NAPOLI - Si piega sul proprio gambo il fiore più bello di questa stagione di calcio. Proteggiamo il Napoli e il suo gioco un tempo - non proprio lontano - affascinante per la sua rapidità e imprevedibilità; salviamolo da questa inevitabile involuzione, dopo mesi di corsa ventre a terra. Già, ma come? In che modo i suoi giocatori veloci di gamba e di pensiero possono tornare a essere prepotenti con avversari di qualsiasi genere: contropiedisti, esteti del calcio, generici e affini? Dicono gli esperti che Sarri ha due rimedi per questa crisetta di febbraio. Il primo, il più urgente, é quello di recuperare un po' di seconde linee e dare un po' di fiato a chi oggi ne ha poco. L'altra soluzione, che ha tempo medio brevi, riguarda il piano di rafforzamento. Si tratta di osservazioni sensate, ma generiche e danno l'idea di ragionamenti boomerang. Che vuol dire far riposare alcuni titolari? Ci sono alternative valide a, che so?, Callejon, Hamsik, Allan e così via? Oppure i tratta della politica del tutti bravi, nessun é bravo? In fin dei cmnti il problema é sempre lo stesso: ottimi tredici calciatori, ovvero la rosa dei titolari, il resto tutt'al più sufficiente. Ecco, quindi, che l"unica strada utile, adesso, resta quella del lavoro in campo, dove i rimedi alla stanchezza mentale e fisica, spesso si trovano, eccome. Il resto é il prossimo piano di potenziamento del Napoli, che dovrà essere incentrato sull'attualità degli acquisti e soprattutto sulla qualità di essi. Ma questo è il divenire, quel che, invece, conta ora è far riprendere la corsa a questa squadra d'attacco e d'avventura.

Toni Iavarone

Napoli Magazine

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