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L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, è il momento di non avere paura"
07.01.2018 17:33 di Napoli Magazine
NAPOLI - Quanto conta vincere? Quanto contano tre punti? Quanto conta restare in vetta? E soprattutto, quanto conterà arrivare fino alla fine da primi? Ecco, sono queste le domande che “contano” in una partita dove per una manciata di minuti si è rischiato di non vincere pur giocando da superiori perché superiori si era. Chiariamo: nella prima di ritorno del Napoli al San Paolo contro la rivale Verona, di quella Giulietta, si poteva far di più nei primi 45’ senza dover bloccare le coronarie, a suon di gol mancati, ai tifosi della domenica d’Epifania alle 3, sugli spalti o sui divani. E se vittoria non fosse stata, a poco sarebbe servito l’aver giocato meglio tenendo palla sempre. La sblocca Kalidou di testa da calcio d’angolo tra mille polemiche inutili che valgono l’espulsione dell’ex secondo di Mazzarri; la chiude Josè, con un gol dove in porta è entrato il pallone, con tutto il portiere, Callejon, l’arbitro, il guardalinee e tre-quattro tifosi dal divano di casa loro. Insomma, dalla difesa al tridente, il Napoli vince ancora e stacca di misura chi si dice sia la competitor per la gioia finale. Napoli-Verona era da vincere, soprattutto dopo l’out di Coppa Italia e dopo quello di Champion, che se visti in prospettiva valgon bene il fegato amaro se però saranno utili all’obiettivo vero e finale. Perché è questo anche il senso del soffrire, purché la ricompensa ci sia e ripaghi del dolore provato quando non è si potuto esultare per somma di errori propri o per grandezze altrui. Ma il campionato ora è un’altra storia, tanto per parafrasare quel Pino di cui ricorre l’anniversario dell’Addio. Una stori d’Amore, quella tra Napoli e il Napoli che davvero merita, essa, d’esser vissuta perché viverla si può. Non sempre accade, ma stavolta sì. Eccome. E che peccato sarebbe non vincere? Mortale, davvero. Ecco, dunque, quanto conta vincere in partite come quella contro il Verona, portare a casa punti, staccare chi segue e arrivare fino in fondo. Conta, conta i numeri di una squadra che quei numeri ce li ha, tutti e che ora che può corre da favorita, senza temere neppure la scaramanzia o lo spauracchio di quello Scudetto. Senza paura, dunque, perché è così che bisognerebbe vivere. Senza paura, perché è così che alla fine si vince.
 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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L'APPUNTO - N. Marciano: "Napoli, è il momento di non avere paura"

di Napoli Magazine

07/01/2024 - 17:33

NAPOLI - Quanto conta vincere? Quanto contano tre punti? Quanto conta restare in vetta? E soprattutto, quanto conterà arrivare fino alla fine da primi? Ecco, sono queste le domande che “contano” in una partita dove per una manciata di minuti si è rischiato di non vincere pur giocando da superiori perché superiori si era. Chiariamo: nella prima di ritorno del Napoli al San Paolo contro la rivale Verona, di quella Giulietta, si poteva far di più nei primi 45’ senza dover bloccare le coronarie, a suon di gol mancati, ai tifosi della domenica d’Epifania alle 3, sugli spalti o sui divani. E se vittoria non fosse stata, a poco sarebbe servito l’aver giocato meglio tenendo palla sempre. La sblocca Kalidou di testa da calcio d’angolo tra mille polemiche inutili che valgono l’espulsione dell’ex secondo di Mazzarri; la chiude Josè, con un gol dove in porta è entrato il pallone, con tutto il portiere, Callejon, l’arbitro, il guardalinee e tre-quattro tifosi dal divano di casa loro. Insomma, dalla difesa al tridente, il Napoli vince ancora e stacca di misura chi si dice sia la competitor per la gioia finale. Napoli-Verona era da vincere, soprattutto dopo l’out di Coppa Italia e dopo quello di Champion, che se visti in prospettiva valgon bene il fegato amaro se però saranno utili all’obiettivo vero e finale. Perché è questo anche il senso del soffrire, purché la ricompensa ci sia e ripaghi del dolore provato quando non è si potuto esultare per somma di errori propri o per grandezze altrui. Ma il campionato ora è un’altra storia, tanto per parafrasare quel Pino di cui ricorre l’anniversario dell’Addio. Una stori d’Amore, quella tra Napoli e il Napoli che davvero merita, essa, d’esser vissuta perché viverla si può. Non sempre accade, ma stavolta sì. Eccome. E che peccato sarebbe non vincere? Mortale, davvero. Ecco, dunque, quanto conta vincere in partite come quella contro il Verona, portare a casa punti, staccare chi segue e arrivare fino in fondo. Conta, conta i numeri di una squadra che quei numeri ce li ha, tutti e che ora che può corre da favorita, senza temere neppure la scaramanzia o lo spauracchio di quello Scudetto. Senza paura, dunque, perché è così che bisognerebbe vivere. Senza paura, perché è così che alla fine si vince.
 

 

Nunzia Marciano

 

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