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IL COMMENTO - Jury Chechi: "Bonicelli? Siamo tutti con lui, ma il sistema attuale mette a rischio gli atleti"
25.07.2025 17:03 di Napoli Magazine

Non solo una "fatalità" nella caduta dagli anelli, perché c'è un sistema che spinge un po' all'estremo e per i punteggi si richiedono performance che possono mettere a rischio gli atleti. Il signore degli anelli, Jury Chechi, su quei cerchi magici si è issato così tante volte da arrivare fino all'Olimpo, ma non nasconde di essere scosso dall'incidente di Lorenzo Bonicelli, il 23enne azzurro infortunatosi alle Universiadi e operato al collo. "So che il nuovo codice dei punteggi richiede uscite particolarmente difficili per avere un punteggio alto e quindi i ragazzi ci provano - spiega Chechi al telefono con l'ANSA -. E' una norma che non mi vede d'accordo, ma io sono l'ultima persona che ascoltano. Stimolare gli atleti a fare queste uscite è chiedergli di rischiare di più e secondo me non ce n'è bisogno". Il primo pensiero resta la guarigione del giovane ginnasta: "Non lo conosco personalmente, ma è come se lo conoscessi. Gli sono vicino, mi ha ricordato quegli anni difficili", le parole dell'olimpionico che ha rivissuto l'incidente nel 1986 a un suo coetaneo compagno di allenamenti, Federico Chiarugi. "Ebbe un tragico incidente al corpo libero - racconta l'olimpionico - si ruppe la quinta e sesta cervicale. Rimase tetraplegico, ha avuto comunque una vita dignitosa, si è laureato, ci seguiva negli allenamenti e nelle gare, poi a 40 anni purtroppo ha avuto un arresto cardiaco e se n'è andato". Nel parlare di quanto successo a Bonicelli Chechi ha la voce rotta dall'emozione: definisce l'infortunio "molto raro", ma che "purtroppo fa parte anche della disciplina". "Sono fatalità - prosegue - che non dovrebbero accadere, ma invece succedono, nello sport come nella vita normale. Se lui ha presentato un'uscita così difficile come il triplo salto agli anelli è perché era in grado di farla". Il dibattito sui punteggi e sulla spinta a superare i limiti è aperto all'interno del mondo della ginnastica, nonostante non coinvolga uno come Chechi che ha fatto la storia di questo sport, ma che da tempo è fuori dalle dinamiche federali e internazionali. Per Bonicelli ora solo pensieri positivi. "Vorrei dare anche un po' di ottimismo - conclude Chechi - mi hanno detto che Lorenzo dopo l'incidente si sentiva gli arti superiori e questo è un segnale importante. Una speranza alla quale dobbiamo tutti agganciarci. Siamo tutti con lui".    

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IL COMMENTO - Jury Chechi: "Bonicelli? Siamo tutti con lui, ma il sistema attuale mette a rischio gli atleti"

di Napoli Magazine

25/07/2025 - 17:03

Non solo una "fatalità" nella caduta dagli anelli, perché c'è un sistema che spinge un po' all'estremo e per i punteggi si richiedono performance che possono mettere a rischio gli atleti. Il signore degli anelli, Jury Chechi, su quei cerchi magici si è issato così tante volte da arrivare fino all'Olimpo, ma non nasconde di essere scosso dall'incidente di Lorenzo Bonicelli, il 23enne azzurro infortunatosi alle Universiadi e operato al collo. "So che il nuovo codice dei punteggi richiede uscite particolarmente difficili per avere un punteggio alto e quindi i ragazzi ci provano - spiega Chechi al telefono con l'ANSA -. E' una norma che non mi vede d'accordo, ma io sono l'ultima persona che ascoltano. Stimolare gli atleti a fare queste uscite è chiedergli di rischiare di più e secondo me non ce n'è bisogno". Il primo pensiero resta la guarigione del giovane ginnasta: "Non lo conosco personalmente, ma è come se lo conoscessi. Gli sono vicino, mi ha ricordato quegli anni difficili", le parole dell'olimpionico che ha rivissuto l'incidente nel 1986 a un suo coetaneo compagno di allenamenti, Federico Chiarugi. "Ebbe un tragico incidente al corpo libero - racconta l'olimpionico - si ruppe la quinta e sesta cervicale. Rimase tetraplegico, ha avuto comunque una vita dignitosa, si è laureato, ci seguiva negli allenamenti e nelle gare, poi a 40 anni purtroppo ha avuto un arresto cardiaco e se n'è andato". Nel parlare di quanto successo a Bonicelli Chechi ha la voce rotta dall'emozione: definisce l'infortunio "molto raro", ma che "purtroppo fa parte anche della disciplina". "Sono fatalità - prosegue - che non dovrebbero accadere, ma invece succedono, nello sport come nella vita normale. Se lui ha presentato un'uscita così difficile come il triplo salto agli anelli è perché era in grado di farla". Il dibattito sui punteggi e sulla spinta a superare i limiti è aperto all'interno del mondo della ginnastica, nonostante non coinvolga uno come Chechi che ha fatto la storia di questo sport, ma che da tempo è fuori dalle dinamiche federali e internazionali. Per Bonicelli ora solo pensieri positivi. "Vorrei dare anche un po' di ottimismo - conclude Chechi - mi hanno detto che Lorenzo dopo l'incidente si sentiva gli arti superiori e questo è un segnale importante. Una speranza alla quale dobbiamo tutti agganciarci. Siamo tutti con lui".