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NEWS - Il ministro dello sport Andrea Abodi e la plurimedagliata olimpica Alessia Maurelli alla presentazione della 4ª edizione di “Sky UP The Edit” a Sky TG24 Live In
17.10.2025 14:49 di Napoli Magazine
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Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi è intervenuto questa mattina, durante Sky TG24 Live in Roma, alla presentazione della quarta edizione di Sky Up The Edit. L’argomento scelto per quest’anno è il Rispetto, inteso come attenzione verso sé stessi, verso gli altri e verso l’ambiente. Le studentesse e gli studenti saranno chiamati a interpretare la tematica scegliendo tra due differenti prospettive: raccontare il rispetto nel mondo digitale, affrontando argomenti come il cyberbullismo, il problema delle fake news, il corretto uso dei social media e la pirateria online; oppure approfondendo “I valori dello sport”, tra cui il fair play, l’inclusività, il benessere fisico e mentale. Insieme al Ministro Abodi, intervistati dall’EVP Communication, Inclusion & Bigger Picture di Sky Italia Sarah Varetto, hanno preso parte all’incontro Alessia Maurelli, plurimedagliata olimpica, campionessa del mondo ed ex capitana della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica e Lisa Offside, Content Creator e Talent Sky Sport.

Di seguito le principali dichiarazioni del Ministro Abodi e di Alessia Maurelli, sugli importanti temi d’attualità affrontati.

 

MINISTRO ANDREA ABODI

 

Che cosa possono fare le istituzioni per essere promotrici del valore più puro dello sport, il rispetto? 

Rispetto è la parola dell’anno di Treccani. Per noi è un elemento essenziale, dobbiamo cercare di metterlo in pratica. È un’idea che non può rimanere soltanto nell’aria e credo abbia bisogno di un aspetto fondamentale: le alleanze tra noi. Siamo tutti artefici, partecipi del rispetto di questo principio cardine, che riguarda la nostra persona, il rapporto con gli altri, con l’ambiente che ci circonda. Non sempre lo pratichiamo, lo vediamo dalle cose più semplici. Dobbiamo insistere, ritrovarci insieme, essere consapevoli che più rispettiamo noi stessi e gli altri, più la qualità della vita migliora. Lo sport senza rispetto non esiste e non si tratta soltanto del rispetto delle regole, ma anche delle persone: il tuo compagno di squadra, il tuo allenatore, il tuo dirigente. È una grande difesa immunitaria che va alimentata.

 

Qual è l’insegnamento che si può trarre dal mondo dello sport? Cosa possiamo portarci dietro dalla pratica sportiva per avere una corazza forte laddove le fragilità emergono di più?

Lo sport ti dà questa capacità di resistere alle tentazioni e non farti trascinare dalla mediocrità dei comportamenti e dei linguaggi. Per arrivare a una medaglia di bronzo, e non sempre ci si arriva, c’è un impegno quotidiano. Ci si allena 6/7 ore al giorno, perché l’obiettivo che si raggiunge attraverso l’impegno ti dà soddisfazione e costruisce la persona non soltanto a livello sportivo, ma anche nella vita. L’attività sportiva è una parentesi meravigliosa e non è facile uscirne, perché si rimane prigionieri delle emozioni, dell’adrenalina. Però si diventa cittadini, persone migliori. L’atleta che vince è la persona che convince nel modo in cui, uscendo dal campo, si comporta, parla, dialoga, affronta le difficoltà, affronta le vittorie con sobrietà e le sconfitte con temperamento, con voglia di recuperare e imparare dall’errore commesso. Mi auguro arrivi questo concetto: fare sport è una cosa che fa bene e noi dobbiamo imparare a volerci più bene. Probabilmente trascuriamo questo aspetto e dobbiamo ripristinare un po' la centralità del nostro equilibrio interiore. Si vive ancora di inquietudini, dubbi, incertezze, cadute. A volte aiuta anche un amico, le relazioni umane, non solo quelle mediate dalla tecnologia, ma che dipendono dalla fisicità, dal modo con il quale siamo vicini l’uno all’altro. Una pacca sulla spalla, un sorriso, un’attenzione: sono medicine che hanno un valore inestimabile. Lo sport in qualche maniera fa parte di questa categoria di opportunità.

