TONI AZZURRI
TONI AZZURRI - Toni Iavarone su "NM": "Napoli, una stupenda “rimontina”
06.04.2017 19:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il Napoli-Juventus 3-2 può entrare nella collezione di giornate importanti. Qualcuna addirittura inestimabile nella omerica sfida tra due squadre così uguali, così diverse. Fosse arrivata in campionato, questa vittoria intrisa di sudore, lacrime e ferocia sportiva, sarebbe valso non tanto, ma tantissimo. Avrebbe lanciato il Napoli lontano dalle insidie di chi insegue (la Lazio, che domenica aspetta la Sarri band) e in rotta di collisione con la Roma che avanza. Ma tant’è. Meglio piuttosto che niente. E ieri c’è stato tutto, anzi tanto. Tanto Napoli e tanta Juve, che ha abbandonato la supponenza di domenica scorsa e s’è data a una gran partita che potrebbe aprire le porte – se i governantucoli del pallone nostrano non le hanno già chiuse – a chi vuole riavvicinarsi all’asfittico e scontato calcio italiano. Ma questo è un altro discorso. Dunque il Napoli è, soprattutto, la dimostrazione che se ci metti dentro quel pizzico d’orgoglio, pure la personalità, che spesso non ti sorregge, può sbocciare e venirti in soccorso. Se poi il Napoli avesse pure avuto un centravanti di istinto, uno col fiuto del gol, i riflessi, i muscoli o anche semplicemente l’attitudine ad attirare palloni, sottraendone almeno un paio alla geometria perfetta degli schemi di Sarri, beh, allora avrebbe potuto centrare la rimonta. Tuttavia questa “rimontina” segnala che se il Napoli riesce a mettere in campo tutto se stesso pure l’imbattibile Juve può finire spalle a terra. Fin qui ciò che è bello e da applausi. Poi c’è il lato poco brillante, con gli errori madornali dei difensori (sul banco degli imputati stavolta sale Chiriches) e talune insistenze tattiche. Chiuso il capitolo Coppa Italia, si pensi alla Lazio. A questo punto bisogna aspettarsi un Napoli altrettanto furioso, gambe permettendo, perché la zona Champions è rimasto l’ultimo obiettivo e perché Sarri non può non avvertire il fiato sul collo della Lazio. Incroci del calendario in una fase cruciale della stagione, con la Juve (in casa col Chievo) e Roma (a Bologna)  che potrebbero allungare il testa a testa. Finalino su Higuain. Dopo i fischi e i cori sul figliolo non prodigo, lo stesso ieri ha ribaltato la tesi del tradimento con quell’indice puntato verso la tribuna aureliana e con le labbra che si schiudono dicendo, pare: “Tuas culpa”. Almeno così raccontano “retroscenisti“ ed esperti di labiale. Sarà davvero così? Il dibattito continua.

 

 

Toni Iavarone

 

Napoli Magazine

 

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06/04/2024 - 19:55

NAPOLI - Il Napoli-Juventus 3-2 può entrare nella collezione di giornate importanti. Qualcuna addirittura inestimabile nella omerica sfida tra due squadre così uguali, così diverse. Fosse arrivata in campionato, questa vittoria intrisa di sudore, lacrime e ferocia sportiva, sarebbe valso non tanto, ma tantissimo. Avrebbe lanciato il Napoli lontano dalle insidie di chi insegue (la Lazio, che domenica aspetta la Sarri band) e in rotta di collisione con la Roma che avanza. Ma tant’è. Meglio piuttosto che niente. E ieri c’è stato tutto, anzi tanto. Tanto Napoli e tanta Juve, che ha abbandonato la supponenza di domenica scorsa e s’è data a una gran partita che potrebbe aprire le porte – se i governantucoli del pallone nostrano non le hanno già chiuse – a chi vuole riavvicinarsi all’asfittico e scontato calcio italiano. Ma questo è un altro discorso. Dunque il Napoli è, soprattutto, la dimostrazione che se ci metti dentro quel pizzico d’orgoglio, pure la personalità, che spesso non ti sorregge, può sbocciare e venirti in soccorso. Se poi il Napoli avesse pure avuto un centravanti di istinto, uno col fiuto del gol, i riflessi, i muscoli o anche semplicemente l’attitudine ad attirare palloni, sottraendone almeno un paio alla geometria perfetta degli schemi di Sarri, beh, allora avrebbe potuto centrare la rimonta. Tuttavia questa “rimontina” segnala che se il Napoli riesce a mettere in campo tutto se stesso pure l’imbattibile Juve può finire spalle a terra. Fin qui ciò che è bello e da applausi. Poi c’è il lato poco brillante, con gli errori madornali dei difensori (sul banco degli imputati stavolta sale Chiriches) e talune insistenze tattiche. Chiuso il capitolo Coppa Italia, si pensi alla Lazio. A questo punto bisogna aspettarsi un Napoli altrettanto furioso, gambe permettendo, perché la zona Champions è rimasto l’ultimo obiettivo e perché Sarri non può non avvertire il fiato sul collo della Lazio. Incroci del calendario in una fase cruciale della stagione, con la Juve (in casa col Chievo) e Roma (a Bologna)  che potrebbero allungare il testa a testa. Finalino su Higuain. Dopo i fischi e i cori sul figliolo non prodigo, lo stesso ieri ha ribaltato la tesi del tradimento con quell’indice puntato verso la tribuna aureliana e con le labbra che si schiudono dicendo, pare: “Tuas culpa”. Almeno così raccontano “retroscenisti“ ed esperti di labiale. Sarà davvero così? Il dibattito continua.

 

 

Toni Iavarone

 

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