NAPOLI - L'Europa è ora vicina, anzi vicinissima. Per il campionato il Napoli, si spera, si sta attrezzando. Calcio spettacolo, ricchi premi e cotillons, pur se il Napoli che torna da Nizza oltre agli occhi dolci dei suoi tifosi si porta dietro i soliti problemini: una ventina di occasioni, due gol. Insomma, nemmeno al Lunapark si circola con una media percentuale così bassa. In fondo al viaggio ci sono una qualificazione alla Champions, una cifra garantita di 35 milioni e la patente per una stagione da protagonista. E per questa squadra ottenerlo è un dovere. E, visto il 2-0 dell’andata al San Paolo, farcela non sembrava un’impresa. Così é stato. È rimasto un piccolo rullo il Napoli, a cui appunto Sarri ha aggiunto, in campionato, la differenza di Milik. Avere tutti attaccanti di classe, ma brevilinei e leggeri è una civetteria di alto bordo, tuttavia potrebbe non  essere mai una soluzione stabile. Sarri ha dimostrato di averlo capito. Oggi come oggi, però, é un piccolo dovere  che fa la differenza. Insomma l’avvio di stagione è trascorso secondo i piani: il Napoli c’é e Insigne è ormai un leader conclamato, non solo per la grazia del suo piede portante (quello si sapeva) ma anche per la sua tempra, come si vede in campo e come si é visto, giorni fa a Verona, nella corsa con assist a Milik; Mertens è una polizza del gol; il centrocampo funziona, la difesa, purtroppo, ha ancora qualche problema da risolvere. E Reina, le pochissime volte che è stato sollecitato, ha risposto bene. L’unico ancora in palese rodaggio è Hamsik, che dopo avere spedito in gol Mertens contro il Nizza, all’andata, è progressivamente scomparso dalle scene. Magari domenica arriva il suo turno, ma questo Napoli ha già un po', non tutti, gli anticorpi per rimediare ai problemi di un singolo. la morale è che meglio di così a uno snodo chiave non si può arrivare. Ora serve solo una storicità di ruolo e un rendimento da prima della classe. Poi la stagione può davvero cominciare.

Toni Iavarone

Napoli Magazine

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