 

Sulla pirateria audiovisiva

Dobbiamo avere la consapevolezza che acquistare illecitamente un biglietto televisivo o di una piattaforma per un evento o un film, aiuta l’economia criminale. Si diventa complici dei criminali. Non si tratta di una bravata, bisogna essere consapevoli di questo. È un reato e mi auguro si capisca che forse è meglio spendere qualche euro in più ed evitare di incorrere in qualche problema. Non è giusto, non è corretto.

 

ALESSIA MAURELLI

 

Il ricordo più bello della sua carriera.

Ad oggi da ex atleta, da quasi un anno, una volta dicevo la medaglia olimpica, salire sul podio, oggi invece la cosa che manca di più è lo spogliatoio, io ero capitana della mia squadra, quindi vivere la quotidianità con le mie compagne, vivere la pedana, e anche la nostra vita insieme. Abbiamo fatto dei sacrifici che però non vivi come tali, perché sono passi che muovi verso il tuo sogno, verso la costruzione di qualcosa. E’ stato un percorso meraviglioso. Quello vedo indietro è tantissima bellezza, la ginnastica ritmica è uno sport che ha atletismo e arte. Veniamo valutate, messe sotto pressione, in 2 minuti e mezzo ti giochi tutto quello che è il lavoro della tua vita.

 

Più che delle Farfalle siete state delle guerriere nelle vostre competizioni

Da quando sono diventata capitana è stato il modo di affrontare la gara, entrando con quella forza da guerriera, in gara non ti scontri direttamente con le tue avversarie ma con te stessa.

 

Sui social

Mi sento di spezzare una lancia a favore dei nativi digitali, che vedono i social come un veicolo più spontaneo, c’è un’etica digitale più forte e portata al rispetto, meno autopromozionale.

 

Come hai affrontato, in riferimento al procedimento in corso nei confronti dell’ex allenatrice Maccarani, la grande attenzione mediatica?

Da capitana, a un anno e mezzo dalle Olimpiadi, sul punto di vista mediatico questa vicenda non ha aiutato all’interno della palestra, che era il nostro ambiente più sicuro, è diventato quasi un campo di battaglia e anche ovviamente al di fuori. E’ stato difficile tenere in piedi la costruzione del nostro secondo sogno con un’altra medaglia olimpica. L’abbiamo affrontata da atlete, come tuttora penso di affrontarla. Più che parole abbiamo dato più importanza ai fatti, per come ci siamo comportate, per come ci siamo allenate, sosteniamo la nostra causa. Con riservatezza ho presentato, insieme ad altre atlete, un mio esposto dove in qualche modo non mi sentivo una vittima di questa vicenda.

 

 A seguire, il Ministro Abodi è stato intervistato da Sky Sport 24. Ecco le sue dichiarazioni.

 

La Nazionale di Gattuso l’ha colpita?

C’è ancora un tratto di strada da fare, sono state fatte tratte intermedie confortanti, ma c’è solo un obiettivo alla fine. Si possono vincere anche 3 partite, ma se non arriva l’obiettivo finale diventa un problema per tutti. Però noi confidiamo nella Nazionale di Gattuso, nei ragazzi, in Gattuso, in tutto lo staff, nell’atmosfera che si è creata. Lo si vede in campo che c’è un’armonia diversa, una unità di intenti. Io credo che la maglia azzurra debba essere amata a prescindere, capisco le delusioni, non soltanto per le sconfitte ma per le mancate partecipazioni ai Mondiali o alle Olimpiadi, ma noi dobbiamo cercare di dare il massimo supporto, devono sentire il nostro affetto, la nostra vicinanza, la nostra partecipazione. Adesso ci sono ancora due partite, ci ritroveremo nei playoff dove ci giocheremo tutto e questa volta vedo il futuro con maggiore ottimismo, perché c’è un sentimento diverso in campo che è mancato negli ultimi anni.

