Senza Federica Brignone, e per ora anche senza Marta Bassino. Quella che si apre sabato prossimo sui 3000 metri del ghiacciaio Rettenbach di Soelden con il gigante femminile sarà per l'Italia una stagione dello sci assolutamente speciale, e anche con assenza pesanti. A febbraio il Bel Paese sarà il centro del mondo, con le attese Olimpiadi di Milano-Cortina, un appuntamento che lo sport azzurro non può sbagliare per mille evidenti ragioni. Eppure alla viglia della prima gara, seguita domenica dal gigante uomini, le preoccupazioni e le incognite sono tante e tutte serie, dopo una estate segnata dalla tragica morte in allenamento sulle nevi cilene del giovane liberista Matteo Franzoso. Il primo dato è infatti l'assenza forzata per il grave infortunio della scorsa primavera di Federica Brignone, al culmine di una stagione che l'aveva vista dominare a tutti i livelli sino a conquistare non solo un titolo mondiale ed una sfilza di gare ma pure la sua seconda grande coppa del mondo, prima ed unica azzurra nella storia. Dopo i necessari interventi chirurgici, la valdostana sta seguendo una durissima riabilitazione. Vuole ad ogni costo essere presente in pista alle gare di Cortina. Ma per ora nulla è ancora certo, lo ha ribadito lei stessa: "Non so quando potrò tornare su gli sci, lo farò comunque quando mi sentirò bene davvero". E, per quanto presto possa tornare a gareggiare, apertissimo è il discorso su quelle che saranno le sue reali capacità competitive all'altissimo livello richiesto agli atleti. Al capitolo Brignone, si è aggiunto oggi il forfait di Marta Bassino, 30 podi in coppa del Mondo e la conquista della coppa di cristallo del Gigante nel 2021. L'azzurra è caduta in allenamento in Val Senales, una scivolata mentre era su un tratto pianeggiante della pista Leo Gurschler, e ha riportato la frattura del piatto tibiale della gamba sinistra. Serve un intervento chirurgico. Ottima gigantista e spesso pure gran supergigantista, la 29enne piemontese era caduta negli ultimi mesi in una crisi nerissima, ed era attesa alla stagione del riscatto. Ma per ora niente avvio di Coppa del mondo, tempi di recupero da definire, e c'e' forte preoccupazione anche in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina. Nella più ottimistica delle previsioni, sia per Brignone sia per Bassino, tutto il peso della squadra azzurra appare ricadere soprattutto su Sofia Goggia, la bergamasca volante, velocista eccellente regina delle piste di Cortina e nell'ultima stagione in forte ripresa pure in gigante, la disciplina di Brignone. "Mi sento competitiva sulle tre specialità" ha ribadito l'olimpionica. Resta poi da sperare sempre nello stellone italico ed in qualche risultato positivo che potrebbe onestamente venire per le altre azzurre solo dalle gare veloci: l'Italia non ha poi molto altro di solido da offrire e su cui poter puntare. Il discorso è poi analogo in campo maschile dove nelle discipline tecniche ultimamente i risultati sono stati oltremodo deludenti o, se a volte positivi, quasi casuali mancando talenti di punta con costanza di rendimento. Fa eccezione nell'alta velocità l'ormai quasi veterano, ma inossidabile, Dominik Paris mentre il sempre motivatissimo Mattia Casse è a caccia della grande occasione della vita tra coppa con lo sguardo alle gare olimpiche. La corsa ai Giochi avrà dunque le prime risposte sulle nevi Austria: tutti al lavoro per giungere al grande appuntamento delle Olimpiadi con atleti nelle migliori condizioni fisiche possibili, con ai piedi materiali ben testati di cui si fidano e soprattutto con la giusta carica agonistica e la fiducia nei propri mezzi che potranno però arrivare solo dai risultati ottenuti nelle gare di coppa del mondo che faranno da antipasto a quelle a cinque cerchi. Ecco perché sarà importante partire al meglio già con le due gare di Soelden. Guardando all'estero, al via ci sarà l'americana Mikaela Shiffrin, l'atleta più vincente con 101 successi in Coppa, e la svizzera Laura Gut Berhami, con ogni probabilità alla sua ultima stagione. E poi Lindsay Vonn che, tornata la scorsa stagione dopo diversi anni di pausa, a 40 anni guarda con ambizione ai Giochi. Tra gli uomini da battere c'è sempre il mago Marco Odermatt.
