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Scherma, Errigo: "Portabandiera a Parigi 2024? E' stata un'emozione unica"
10.10.2024 15:02 di Napoli Magazine

La cerimonia di apertura dei giochi di Parigi "è stata una giornata unica nel suo genere, un'emozione unica fuori dalla pedana". Lo ha detto la fiorettista azzurra Arianna Errigo, parlando della sua esperienza come portabandiera della delegazione olimpica italiana, assieme a Gianmarco Tamberi, al Festival dello sport di Trento. L'esperienza di Errigo è stata messa a confronto con quelle di Sara Simeoni (portabandiera nel 1994), Valentina Vezzali (2012), Antonio Rossi (2008) e Yuri Chechi (2004). Per quanto riguarda la scelta dei portabandiera, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha spiegato che la scelta solitamente viene effettuata su delega della giunta del Coni. "Io mi sono imposto un dogma: il portabandiera deve essere un vincitore di medaglia d'oro alle olimpiadi. Poi bisogna vedere se quattro anni dopo c'è ancora l'atleta e la disciplina, e non è scontato. Poi è un gioco di incastri: se prendi un uomo che fa atletica, non puoi prendere una donna che fa atletica, e bisogna vedere se quello sport è già stato rappresentato in passato", ha spiegato.

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Scherma, Errigo: "Portabandiera a Parigi 2024? E' stata un'emozione unica"

di Napoli Magazine

10/10/2024 - 15:02

La cerimonia di apertura dei giochi di Parigi "è stata una giornata unica nel suo genere, un'emozione unica fuori dalla pedana". Lo ha detto la fiorettista azzurra Arianna Errigo, parlando della sua esperienza come portabandiera della delegazione olimpica italiana, assieme a Gianmarco Tamberi, al Festival dello sport di Trento. L'esperienza di Errigo è stata messa a confronto con quelle di Sara Simeoni (portabandiera nel 1994), Valentina Vezzali (2012), Antonio Rossi (2008) e Yuri Chechi (2004). Per quanto riguarda la scelta dei portabandiera, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha spiegato che la scelta solitamente viene effettuata su delega della giunta del Coni. "Io mi sono imposto un dogma: il portabandiera deve essere un vincitore di medaglia d'oro alle olimpiadi. Poi bisogna vedere se quattro anni dopo c'è ancora l'atleta e la disciplina, e non è scontato. Poi è un gioco di incastri: se prendi un uomo che fa atletica, non puoi prendere una donna che fa atletica, e bisogna vedere se quello sport è già stato rappresentato in passato", ha spiegato.