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SPORT E SALUTE - Nepi: "Il nostro spin off per moltiplicare lo sport nelle città, il nostro obiettivo è creare una rete capillare di realtà sportive"
10.05.2022 13:12 di Napoli Magazine

"Siamo all'alba di una sfida meravigliosa: introdurre un sistema di 'moltiplicazione' dei luoghi di sport nelle città, sfruttando anche i grandi eventi sportivi". Diego Nepi Molineris, direttore generale di Sport e Salute, prende spunto dal successo degli Internazionali d'Italia di tennis, evento clou della Capitale, per disegnare il rapporto ideale tra Evento e pratica motoria in periferia: l'emozione della grande bellezza replicata anche dove di solito si viene considerati marginali. Utopia? "No, obiettivo possibile anzi doveroso da raggiungere" replica deciso parlando con l'ANSA Nepi Molineris, mentre il Foro Italico si riempie di appassionati. "L'idea della società pubblica - prosegue - che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia è quella di applicare lo spin off, concetto 'economico' che indica come un ramo d'azienda possa diventare azienda a sua volta, alla creazione dei luoghi di sport in tutto il Paese. Per dare a Sport & Salute una fisionomia descrittiva, l'abbiamo immaginata come una sorta di sistema solare dello sport italiano - la riflessione del dg - . C'è un pianeta centrale che produce energia e un sistema di pianeti più piccoli in costante evoluzione che, grazie a un meccanismo di moltiplicazione dà vita ad altri pianeti". Il sistema è pensato come sostegno economico di tipo orizzontale e 'democratico, in grado di produrre risorse con i grandi eventi da rinvestire sul territorio, dal centro alle periferie, per una replicazione di luoghi di pratica sportiva.

"Quando rifletto sul fatto che l'azienda è un 'pianeta' produttore di risorse, non mi riferisco soltanto al sostegno e finanziamento tradizionale dello sport di vertice e di base, ma piuttosto alla creazione di una vera e propria rete, il più possibile capillare. Immaginiamo che i pianeti maggiori siano i grandi eventi sportivi - spiega all'ANSA Nepi Molineris - realizzati da 'Sport e Salute' in partnership con la galassia dello sport italiano e cioè federazioni, enti di promozione sportiva e discipline associate, dagli Internazionali a Piazza di Siena passando per il beach, il taekwondo, lo skateboard, il padel e tutti gli altri. Ecco, questi 'pianeti' sono in grado di generare risorse che saranno poi riutilizzate nei quartieri delle nostre città, creando quella rete di realtà sportive del territorio". Rispetto al tradizionale concetto di mutuo sostegno, Nepi Molineris individua nel modello 'spin off' una differenza sostanziale: "Come gli alberi ad alto fusto che circondano il Foro, un insieme di unità replicate, i rami, che insieme costituiscono l'architettura generale dell'albero: un ramo di quell'albero è in grado di generare un'altra pianta, e gli alberi saranno due. Ecco, questa è la nostra missione: generare risorse con i grandi eventi e utilizzarle nelle città replicando quanto più possibile l'albero e la sua chioma, i luoghi di sport, allargandola verso le periferie". "E' insomma un modello di autogenerazione sia sul piano dell'impiantistica sia su quello dell'occupazione - conclude il dg di Sport e Salute -. Fare in modo che lo sport sia in grado di produrre altro sport attraverso il principio della moltiplicazione è il sogno e l'obiettivo di ognuno di noi".

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10/05/2022 - 13:12

"Siamo all'alba di una sfida meravigliosa: introdurre un sistema di 'moltiplicazione' dei luoghi di sport nelle città, sfruttando anche i grandi eventi sportivi". Diego Nepi Molineris, direttore generale di Sport e Salute, prende spunto dal successo degli Internazionali d'Italia di tennis, evento clou della Capitale, per disegnare il rapporto ideale tra Evento e pratica motoria in periferia: l'emozione della grande bellezza replicata anche dove di solito si viene considerati marginali. Utopia? "No, obiettivo possibile anzi doveroso da raggiungere" replica deciso parlando con l'ANSA Nepi Molineris, mentre il Foro Italico si riempie di appassionati. "L'idea della società pubblica - prosegue - che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia è quella di applicare lo spin off, concetto 'economico' che indica come un ramo d'azienda possa diventare azienda a sua volta, alla creazione dei luoghi di sport in tutto il Paese. Per dare a Sport & Salute una fisionomia descrittiva, l'abbiamo immaginata come una sorta di sistema solare dello sport italiano - la riflessione del dg - . C'è un pianeta centrale che produce energia e un sistema di pianeti più piccoli in costante evoluzione che, grazie a un meccanismo di moltiplicazione dà vita ad altri pianeti". Il sistema è pensato come sostegno economico di tipo orizzontale e 'democratico, in grado di produrre risorse con i grandi eventi da rinvestire sul territorio, dal centro alle periferie, per una replicazione di luoghi di pratica sportiva.

"Quando rifletto sul fatto che l'azienda è un 'pianeta' produttore di risorse, non mi riferisco soltanto al sostegno e finanziamento tradizionale dello sport di vertice e di base, ma piuttosto alla creazione di una vera e propria rete, il più possibile capillare. Immaginiamo che i pianeti maggiori siano i grandi eventi sportivi - spiega all'ANSA Nepi Molineris - realizzati da 'Sport e Salute' in partnership con la galassia dello sport italiano e cioè federazioni, enti di promozione sportiva e discipline associate, dagli Internazionali a Piazza di Siena passando per il beach, il taekwondo, lo skateboard, il padel e tutti gli altri. Ecco, questi 'pianeti' sono in grado di generare risorse che saranno poi riutilizzate nei quartieri delle nostre città, creando quella rete di realtà sportive del territorio". Rispetto al tradizionale concetto di mutuo sostegno, Nepi Molineris individua nel modello 'spin off' una differenza sostanziale: "Come gli alberi ad alto fusto che circondano il Foro, un insieme di unità replicate, i rami, che insieme costituiscono l'architettura generale dell'albero: un ramo di quell'albero è in grado di generare un'altra pianta, e gli alberi saranno due. Ecco, questa è la nostra missione: generare risorse con i grandi eventi e utilizzarle nelle città replicando quanto più possibile l'albero e la sua chioma, i luoghi di sport, allargandola verso le periferie". "E' insomma un modello di autogenerazione sia sul piano dell'impiantistica sia su quello dell'occupazione - conclude il dg di Sport e Salute -. Fare in modo che lo sport sia in grado di produrre altro sport attraverso il principio della moltiplicazione è il sogno e l'obiettivo di ognuno di noi".