TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "La tirannia della capolista"
26.10.2017 23:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dopo la sconfitta di Manchester e il pareggio con l'Inter, sembrava che il Napoli si fosse un po' sconnesso con se stesso. Serviva un Genoa, occorreva un evento non eccezionale, ma leggermente traumatico, per calibrare l'intensità della Sarri band. Già, il paradosso é che proprio contro le squadre di seconda fascia, il Napoli - sino a tempo fa - cascava peggio. Ritrovarsi in svantaggio a Genova e poi, dopo dieci minuti, rigirare la partita come un calzino ha avuto l'effetto di un defribillatore: il cuore del Napoli ha ripreso a pulsare e a ritmare battiti veloci. Una improvvisa tachicardia che ha contagiato il Napoli sul più bello, quando al culmine della vittoria la Sarri band ha preso l'antica e colossale sbandata, portando il Genoa in rotta di collisione. Tuttavia la partita va n archivio con la benevolenza di un 3-2 che cancella qualche scoria e ribadisce il ruolo del Napoli: padrone del campionato. Del resto dopo questo caleidoscopio di sensazioni - dallo svantaggio al gran recupero, al tremolio e alla vittoria finale - la forza mentale e la serenità di un gruppo consapevole delle enorme possibilità é, ora più che mai, molto evidente. E poi c'è  Mertens: immenso (a proposito, ma non era stanco?) con le sue perle da fine realizzatore e con la voglia matta che ha dentro. I due gol e mezzo di Dries, in definitiva, sono il simbolo migliore di questo Napoli prepotente. Resta una zona d'ombra sulle due reti incassate, consola comunque che la Sarri band abbia cambiato pelle nella gestione delle partite, solo così potrà continuare la sua tirannia da capolista.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "La tirannia della capolista"

di Napoli Magazine

26/10/2024 - 23:48

NAPOLI - Dopo la sconfitta di Manchester e il pareggio con l'Inter, sembrava che il Napoli si fosse un po' sconnesso con se stesso. Serviva un Genoa, occorreva un evento non eccezionale, ma leggermente traumatico, per calibrare l'intensità della Sarri band. Già, il paradosso é che proprio contro le squadre di seconda fascia, il Napoli - sino a tempo fa - cascava peggio. Ritrovarsi in svantaggio a Genova e poi, dopo dieci minuti, rigirare la partita come un calzino ha avuto l'effetto di un defribillatore: il cuore del Napoli ha ripreso a pulsare e a ritmare battiti veloci. Una improvvisa tachicardia che ha contagiato il Napoli sul più bello, quando al culmine della vittoria la Sarri band ha preso l'antica e colossale sbandata, portando il Genoa in rotta di collisione. Tuttavia la partita va n archivio con la benevolenza di un 3-2 che cancella qualche scoria e ribadisce il ruolo del Napoli: padrone del campionato. Del resto dopo questo caleidoscopio di sensazioni - dallo svantaggio al gran recupero, al tremolio e alla vittoria finale - la forza mentale e la serenità di un gruppo consapevole delle enorme possibilità é, ora più che mai, molto evidente. E poi c'è  Mertens: immenso (a proposito, ma non era stanco?) con le sue perle da fine realizzatore e con la voglia matta che ha dentro. I due gol e mezzo di Dries, in definitiva, sono il simbolo migliore di questo Napoli prepotente. Resta una zona d'ombra sulle due reti incassate, consola comunque che la Sarri band abbia cambiato pelle nella gestione delle partite, solo così potrà continuare la sua tirannia da capolista.

 

 

Toni Iavarone

 

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