore stagione della mia carriera. Continuo a crescere e ho più autostima. Sono felice di essermi meritato la fiducia di tutti. Sono il giocatore del Napoli che tocca più palloni durante la partita e fuori dal campo abbiamo un rapporto splendido. Nelle ultime due stagioni il nostro è diventato un gruppo granitico, nessuno escluso. Il primo posto non pesa? Lo viviamo con spensieratezza: non ci stiamo mettendo pressione. Ci siamo lasciati alle spalle la amarezza per la Champions, memorizzando però gli errori che abbiamo commesso e ci sono costati l’eliminazione. Gli eventi negativi vanno cancellati subito, voltando pagina. In campionato il Napoli vola? I 96 punti nel 2017 sono il risultato del lavoro fantastico che stiamo facendo e ci indicano il percorso su cui dobbiamo proseguire, senza mai smettere di crescere. Basterà per lo scudetto? La Juve resta favorita: ha vinto sei campionati di fila e ha un gruppo super. Non dobbiamo pensare a loro, ma al Crotone: un avversario combattivo, un campo caldo. Il Napoli dovrà fare le cose per bene, con organizzazione e personalità. Con Sarri c’è molto feeling e confidenza, lavoriamo insieme da tre stagioni. Il suo calcio è perfetto per le mie caratteristiche. Il leader è Reina, i più forti Mertens, Insigne, Hamsik e Koulibaly, ma non dico l’ordine. Il più simpatico? Io, ma anche Albiol non è male... Mi sono sentito italiano con la cittadinanza. Ma lo sono stato da sempre. Amavo l’Italia, avevo voglia di scoprirla. I miei bisnonni erano del Veneto, qui ho ritrovato anche le mie radici. Italia eliminata dal Mondiale? Mi è dispiaciuto molto. Il mio nome nel tabellino di Italia-Svezia rimarrà per sempre una ferita, ma dentro di me so di aver dato tutto e potrò andare avanti a testa alta. Esordire con la maglia dell’Italia è stata una felicità enorme. Ho provato a prendere la parte buona anche di un’esperienza negativa. Ma ho ancora la pelle d’oca ripensando al momento in cui ho cantato l’inno di Mameli. Mi è passato davanti il film della mia vita. Rapporto con Ventura? Normale: alla fine lui mi ha dato una chance, che ho cercato di sfruttare al meglio".

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CARICA - Jorginho: "E' la migliore stagione della mia carriera, in vetta con spensieratezza, il nostro è un gruppo granitico"

di Napoli Magazine

29/12/2024 - 12:01

NAPOLI - Jorginho, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Repubblica: "Finora è stata la migliore stagione della mia carriera. Continuo a crescere e ho più autostima. Sono felice di essermi meritato la fiducia di tutti. Sono il giocatore del Napoli che tocca più palloni durante la partita e fuori dal campo abbiamo un rapporto splendido. Nelle ultime due stagioni il nostro è diventato un gruppo granitico, nessuno escluso. Il primo posto non pesa? Lo viviamo con spensieratezza: non ci stiamo mettendo pressione. Ci siamo lasciati alle spalle la amarezza per la Champions, memorizzando però gli errori che abbiamo commesso e ci sono costati l’eliminazione. Gli eventi negativi vanno cancellati subito, voltando pagina. In campionato il Napoli vola? I 96 punti nel 2017 sono il risultato del lavoro fantastico che stiamo facendo e ci indicano il percorso su cui dobbiamo proseguire, senza mai smettere di crescere. Basterà per lo scudetto? La Juve resta favorita: ha vinto sei campionati di fila e ha un gruppo super. Non dobbiamo pensare a loro, ma al Crotone: un avversario combattivo, un campo caldo. Il Napoli dovrà fare le cose per bene, con organizzazione e personalità. Con Sarri c’è molto feeling e confidenza, lavoriamo insieme da tre stagioni. Il suo calcio è perfetto per le mie caratteristiche. Il leader è Reina, i più forti Mertens, Insigne, Hamsik e Koulibaly, ma non dico l’ordine. Il più simpatico? Io, ma anche Albiol non è male... Mi sono sentito italiano con la cittadinanza. Ma lo sono stato da sempre. Amavo l’Italia, avevo voglia di scoprirla. I miei bisnonni erano del Veneto, qui ho ritrovato anche le mie radici. Italia eliminata dal Mondiale? Mi è dispiaciuto molto. Il mio nome nel tabellino di Italia-Svezia rimarrà per sempre una ferita, ma dentro di me so di aver dato tutto e potrò andare avanti a testa alta. Esordire con la maglia dell’Italia è stata una felicità enorme. Ho provato a prendere la parte buona anche di un’esperienza negativa. Ma ho ancora la pelle d’oca ripensando al momento in cui ho cantato l’inno di Mameli. Mi è passato davanti il film della mia vita. Rapporto con Ventura? Normale: alla fine lui mi ha dato una chance, che ho cercato di sfruttare al meglio".