TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Il Napoli in media delusione"
06.11.2016 19:25 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si dirà che è stata una bella partita, che il Napoli domina nel possesso palla, che purtroppo il calendario di Hamsik e compagnia è zeppo di giornate storte, quasi bastasse questo per cancellare il calo continuo e progressivo di risultati. Si dirà ancora che nulla è perduto, ma la verità è che qui s’è persa una sola cosa: l’attacco, o meglio il vero attaccante. E’ da quando s’è fermato Milik, che il Napoli balbetta in classifica. Non che il ragazzone polacco sia un’iradiddio, tuttavia è quanto è bastato a inizio stagione per mantenersi in linea di galleggiamento tra la Juventus e la Roma. Insomma, per farla spiccia: là davanti manca il terminale offensivo, ovvero nessuno può ricoprire il ruolo che sostiene e concretizza l’enorme e sfiancante lavoro che la squadra compie. Si vivacchia, dunque, tra necessità e virtù, aspettando il miracolo di Hamsik o di qualche altro “ispirato” in maglia azzurra. Direte? Ma questo lo sapevamo da prima, da quando s’è perso Higuain con i suoi 36 gol e che sostenere la stagione col solo Milik era come puntare bendati alla roulette. Già, proprio così: se ne erano accorti in tanti, meno che il Napoli. Il quale spavaldo e incosciente s’è adagiato su stesso, ricordando un passato che non c’è più. E, infatti, oggi la risposta arriva dai numeri, semplici come il gioco del calcio: sei partite, tre sconfitte, un pareggio e due vittorie. Uguale: sette punti, quindi un punticino o poco più a partita. Media delusione, potremmo definirla. Peccato che nelle parole, Sarri continui a sembrare più un impresario che un allenatore, al quale verrebbe voglia di suggerire  che lo spettacolo lo lasci alle ballerine, questo è il calcio. Che si ciba di risultati, che si trasformano in ambizioni e poi, possibilmente, in grandi successi. Purtroppo, per ora, di grande c’è soltanto la conflittualità dialettica tra Sarri e De Laurentis. Le loro voci sono così veloci che a volte arrivano prima che la polemica esploda. Intanto il Napoli, gradino dopo gradino, scende mestamente dalla classifica più importante. Finalino su Reina: ormai la questione portiere non diventa più un'ipotesi, ma una costante necessità.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Il Napoli in media delusione"

di Napoli Magazine

06/11/2024 - 19:25

NAPOLI - Si dirà che è stata una bella partita, che il Napoli domina nel possesso palla, che purtroppo il calendario di Hamsik e compagnia è zeppo di giornate storte, quasi bastasse questo per cancellare il calo continuo e progressivo di risultati. Si dirà ancora che nulla è perduto, ma la verità è che qui s’è persa una sola cosa: l’attacco, o meglio il vero attaccante. E’ da quando s’è fermato Milik, che il Napoli balbetta in classifica. Non che il ragazzone polacco sia un’iradiddio, tuttavia è quanto è bastato a inizio stagione per mantenersi in linea di galleggiamento tra la Juventus e la Roma. Insomma, per farla spiccia: là davanti manca il terminale offensivo, ovvero nessuno può ricoprire il ruolo che sostiene e concretizza l’enorme e sfiancante lavoro che la squadra compie. Si vivacchia, dunque, tra necessità e virtù, aspettando il miracolo di Hamsik o di qualche altro “ispirato” in maglia azzurra. Direte? Ma questo lo sapevamo da prima, da quando s’è perso Higuain con i suoi 36 gol e che sostenere la stagione col solo Milik era come puntare bendati alla roulette. Già, proprio così: se ne erano accorti in tanti, meno che il Napoli. Il quale spavaldo e incosciente s’è adagiato su stesso, ricordando un passato che non c’è più. E, infatti, oggi la risposta arriva dai numeri, semplici come il gioco del calcio: sei partite, tre sconfitte, un pareggio e due vittorie. Uguale: sette punti, quindi un punticino o poco più a partita. Media delusione, potremmo definirla. Peccato che nelle parole, Sarri continui a sembrare più un impresario che un allenatore, al quale verrebbe voglia di suggerire  che lo spettacolo lo lasci alle ballerine, questo è il calcio. Che si ciba di risultati, che si trasformano in ambizioni e poi, possibilmente, in grandi successi. Purtroppo, per ora, di grande c’è soltanto la conflittualità dialettica tra Sarri e De Laurentis. Le loro voci sono così veloci che a volte arrivano prima che la polemica esploda. Intanto il Napoli, gradino dopo gradino, scende mestamente dalla classifica più importante. Finalino su Reina: ormai la questione portiere non diventa più un'ipotesi, ma una costante necessità.

 

 

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