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CONI - Si va al voto, sfida incerta per il dopo Malagò
25.06.2025 23:53 di Napoli Magazine

Da un paio di giorni a questa parte, Palazzo H è un via vai incessante di presidenti e candidati al Coni, telefoni che squillano di continuo e ultimi tentativi per spostare il voto di oggi a proprio favore.

Per le elezioni del prossimo n.1 del Comitato olimpico nazionale italiano con l'ultimo giorno di lavoro di Giovanni Malagò scivolato via con una riunione con i suoi possibili successori per il regolamento del consiglio elettivo e le riunioni esecutive con il Cio in vista di Milano-Cortina. Ma alla vigilia del voto, se Franco Carraro resta in attesa, il testa a testa tra Luciano Buonfiglio e Luca Pancalli pare serrato, anche per questo entrambi hanno organizzato per la sera prima delle elezioni una cena con chi  voterà.  Un modo per provare a convincere gli ultimi indecisi e provare a fare una conta perché per essere eletti al primo scrutinio serviranno 41 preferenze degli 81 aventi diritto al voto. Non più 80 perché è arrivato al Coni il decreto della Presidenza del consiglio che nomina Stefano Arcifa, presidente dell'Aero Club d'Italia. Ma qualora non si arrivasse a un vincitore entro il terzo scrutinio, nel quarto basterà la maggioranza semplice, dunque avere un voto in più degli altri.

Uno scenario nel quale né Buonfiglio, né Pancalli credono, convinti che possa risolversi tutto al primo round. Più defilato, invece, il profilo di Carraro, candidato ma nel ruolo di garante: qualora lo stallo tra Buonfiglio e Pancalli non dovesse produrre un vincitore reale, si proporrebbe di riunificare il mondo dello sport sotto il suo nome. Carraro, che godrebbe delle preferenze di calcio e basket, negli ultimi giorni ha visto diversi presidenti di federazioni facendo sapere che se eletto confermerebbe Carlo Mornati come segretario generale del Coni ma avrebbe anche aggiunto di esser pronto a ritirarsi se Buonfiglio si impegnasse a fare lo stesso prima del voto. Una richiesta che l'ex presidente del Coni avrebbe avanzato anche direttamente allo stesso n.1 Fick, che è sponsorizzato da Malagò per la sua successione.

Pancalli, invece, continua a godere dell'appoggio di parte della politica, dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, a Paolo Barelli, presidente Fin oltre che capogruppo di Forza Italia alla Camera. "E' Malagò che ha lavorato pancia a terra per la sua continuità... - la replica di Barelli al n.1 Coni che qualche giorno fa, parlando delle elezioni, lo aveva indicato come l'uomo dietro la candidatura di Pancalli -. Ma oggi serve una svolta".  Da Barelli e dal presidente della Fitp, Angelo Binaghi, è infatti guidato il fronte degli oppositori, ma nel suo ultimo giorno a Palazzo H, con l'ufficio già sgomberato, Malagò si definisce 'zen'. "Lo vivo come il primo giorno, con spirito di servizio - ha detto il presidente uscente -. Mi sono calato in questa parte, che da domani ci sarà una vita diversa, ma non lascio certo questo ambiente". Finisce però un regno lungo dodici anni e la soddisfazione più grande sono i messaggi di stima che gli stanno arrivando in queste ore. "Sono ossigeno puro, nel vero senso della parola". 

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CONI - Si va al voto, sfida incerta per il dopo Malagò

di Napoli Magazine

25/06/2025 - 23:53

Da un paio di giorni a questa parte, Palazzo H è un via vai incessante di presidenti e candidati al Coni, telefoni che squillano di continuo e ultimi tentativi per spostare il voto di oggi a proprio favore.

Per le elezioni del prossimo n.1 del Comitato olimpico nazionale italiano con l'ultimo giorno di lavoro di Giovanni Malagò scivolato via con una riunione con i suoi possibili successori per il regolamento del consiglio elettivo e le riunioni esecutive con il Cio in vista di Milano-Cortina. Ma alla vigilia del voto, se Franco Carraro resta in attesa, il testa a testa tra Luciano Buonfiglio e Luca Pancalli pare serrato, anche per questo entrambi hanno organizzato per la sera prima delle elezioni una cena con chi  voterà.  Un modo per provare a convincere gli ultimi indecisi e provare a fare una conta perché per essere eletti al primo scrutinio serviranno 41 preferenze degli 81 aventi diritto al voto. Non più 80 perché è arrivato al Coni il decreto della Presidenza del consiglio che nomina Stefano Arcifa, presidente dell'Aero Club d'Italia. Ma qualora non si arrivasse a un vincitore entro il terzo scrutinio, nel quarto basterà la maggioranza semplice, dunque avere un voto in più degli altri.

Uno scenario nel quale né Buonfiglio, né Pancalli credono, convinti che possa risolversi tutto al primo round. Più defilato, invece, il profilo di Carraro, candidato ma nel ruolo di garante: qualora lo stallo tra Buonfiglio e Pancalli non dovesse produrre un vincitore reale, si proporrebbe di riunificare il mondo dello sport sotto il suo nome. Carraro, che godrebbe delle preferenze di calcio e basket, negli ultimi giorni ha visto diversi presidenti di federazioni facendo sapere che se eletto confermerebbe Carlo Mornati come segretario generale del Coni ma avrebbe anche aggiunto di esser pronto a ritirarsi se Buonfiglio si impegnasse a fare lo stesso prima del voto. Una richiesta che l'ex presidente del Coni avrebbe avanzato anche direttamente allo stesso n.1 Fick, che è sponsorizzato da Malagò per la sua successione.

Pancalli, invece, continua a godere dell'appoggio di parte della politica, dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, a Paolo Barelli, presidente Fin oltre che capogruppo di Forza Italia alla Camera. "E' Malagò che ha lavorato pancia a terra per la sua continuità... - la replica di Barelli al n.1 Coni che qualche giorno fa, parlando delle elezioni, lo aveva indicato come l'uomo dietro la candidatura di Pancalli -. Ma oggi serve una svolta".  Da Barelli e dal presidente della Fitp, Angelo Binaghi, è infatti guidato il fronte degli oppositori, ma nel suo ultimo giorno a Palazzo H, con l'ufficio già sgomberato, Malagò si definisce 'zen'. "Lo vivo come il primo giorno, con spirito di servizio - ha detto il presidente uscente -. Mi sono calato in questa parte, che da domani ci sarà una vita diversa, ma non lascio certo questo ambiente". Finisce però un regno lungo dodici anni e la soddisfazione più grande sono i messaggi di stima che gli stanno arrivando in queste ore. "Sono ossigeno puro, nel vero senso della parola".