NAPOLI - C’è un tempo per ogni cosa e ogni cosa ha il suo tempo, recita un vecchio detto. A meno che non si tratti del Napoli in trasferta a Verona mentre sui campi avversari non vince chi c’è alle calcagna: in quel caso vale solo la prima parte del detto di cui sopra. C’è un tempo per ogni cosa: questo era il tempo di allungare le distanze approfittando di uno scivolone in terra milanese per dare alla classifica quell’impronta inconfutabile su chi guida quest’anno il campionato con cotanto merito. Il turn over del Napoli contro il Chievo rasserena sull’out momentaneo nel reparto difensivo ma una spinta della squadra intera avrebbe potuto far godere prima della pausa. Chiariamo: la vetta è ancora solinga ma chi segue, segue ad un passo o due e sarebbe stato molto poi giusto guardare dall’alto in basso e non certo quasi ad altezza uomo. Tant’è. Le reti inviolate valgono comunque un punto prezioso per marcare il territorio pur lasciando quell’amarognolo sapore in bocca ad una città intera. Ci può stare, avrebbe detto quello spagnolo, soprattutto dopo un ko casalingo contro sì i più bravi della classe e non solo, ma di certo ko è stato. E a chi diverte, esalta e regala calcio spettacolare e gioie di risultati positivi in successione e quasi senza eccezioni, una prestazione non all’altezza come quella contro il Chievo Verona, si può pure perdonare. A patto che la pausa serva a ricompattare gruppo e menti, per affrontare la ripresa di campionato e coppa, per continuare nella scia di vittorie e gioie, per sognare e far sognare. Perché se davvero c’è un tempo per ogni cosa, beh, questo è il tempo del Napoli, senza se e senza ma. E soprattutto senza paura d’essere smentiti.

Nunzia Marciano

Napoli Magazine

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