 

Abbiamo recuperato uno spirito che sembrava perduto?

Può sembrare quasi una questione di chimica, però a questo livello, nonostante la qualità dei calciatori, sulla quale non esprimo un giudizio, se mancano armonia e comunione di intenti, parole chiave, non si va da nessuna parte. E mi sembra che siano state recuperate, un fattore decisivo che vale molto più di un grande campione.

 

Pensiamo agli Europei del 2032. La preoccupa la situazione stadi?

Non sono preoccupato, siamo tutti concentrati per cercare di recuperare le mancanze, le disattenzioni e le superficialità degli ultimi decenni. Vedo presupposti positivi, la volontà dei club, la disponibilità delle amministrazioni comunali con, il commissario straordinario Massimo Sessa che deve cercare di dare una regia a un’operazione di sistema. Non sono operazioni distinte ma fanno parte di un grande progetto al quale il governo sta cercando di dare ogni possibile supporto. Abbiamo destinato 100 milioni di euro per un fondo che deve intervenire in tutti i progetti che riguarderanno il 2032, quindi si tratta soltanto di dare concretezza a queste parole e a questi fatti oggettivi che ci danno il senso della novità rispetto al passato. Meno parole, più cantieri.

 

Questa nuova Covisoc non piace ai club, Gravina ha detto: “Mi dovrò interfacciare con Abodi”.

Lo stiamo già facendo. Capisco che ci sia una preoccupazione per una novità. Abbiamo fatto passare un concetto: la terzietà e l’indipendenza dei soggetti che devono controllare, penso che sia un fattore di garanzia per tutti, continueremo a parlare con il presidente Gravina ma una soluzione alle preoccupazioni o ai problemi che ci sono si trova sempre quando c’è onestà intellettuale e io penso che ci sia da tutte e due le parti.

 

Milano-Cortina è ormai dietro l’angolo

C’è il fermento degli ultimi 100 giorni, ci sono tanti cantieri, quelli che si vedono delle infrastrutture e quelli organizzativi, che non si vedono ma consentiranno il 6 febbraio, quando si apriranno meravigliosamente i Giochi a San Siro, di essere pronti.

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di Napoli Magazine

17/10/2025 - 14:49

Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi è intervenuto questa mattina, durante Sky TG24 Live in Roma, alla presentazione della quarta edizione di Sky Up The Edit. L’argomento scelto per quest’anno è il Rispetto, inteso come attenzione verso sé stessi, verso gli altri e verso l’ambiente. Le studentesse e gli studenti saranno chiamati a interpretare la tematica scegliendo tra due differenti prospettive: raccontare il rispetto nel mondo digitale, affrontando argomenti come il cyberbullismo, il problema delle fake news, il corretto uso dei social media e la pirateria online; oppure approfondendo “I valori dello sport”, tra cui il fair play, l’inclusività, il benessere fisico e mentale. Insieme al Ministro Abodi, intervistati dall’EVP Communication, Inclusion & Bigger Picture di Sky Italia Sarah Varetto, hanno preso parte all’incontro Alessia Maurelli, plurimedagliata olimpica, campionessa del mondo ed ex capitana della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica e Lisa Offside, Content Creator e Talent Sky Sport.

Di seguito le principali dichiarazioni del Ministro Abodi e di Alessia Maurelli, sugli importanti temi d’attualità affrontati.

 

MINISTRO ANDREA ABODI

 

Che cosa possono fare le istituzioni per essere promotrici del valore più puro dello sport, il rispetto? 

Rispetto è la parola dell’anno di Treccani. Per noi è un elemento essenziale, dobbiamo cercare di metterlo in pratica. È un’idea che non può rimanere soltanto nell’aria e credo abbia bisogno di un aspetto fondamentale: le alleanze tra noi. Siamo tutti artefici, partecipi del rispetto di questo principio cardine, che riguarda la nostra persona, il rapporto con gli altri, con l’ambiente che ci circonda. Non sempre lo pratichiamo, lo vediamo dalle cose più semplici. Dobbiamo insistere, ritrovarci insieme, essere consapevoli che più rispettiamo noi stessi e gli altri, più la qualità della vita migliora. Lo sport senza rispetto non esiste e non si tratta soltanto del rispetto delle regole, ma anche delle persone: il tuo compagno di squadra, il tuo allenatore, il tuo dirigente. È una grande difesa immunitaria che va alimentata.

