Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “In Ritiro Con Te”, è intervenuto il deputato On. Mauro Berruto sul caso Carini-Khelif verificatosi alle Olimpiadi di Parigi: «Io sono una persona che si occupa di politica da 20 mesi, ma per 30 anni ho fatto l’allenatore e ho vissuto per due volte con tanto orgoglio l’evento olimpico. Questa atleta algerina non è nata uomo, non è transgender. È nata con una disfunzione ormonale che fa sì che ci sia una produzione di testosterone, che può avere anche dei picchi nel corso della sua vita (il che spiega l’esclusione ai Mondiali della passata stagione). Inoltre, se fosse nata uomo non sarebbe finita in Nazionale, ma in galera, perché in Algeria è proibita la transizione di genere. Io voglio portare la mia solidarietà ad Angela Carini. Per due giorni eminenti influencer hanno continuato a twittare e a sproloquiare, dicendole “Attenzione, ti farai del male”, “Un uomo picchierà una donna” o ancora peggio “Un uomo africano picchierà una donna”. Ci sono riusciti. Angela Carini è salita oggi su quel ring con una responsabilità che, tutti coloro che nulla ne sanno di sport, neanche riescono ad immaginare. Quello che tutti profetizzavano, per fare una battaglia ideologica, è accaduto. La prima persona con cui scusarsi, oltre all’atleta algerina, è Angela Carini. Quindi sono felice di aver letto che verrà invitata al Senato dal Presidente La Russa e mi auguro per chiederle scusa. Questa atleta è nata donna, è nata intersessuale, con una particolare condizione, che indubbiamente va regolamentata per fare sì che le condizioni paritetiche di partenza quando si parla di sport competitivo possano essere garantite. Non serve la politica, ma serve la scienza. La scienza determina dei parametri, che sono assimilabili, ad esempio, con tutte le differenze del caso, al modo in cui vengono definite le categorie a cui possono partecipare gli atleti paralimpici. Quel lavoro spetta alla scienza. E la scienza, che ha affrontato il tema con persone che hanno quelle competenze, definisce le regole. Mi dispiace, perché sono un tifoso della squadra azzurra, che una nostra atleta sia stata convinta da questo movimento di opinione pubblica che aveva meno possibilità di poter gareggiare e di poter vincere. La pugile che oggi ha sconfitto la nostra Carini, lo ricordo ai più smemorati, ha partecipato già ai giochi Olimpici di Tokyo nel 2021, uscendo al quarto di finale. Queste due atlete, inoltre, negli ultimi 16 incontri hanno perso lo stesso numero di combattimenti. Mi dispiace sinceramente che la nostra atleta sia stata caricata di questa responsabilità per ragioni strumentalmente politiche».
di Napoli Magazine
01/08/2024 - 17:18
Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “In Ritiro Con Te”, è intervenuto il deputato On. Mauro Berruto sul caso Carini-Khelif verificatosi alle Olimpiadi di Parigi: «Io sono una persona che si occupa di politica da 20 mesi, ma per 30 anni ho fatto l’allenatore e ho vissuto per due volte con tanto orgoglio l’evento olimpico. Questa atleta algerina non è nata uomo, non è transgender. È nata con una disfunzione ormonale che fa sì che ci sia una produzione di testosterone, che può avere anche dei picchi nel corso della sua vita (il che spiega l’esclusione ai Mondiali della passata stagione). Inoltre, se fosse nata uomo non sarebbe finita in Nazionale, ma in galera, perché in Algeria è proibita la transizione di genere. Io voglio portare la mia solidarietà ad Angela Carini. Per due giorni eminenti influencer hanno continuato a twittare e a sproloquiare, dicendole “Attenzione, ti farai del male”, “Un uomo picchierà una donna” o ancora peggio “Un uomo africano picchierà una donna”. Ci sono riusciti. Angela Carini è salita oggi su quel ring con una responsabilità che, tutti coloro che nulla ne sanno di sport, neanche riescono ad immaginare. Quello che tutti profetizzavano, per fare una battaglia ideologica, è accaduto. La prima persona con cui scusarsi, oltre all’atleta algerina, è Angela Carini. Quindi sono felice di aver letto che verrà invitata al Senato dal Presidente La Russa e mi auguro per chiederle scusa. Questa atleta è nata donna, è nata intersessuale, con una particolare condizione, che indubbiamente va regolamentata per fare sì che le condizioni paritetiche di partenza quando si parla di sport competitivo possano essere garantite. Non serve la politica, ma serve la scienza. La scienza determina dei parametri, che sono assimilabili, ad esempio, con tutte le differenze del caso, al modo in cui vengono definite le categorie a cui possono partecipare gli atleti paralimpici. Quel lavoro spetta alla scienza. E la scienza, che ha affrontato il tema con persone che hanno quelle competenze, definisce le regole. Mi dispiace, perché sono un tifoso della squadra azzurra, che una nostra atleta sia stata convinta da questo movimento di opinione pubblica che aveva meno possibilità di poter gareggiare e di poter vincere. La pugile che oggi ha sconfitto la nostra Carini, lo ricordo ai più smemorati, ha partecipato già ai giochi Olimpici di Tokyo nel 2021, uscendo al quarto di finale. Queste due atlete, inoltre, negli ultimi 16 incontri hanno perso lo stesso numero di combattimenti. Mi dispiace sinceramente che la nostra atleta sia stata caricata di questa responsabilità per ragioni strumentalmente politiche».