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Sci nordico, Pellegrino: "Milano-Cortina? Una grande opportunità, dopo dirò basta"
02.02.2025 17:15 di Napoli Magazine

Dice che da quando è nato Alexis i decibel del mondo che gira fuori si sono abbassati. Anche la neve fa meno rumore, nonostante 16 stagioni in coppa del mondo con due sfere vinte, il titolo iridato, due argenti olimpici e quella voglia matta di chiudere in bellezza nei Giochi di casa: Federico Pellegrino è uno di quei campioni che ha deciso di prolungare la carriera proprio per non perdere la grande chance di Milano-Cortina.

A un anno dal via, il fondista valdostano, reduce dalla tre giorni di coppa del mondo a Cogne, vede il traguardo finale dopo aver macinato chilometri, raccogliendo titoli e soddisfazioni. La più grande, ammette, è arrivata nel 2022 con la nascita del primo figlio (con la compagna ex atleta, Greta Laurent che è in attesa del secondo maschietto): e proprio con la sua famiglia ha scelto di rimandare l'addio. 'Dopo le Olimpiadi di Pechino - racconta all'ANSA il campione dello sci nordico - con Greta avevamo deciso di mettere in cantiere un altro bimbo che nascerà in primavera, ma anche che l'opportunità dei Giochi in casa era troppo grande. Anche se distante: per questo la programmazione è stata stagione dopo stagione. Lo scorso anno ci siamo detti, ok le gambe ci sono, la testa pure, chiudiamo con questo ultimo grande obiettivo. Tutto diverso rispetto al passato, ma sono ripartito e ci sono dentro e le sensazioni sono ottime".

L'Olimpiade della maturità per il campione valdostano, classe '90, ha un sapore davvero speciale, e non solo perché a Tesero in Val di Fiemme, sede delle gare olimpiche del fondo, indosserà per l'ultima volta gli inseparabili sci. "Sto lavorando già da un po' alle gare più lunghe - racconta l'azzurro, titolato finora invece sulla sprint - la prova individuale a Milano-Cortina sarà la 50 km, uno sfizio, la gara più iconica e sto preparando il fisico alla massima prestazione e comunque delle risposte su questa distanza le ho già avute. Ma l'obiettivo medaglia è con prova a squadre, con o senza di me in staffetta. Il sacrificio che sto facendo, anche a scapito della famiglia, è proprio per la grande opportunità non solo personale, ma per tutta la disciplina, fare breccia a livello di emozioni in quanti avranno la possibilità di seguirci dal vivo o per quelli che lo faranno dal divano". Da marzo 2026 Chicco Pellegrino "non sarà più sul campo", con oltre 300 gare disputate certo non dirà addio al suo sport. "Mi metterò a disposizione, ma non come allenatore - dice - sto affrontando un percorso parallelo anche di studi (in economia e management), sono al Coni in rappresentanza degli atleti e anche nel comitato di Milano-Cortina. Mi metterò al servizio, come atleta longevo, nel dietro le quinte". Sulla riuscita dei Giochi che tornano in Italia a vent'anni dall'edizione di Torino, l'azzurro non ha dubbi: "Verrà fuori tutta la capacità italiana di riuscire a fare il fuoco con la legna che si ha - dice - dopo Olimpiadi in aree non di tradizione degli sport sciistici qui si offrono luoghi di cui la natura ci ha donato senza uguali. Ogni disciplina in venue storiche e già usate per eventi di livello internazionale. In un'ottica di legacy che continuerà in virtù della tradizione che questi luoghi meravigliosi hanno. E questo è stato apprezzato quando nel 2019 ci so no state assegnate: poi ci sono state una pandemia, guerre, con tutte le conseguenze che sappiamo. Ma si riuscirà a fare tutto in tempo e bene. Lo spettacolo è garantito e sarà un evento unico, che resterà nella storia. Senza ombra di dubbio io avrei smesso se non avessi avuto la spinta di questi Giochi". E ora che manca solo un anno cresce l'adrenalina: "La carta d'identità non mi fa sentire così vecchio, mi metto alle spalle anche molti giovani, e voglio chiudere così: con la migliore delle occasioni, le Olimpiadi in casa". E da papà sarà tutto più bello: "Ho abbassato il rumore a tutto quanto davo prima peso e che ora non la ha, adesso sono i figli a far sentire ciò che conta".