 

Qual è l’insegnamento che si può trarre dal mondo dello sport? Cosa possiamo portarci dietro dalla pratica sportiva per avere una corazza forte laddove le fragilità emergono di più?

Lo sport ti dà questa capacità di resistere alle tentazioni e non farti trascinare dalla mediocrità dei comportamenti e dei linguaggi. Per arrivare a una medaglia di bronzo, e non sempre ci si arriva, c’è un impegno quotidiano. Ci si allena 6/7 ore al giorno, perché l’obiettivo che si raggiunge attraverso l’impegno ti dà soddisfazione e costruisce la persona non soltanto a livello sportivo, ma anche nella vita. L’attività sportiva è una parentesi meravigliosa e non è facile uscirne, perché si rimane prigionieri delle emozioni, dell’adrenalina. Però si diventa cittadini, persone migliori. L’atleta che vince è la persona che convince nel modo in cui, uscendo dal campo, si comporta, parla, dialoga, affronta le difficoltà, affronta le vittorie con sobrietà e le sconfitte con temperamento, con voglia di recuperare e imparare dall’errore commesso. Mi auguro arrivi questo concetto: fare sport è una cosa che fa bene e noi dobbiamo imparare a volerci più bene. Probabilmente trascuriamo questo aspetto e dobbiamo ripristinare un po' la centralità del nostro equilibrio interiore. Si vive ancora di inquietudini, dubbi, incertezze, cadute. A volte aiuta anche un amico, le relazioni umane, non solo quelle mediate dalla tecnologia, ma che dipendono dalla fisicità, dal modo con il quale siamo vicini l’uno all’altro. Una pacca sulla spalla, un sorriso, un’attenzione: sono medicine che hanno un valore inestimabile. Lo sport in qualche maniera fa parte di questa categoria di opportunità.

 

Sulla pirateria audiovisiva

Dobbiamo avere la consapevolezza che acquistare illecitamente un biglietto televisivo o di una piattaforma per un evento o un film, aiuta l’economia criminale. Si diventa complici dei criminali. Non si tratta di una bravata, bisogna essere consapevoli di questo. È un reato e mi auguro si capisca che forse è meglio spendere qualche euro in più ed evitare di incorrere in qualche problema. Non è giusto, non è corretto.

 

ALESSIA MAURELLI

 

Il ricordo più bello della sua carriera.

Ad oggi da ex atleta, da quasi un anno, una volta dicevo la medaglia olimpica, salire sul podio, oggi invece la cosa che manca di più è lo spogliatoio, io ero capitana della mia squadra, quindi vivere la quotidianità con le mie compagne, vivere la pedana, e anche la nostra vita insieme. Abbiamo fatto dei sacrifici che però non vivi come tali, perché sono passi che muovi verso il tuo sogno, verso la costruzione di qualcosa. E’ stato un percorso meraviglioso. Quello vedo indietro è tantissima bellezza, la ginnastica ritmica è uno sport che ha atletismo e arte. Veniamo valutate, messe sotto pressione, in 2 minuti e mezzo ti giochi tutto quello che è il lavoro della tua vita.

 

Più che delle Farfalle siete state delle guerriere nelle vostre competizioni

Da quando sono diventata capitana è stato il modo di affrontare la gara, entrando con quella forza da guerriera, in gara non ti scontri direttamente con le tue avversarie ma con te stessa.

 

Sui social

Mi sento di spezzare una lancia a favore dei nativi digitali, che vedono i social come un veicolo più spontaneo, c’è un’etica digitale più forte e portata al rispetto, meno autopromozionale.

 

Come hai affrontato, in riferimento al procedimento in corso nei confronti dell’ex allenatrice Maccarani, la grande attenzione mediatica?

