NAPOLI - La vittoria di Udine si disperde in un sortilegio cancellato, ed é così che Lorenzo Insigne, il ragazzo di Napoli e del Napoli, é tornato a sorridere. Mesi e mesi senza segnare erano diventati malefici scagliati contro il suo estro, la sua imprevedibile grazia tecnica. Tuttavia nel calcio, come nel vivere quotidiano, é sempre una circostanza, un episodio che ti rivoltano da dentro l'anima e ti riportano nel paradiso dell'autostima. E a Udine, nello stadio macchiato dai mille colori (pure gli spalti si piegano all'esigenza TV e diventano scenografia) é bastato l'intuito del piccolo genio per chiudere la sua partita e quella del Napoli. Insigne ci é riuscito in dieci minuti, seicento secondi per due gol, più una traversa. Forse non sarà un record, certamente é un ricordo all'improvviso: come dire, quando la mente fa "pop". Anche nel Napoli sono ritornati quei frammenti di conoscenza per sentirsi di nuovo il Napoli, che tradotto nel linguaggio del calcio diventano gol e vittorie, che inaspettatamente giungono sino alla coscienza. Ecco perché il Napoli ha ripreso a vincere, pur non giocando al massimo quel calcio che sa. Ma per dirla con uno dei padri fondatori del football spettacolare: "chi vince ha fatto le cose in modo migliore". Così vinse il Napoli, così parlò Pep Guardiola. Insomma, tre punti preziosi da Udine e una piccola mancia a Sarri, ostinato distributore d'estetica, ma oggi l'ha fatto "in modo migliore".
Toni Iavarone
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
21/11/2024 - 16:33
NAPOLI - La vittoria di Udine si disperde in un sortilegio cancellato, ed é così che Lorenzo Insigne, il ragazzo di Napoli e del Napoli, é tornato a sorridere. Mesi e mesi senza segnare erano diventati malefici scagliati contro il suo estro, la sua imprevedibile grazia tecnica. Tuttavia nel calcio, come nel vivere quotidiano, é sempre una circostanza, un episodio che ti rivoltano da dentro l'anima e ti riportano nel paradiso dell'autostima. E a Udine, nello stadio macchiato dai mille colori (pure gli spalti si piegano all'esigenza TV e diventano scenografia) é bastato l'intuito del piccolo genio per chiudere la sua partita e quella del Napoli. Insigne ci é riuscito in dieci minuti, seicento secondi per due gol, più una traversa. Forse non sarà un record, certamente é un ricordo all'improvviso: come dire, quando la mente fa "pop". Anche nel Napoli sono ritornati quei frammenti di conoscenza per sentirsi di nuovo il Napoli, che tradotto nel linguaggio del calcio diventano gol e vittorie, che inaspettatamente giungono sino alla coscienza. Ecco perché il Napoli ha ripreso a vincere, pur non giocando al massimo quel calcio che sa. Ma per dirla con uno dei padri fondatori del football spettacolare: "chi vince ha fatto le cose in modo migliore". Così vinse il Napoli, così parlò Pep Guardiola. Insomma, tre punti preziosi da Udine e una piccola mancia a Sarri, ostinato distributore d'estetica, ma oggi l'ha fatto "in modo migliore".
Toni Iavarone
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