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Sci nordico, Pellegrino: "Milano-Cortina? Una grande opportunità, dopo dirò basta"

di Napoli Magazine

02/02/2025 - 17:15

Dice che da quando è nato Alexis i decibel del mondo che gira fuori si sono abbassati. Anche la neve fa meno rumore, nonostante 16 stagioni in coppa del mondo con due sfere vinte, il titolo iridato, due argenti olimpici e quella voglia matta di chiudere in bellezza nei Giochi di casa: Federico Pellegrino è uno di quei campioni che ha deciso di prolungare la carriera proprio per non perdere la grande chance di Milano-Cortina.

A un anno dal via, il fondista valdostano, reduce dalla tre giorni di coppa del mondo a Cogne, vede il traguardo finale dopo aver macinato chilometri, raccogliendo titoli e soddisfazioni. La più grande, ammette, è arrivata nel 2022 con la nascita del primo figlio (con la compagna ex atleta, Greta Laurent che è in attesa del secondo maschietto): e proprio con la sua famiglia ha scelto di rimandare l'addio. 'Dopo le Olimpiadi di Pechino - racconta all'ANSA il campione dello sci nordico - con Greta avevamo deciso di mettere in cantiere un altro bimbo che nascerà in primavera, ma anche che l'opportunità dei Giochi in casa era troppo grande. Anche se distante: per questo la programmazione è stata stagione dopo stagione. Lo scorso anno ci siamo detti, ok le gambe ci sono, la testa pure, chiudiamo con questo ultimo grande obiettivo. Tutto diverso rispetto al passato, ma sono ripartito e ci sono dentro e le sensazioni sono ottime".

L'Olimpiade della maturità per il campione valdostano, classe '90, ha un sapore davvero speciale, e non solo perché a Tesero in Val di Fiemme, sede delle gare olimpiche del fondo, indosserà per l'ultima volta gli inseparabili sci. "Sto lavorando già da un po' alle gare più lunghe - racconta l'azzurro, titolato finora invece sulla sprint - la prova individuale a Milano-Cortina sarà la 50 km, uno sfizio, la gara più iconica e sto preparando il fisico alla massima prestazione e comunque delle risposte su questa distanza le ho già avute. Ma l'obiettivo medaglia è con prova a squadre, con o senza di me in staffetta. Il sacrificio che sto facendo, anche a scapito della famiglia, è proprio per la grande opportunità non solo personale, ma per tutta la disciplina, fare breccia a livello di emozioni in quanti avranno la possibilità di seguirci dal vivo o per quelli che lo faranno dal divano". Da marzo 2026 Chicco Pellegrino "non sarà più sul campo", con oltre 300 gare disputate certo non dirà addio al suo sport. "Mi metterò a disposizione, ma non come allenatore - dice - sto affrontando un percorso parallelo anche di studi (in economia e management), sono al Coni in rappresentanza degli atleti e anche nel comitato di Milano-Cortina. Mi metterò al servizio, come atleta longevo, nel dietro le quinte". Sulla riuscita dei Giochi che tornano in Italia a vent'anni dall'edizione di Torino, l'azzurro non ha dubbi: "Verrà fuori tutta la capacità italiana di riuscire a fare il fuoco con la legna che si ha - dice - dopo Olimpiadi in aree non di tradizione degli sport sciistici qui si offrono luoghi di cui la natura ci ha donato senza uguali. Ogni disciplina in venue storiche e già usate per eventi di livello internazionale. In un'ottica di legacy che continuerà in virtù della tradizione che questi luoghi meravigliosi hanno. E questo è stato apprezzato quando nel 2019 ci so no state assegnate: poi ci sono state una pandemia, guerre, con tutte le conseguenze che sappiamo. Ma si riuscirà a fare tutto in tempo e bene. Lo spettacolo è garantito e sarà un evento unico, che resterà nella storia. Senza ombra di dubbio io avrei smesso se non avessi avuto la spinta di questi Giochi". E ora che manca solo un anno cresce l'adrenalina: "La carta d'identità non mi fa sentire così vecchio, mi metto alle spalle anche molti giovani, e voglio chiudere così: con la migliore delle occasioni, le Olimpiadi in casa". E da papà sarà tutto più bello: "Ho abbassato il rumore a tutto quanto davo prima peso e che ora non la ha, adesso sono i figli a far sentire ciò che conta".