Da capitana, a un anno e mezzo dalle Olimpiadi, sul punto di vista mediatico questa vicenda non ha aiutato all’interno della palestra, che era il nostro ambiente più sicuro, è diventato quasi un campo di battaglia e anche ovviamente al di fuori. E’ stato difficile tenere in piedi la costruzione del nostro secondo sogno con un’altra medaglia olimpica. L’abbiamo affrontata da atlete, come tuttora penso di affrontarla. Più che parole abbiamo dato più importanza ai fatti, per come ci siamo comportate, per come ci siamo allenate, sosteniamo la nostra causa. Con riservatezza ho presentato, insieme ad altre atlete, un mio esposto dove in qualche modo non mi sentivo una vittima di questa vicenda.

 

 A seguire, il Ministro Abodi è stato intervistato da Sky Sport 24. Ecco le sue dichiarazioni.

 

La Nazionale di Gattuso l’ha colpita?

C’è ancora un tratto di strada da fare, sono state fatte tratte intermedie confortanti, ma c’è solo un obiettivo alla fine. Si possono vincere anche 3 partite, ma se non arriva l’obiettivo finale diventa un problema per tutti. Però noi confidiamo nella Nazionale di Gattuso, nei ragazzi, in Gattuso, in tutto lo staff, nell’atmosfera che si è creata. Lo si vede in campo che c’è un’armonia diversa, una unità di intenti. Io credo che la maglia azzurra debba essere amata a prescindere, capisco le delusioni, non soltanto per le sconfitte ma per le mancate partecipazioni ai Mondiali o alle Olimpiadi, ma noi dobbiamo cercare di dare il massimo supporto, devono sentire il nostro affetto, la nostra vicinanza, la nostra partecipazione. Adesso ci sono ancora due partite, ci ritroveremo nei playoff dove ci giocheremo tutto e questa volta vedo il futuro con maggiore ottimismo, perché c’è un sentimento diverso in campo che è mancato negli ultimi anni.

 

Abbiamo recuperato uno spirito che sembrava perduto?

Può sembrare quasi una questione di chimica, però a questo livello, nonostante la qualità dei calciatori, sulla quale non esprimo un giudizio, se mancano armonia e comunione di intenti, parole chiave, non si va da nessuna parte. E mi sembra che siano state recuperate, un fattore decisivo che vale molto più di un grande campione.

 

Pensiamo agli Europei del 2032. La preoccupa la situazione stadi?

Non sono preoccupato, siamo tutti concentrati per cercare di recuperare le mancanze, le disattenzioni e le superficialità degli ultimi decenni. Vedo presupposti positivi, la volontà dei club, la disponibilità delle amministrazioni comunali con, il commissario straordinario Massimo Sessa che deve cercare di dare una regia a un’operazione di sistema. Non sono operazioni distinte ma fanno parte di un grande progetto al quale il governo sta cercando di dare ogni possibile supporto. Abbiamo destinato 100 milioni di euro per un fondo che deve intervenire in tutti i progetti che riguarderanno il 2032, quindi si tratta soltanto di dare concretezza a queste parole e a questi fatti oggettivi che ci danno il senso della novità rispetto al passato. Meno parole, più cantieri.

 

Questa nuova Covisoc non piace ai club, Gravina ha detto: “Mi dovrò interfacciare con Abodi”.

Lo stiamo già facendo. Capisco che ci sia una preoccupazione per una novità. Abbiamo fatto passare un concetto: la terzietà e l’indipendenza dei soggetti che devono controllare, penso che sia un fattore di garanzia per tutti, continueremo a parlare con il presidente Gravina ma una soluzione alle preoccupazioni o ai problemi che ci sono si trova sempre quando c’è onestà intellettuale e io penso che ci sia da tutte e due le parti.

 

Milano-Cortina è ormai dietro l’angolo

C’è il fermento degli ultimi 100 giorni, ci sono tanti cantieri, quelli che si vedono delle infrastrutture e quelli organizzativi, che non si vedono ma consentiranno il 6 febbraio, quando si apriranno meravigliosamente i Giochi a San Siro, di essere pronti.