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COVID - Prof. Capua: "Più sicuro allenarsi in strutture organizzate, protocollo? Si valutano modifiche"
24.10.2020 11:24 di Napoli Magazine

Giuseppe, detto Pino, Capua, professore specializzato in Medicina dello Sport e attuale Presidente della Commissione Antidoping della FIGC, è stato ospite del 27esimo appuntamento con #SportLabLive, trasmissione web di sport-lab.it.

 

https://www.facebook.com/sportlab.it1/videos/2745732788975727

 

Salve prof. Capua. In primis le si chiede un parere generale sulle norme per lo sport. varate con il nuovo DPCM.

Complicato dire se siano regole adatte, perché è una situazione talmente particolare che diventa difficile scegliere. Lo sport è fondamentale per la tutela della salute (come per alcune malattie che possono essere curate attraverso l’attività fisica). Sono dell’idea che sia più sicuro allenarsi in una struttura chiusa organizzata che all’aperto; bisogna adeguare le palestre alla sicurezza, rendendosi conto che l’attività sportiva può essere continuativa in un momento di aumento di contagi del genere.

 

C’è il rischio di chiusura per palestre e piscine?

Il rischio che chiudano c’è, ma c’è in funzione del fatto che gli esperti possano pensare che le palestre siano un luogo dove si sviluppa il virus. Mi auguro che così non sia e che questo sia uno degli ultimi punti valutati in caso di chiusura. Dobbiamo, comunque, essere particolarmente attenti e responsabili rispetto a quello che facciamo, rispettando tutte le regole previste per la normale quotidianità.

 

Altro problema sono i mezzi pubblici.

Il contesto deve essere governato dallo Stato e lo Stato deve mettere in condizione le persone di viaggiare in assoluta sicurezza: al di là dello smart working, bisogna aumentare i mezzi di trasporto! Il cittadino deve essere responsabile nel mantenere le distanze, ma se questo è impossibile sui mezzi pubblici…

 

I bambini, intanto, sono rimasti senza sport.

In tutte le cose della vita ci sono delle priorità. La priorità assoluta delle nostre società sono i bambini, che non devono essere penalizzati né nello studio né nello sport. La proposta è semplice: diradare gli appuntamenti, dimezzare i gruppi e fare più sessioni; si possono studiare soluzioni migliori per far continuare i bambini. L’obiettivo di qualsiasi studio deve essere questo. È molto facile dire “chiudiamo tutto”, è molto più difficile dire “continuiamo in sicurezza”: chi sta sopra di noi deve dare le regole per farlo.

 

Il prof. Capua sul protocollo

Il protocollo attualmente in uso tutela la salute dei giocatori sia a livelli professionistici che dilettantistici?

 

È stato costruito per questo. In caso di contagio si mette in sicurezza il positivo, quindi si tutela sia il gruppo squadra che lo sport che è un meccanismo che non si deve fermare.

 

Si può modificare il protocollo in vigore in Serie A?

Durante la prossima settimana ci sarà una riunione per valutare eventuali modifiche al protocollo attualmente in uso; probabilmente qualcosa si potrà fare per migliorare la situazione. Qualche modifica al protocollo è possibile che venga fatta tra qualche giorno…

 

Perché, come afferma il prof. Castellacci, i medici del calcio non sono stati interpellati nello stilare il protocollo?

Sono dalla parte del prof. Castellacci, perché sarebbe stato molto utile coinvolgere i medici del calcio nella stesura del protocollo. Io mi sono battuto perché entrassero nel meccanismo di decisione, ma così non è stato.

 

Cosa ne pensa della situazione creatasi attorno a Juventus-Napoli?

È stata una cosa imprevista. Non voglio entrare nel merito, ma credo che il Napoli, preso di sorpresa, avrebbe potuto interfacciarsi in maniera diretta. Purtroppo siamo in una situazione totalmente nuova e non è facile capire come muoversi.

 

Come si pone in merito ai tifosi negli stadi?

Il contingentamento su un terzo dei tifosi era stato fatto 15 giorni fa, ma ora lo scenario è cambiato. Uno dei cluster più violenti fu la partita Atalanta-Valencia, non scordiamocelo. È chiaro che mi piacerebbe far entrare i tifosi allo stadio, perché la partita senza pubblico è triste, ma bisogna stare molto attenti su come entrano questi tifosi. Non tutti gli stadi permettono di seguire le regole. A prescindere da questo, comunque, non credo che questo sia il momento giusto per questi temi: bisognerà aspettare ancora un po’.

 

Prof. Capua, lei è anche un esperto traumatologo. Come si spiega i tanti infortuni gravi subiti dai calciatori negli ultimi anni?

Sicuramente il numero delle partite è molto elevato. Nel caso di Zaniolo e di altri atleti giovani come lui il problema è che lui ha una muscolatura particolarmente massiccia, ma il legamento crociato, probabilmente, è più fragile rispetto alla forza che lui imprime nella sua biomeccanica perché è un legamento di un ragazzo di 22 anni.

 

Qual è, secondo lei, un evento sportivo o un personaggio sportivo che hanno, in qualche modo, cambiato la storia dell’umanità?

Pelé, che ha compiuto 80 anni. Assieme a Maradona e Crujff ha cambiato la storia del calcio. Prima di loro non esistevano campioni così.