di Napoli Magazine
22/10/2025 - 17:35
Senza Federica Brignone, e per ora anche senza Marta Bassino. Quella che si apre sabato prossimo sui 3000 metri del ghiacciaio Rettenbach di Soelden con il gigante femminile sarà per l'Italia una stagione dello sci assolutamente speciale, e anche con assenza pesanti. A febbraio il Bel Paese sarà il centro del mondo, con le attese Olimpiadi di Milano-Cortina, un appuntamento che lo sport azzurro non può sbagliare per mille evidenti ragioni. Eppure alla viglia della prima gara, seguita domenica dal gigante uomini, le preoccupazioni e le incognite sono tante e tutte serie, dopo una estate segnata dalla tragica morte in allenamento sulle nevi cilene del giovane liberista Matteo Franzoso. Il primo dato è infatti l'assenza forzata per il grave infortunio della scorsa primavera di Federica Brignone, al culmine di una stagione che l'aveva vista dominare a tutti i livelli sino a conquistare non solo un titolo mondiale ed una sfilza di gare ma pure la sua seconda grande coppa del mondo, prima ed unica azzurra nella storia. Dopo i necessari interventi chirurgici, la valdostana sta seguendo una durissima riabilitazione. Vuole ad ogni costo essere presente in pista alle gare di Cortina. Ma per ora nulla è ancora certo, lo ha ribadito lei stessa: "Non so quando potrò tornare su gli sci, lo farò comunque quando mi sentirò bene davvero". E, per quanto presto possa tornare a gareggiare, apertissimo è il discorso su quelle che saranno le sue reali capacità competitive all'altissimo livello richiesto agli atleti. Al capitolo Brignone, si è aggiunto oggi il forfait di Marta Bassino, 30 podi in coppa del Mondo e la conquista della coppa di cristallo del Gigante nel 2021. L'azzurra è caduta in allenamento in Val Senales, una scivolata mentre era su un tratto pianeggiante della pista Leo Gurschler, e ha riportato la frattura del piatto tibiale della gamba sinistra. Serve un intervento chirurgico. Ottima gigantista e spesso pure gran supergigantista, la 29enne piemontese era caduta negli ultimi mesi in una crisi nerissima, ed era attesa alla stagione del riscatto. Ma per ora niente avvio di Coppa del mondo, tempi di recupero da definire, e c'e' forte preoccupazione anche in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina. Nella più ottimistica delle previsioni, sia per Brignone sia per Bassino, tutto il peso della squadra azzurra appare ricadere soprattutto su Sofia Goggia, la bergamasca volante, velocista eccellente regina delle piste di Cortina e nell'ultima stagione in forte ripresa pure in gigante, la disciplina di Brignone. "Mi sento competitiva sulle tre specialità" ha ribadito l'olimpionica. Resta poi da sperare sempre nello stellone italico ed in qualche risultato positivo che potrebbe onestamente venire per le altre azzurre solo dalle gare veloci: l'Italia non ha poi molto altro di solido da offrire e su cui poter puntare. Il discorso è poi analogo in campo maschile dove nelle discipline tecniche ultimamente i risultati sono stati oltremodo deludenti o, se a volte positivi, quasi casuali mancando talenti di punta con costanza di rendimento. Fa eccezione nell'alta velocità l'ormai quasi veterano, ma inossidabile, Dominik Paris mentre il sempre motivatissimo Mattia Casse è a caccia della grande occasione della vita tra coppa con lo sguardo alle gare olimpiche. La corsa ai Giochi avrà dunque le prime risposte sulle nevi Austria: tutti al lavoro per giungere al grande appuntamento delle Olimpiadi con atleti nelle migliori condizioni fisiche possibili, con ai piedi materiali ben testati di cui si fidano e soprattutto con la giusta carica agonistica e la fiducia nei propri mezzi che potranno però arrivare solo dai risultati ottenuti nelle gare di coppa del mondo che faranno da antipasto a quelle a cinque cerchi. Ecco perché sarà importante partire al meglio già con le due gare di Soelden. Guardando all'estero, al via ci sarà l'americana Mikaela Shiffrin, l'atleta più vincente con 101 successi in Coppa, e la svizzera Laura Gut Berhami, con ogni probabilità alla sua ultima stagione. E poi Lindsay Vonn che, tornata la scorsa stagione dopo diversi anni di pausa, a 40 anni guarda con ambizione ai Giochi. Tra gli uomini da battere c'è sempre il mago Marco Odermatt.