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COVID - Prof. Capua: "Più sicuro allenarsi in strutture organizzate, protocollo? Si valutano modifiche"

di Napoli Magazine

24/10/2024 - 11:24

Giuseppe, detto Pino, Capua, professore specializzato in Medicina dello Sport e attuale Presidente della Commissione Antidoping della FIGC, è stato ospite del 27esimo appuntamento con #SportLabLive, trasmissione web di sport-lab.it.

 

https://www.facebook.com/sportlab.it1/videos/2745732788975727

 

Salve prof. Capua. In primis le si chiede un parere generale sulle norme per lo sport. varate con il nuovo DPCM.

Complicato dire se siano regole adatte, perché è una situazione talmente particolare che diventa difficile scegliere. Lo sport è fondamentale per la tutela della salute (come per alcune malattie che possono essere curate attraverso l’attività fisica). Sono dell’idea che sia più sicuro allenarsi in una struttura chiusa organizzata che all’aperto; bisogna adeguare le palestre alla sicurezza, rendendosi conto che l’attività sportiva può essere continuativa in un momento di aumento di contagi del genere.

 

C’è il rischio di chiusura per palestre e piscine?

Il rischio che chiudano c’è, ma c’è in funzione del fatto che gli esperti possano pensare che le palestre siano un luogo dove si sviluppa il virus. Mi auguro che così non sia e che questo sia uno degli ultimi punti valutati in caso di chiusura. Dobbiamo, comunque, essere particolarmente attenti e responsabili rispetto a quello che facciamo, rispettando tutte le regole previste per la normale quotidianità.

 

Altro problema sono i mezzi pubblici.

Il contesto deve essere governato dallo Stato e lo Stato deve mettere in condizione le persone di viaggiare in assoluta sicurezza: al di là dello smart working, bisogna aumentare i mezzi di trasporto! Il cittadino deve essere responsabile nel mantenere le distanze, ma se questo è impossibile sui mezzi pubblici…

 

I bambini, intanto, sono rimasti senza sport.

In tutte le cose della vita ci sono delle priorità. La priorità assoluta delle nostre società sono i bambini, che non devono essere penalizzati né nello studio né nello sport. La proposta è semplice: diradare gli appuntamenti, dimezzare i gruppi e fare più sessioni; si possono studiare soluzioni migliori per far continuare i bambini. L’obiettivo di qualsiasi studio deve essere questo. È molto facile dire “chiudiamo tutto”, è molto più difficile dire “continuiamo in sicurezza”: chi sta sopra di noi deve dare le regole per farlo.

 

Il prof. Capua sul protocollo

Il protocollo attualmente in uso tutela la salute dei giocatori sia a livelli professionistici che dilettantistici?

 

È stato costruito per questo. In caso di contagio si mette in sicurezza il positivo, quindi si tutela sia il gruppo squadra che lo sport che è un meccanismo che non si deve fermare.

 

Si può modificare il protocollo in vigore in Serie A?

Durante la prossima settimana ci sarà una riunione per valutare eventuali modifiche al protocollo attualmente in uso; probabilmente qualcosa si potrà fare per migliorare la situazione. Qualche modifica al protocollo è possibile che venga fatta tra qualche giorno…

 

Perché, come afferma il prof. Castellacci, i medici del calcio non sono stati interpellati nello stilare il protocollo?

Sono dalla parte del prof. Castellacci, perché sarebbe stato molto utile coinvolgere i medici del calcio nella stesura del protocollo. Io mi sono battuto perché entrassero nel meccanismo di decisione, ma così non è stato.

 

Cosa ne pensa della situazione creatasi attorno a Juventus-Napoli?

È stata una cosa imprevista. Non voglio entrare nel merito, ma credo che il Napoli, preso di sorpresa, avrebbe potuto interfacciarsi in maniera diretta. Purtroppo siamo in una situazione totalmente nuova e non è facile capire come muoversi.

 

Come si pone in merito ai tifosi negli stadi?

Il contingentamento su un terzo dei tifosi era stato fatto 15 giorni fa, ma ora lo scenario è cambiato. Uno dei cluster più violenti fu la partita Atalanta-Valencia, non scordiamocelo. È chiaro che mi piacerebbe far entrare i tifosi allo stadio, perché la partita senza pubblico è triste, ma bisogna stare molto attenti su come entrano questi tifosi. Non tutti gli stadi permettono di seguire le regole. A prescindere da questo, comunque, non credo che questo sia il momento giusto per questi temi: bisognerà aspettare ancora un po’.

 

Prof. Capua, lei è anche un esperto traumatologo. Come si spiega i tanti infortuni gravi subiti dai calciatori negli ultimi anni?

Sicuramente il numero delle partite è molto elevato. Nel caso di Zaniolo e di altri atleti giovani come lui il problema è che lui ha una muscolatura particolarmente massiccia, ma il legamento crociato, probabilmente, è più fragile rispetto alla forza che lui imprime nella sua biomeccanica perché è un legamento di un ragazzo di 22 anni.

 

Qual è, secondo lei, un evento sportivo o un personaggio sportivo che hanno, in qualche modo, cambiato la storia dell’umanità?

Pelé, che ha compiuto 80 anni. Assieme a Maradona e Crujff ha cambiato la storia del calcio. Prima di loro non esistevano campioni così.