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Tennis, Borg: "Sinner è serio e determinato, vincerà altri Slam"
18.09.2025 16:05 di Napoli Magazine
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"Sinner ha già un ottimo team e una famiglia solida. È serio, determinato, feroce, vincerà altri Slam, non vedo pericoli, se non la sfortuna di avere qualche infortunio. Ma avete anche il magnifico rovescio di Musetti, le profondità di Cobolli, il tennis italiano offre tanto". Così Bjorn Borg in un'intervista a Repubblica, rilasciata in occasione della sua autobiografia 'Battiti' (Rizzoli), nella quale racconta anche gli eccessi e i drammi della sua vita e carriera, uso di droghe compreso. Una volta, dice, Loredana Bertè (sua ex moglie) gli salvò la vita. "Sì, le devo la vita. Mi trovò a letto incosciente, chiamò l'autoambulanza, all'ospedale mi fecero una lavanda gastrica. Frequentavo persone sbagliate, accettavo passivamente tutto, ero in un groviglio", afferma. Loredana - aggiunge - "voleva un figlio, era comprensibile, aveva sei anni più di me, arrivai a depositare un campione di sperma per l'inseminazione. Ma per salvarmi dovevo fuggire da lei e da quell'ambiente. Mi trasferii a Londra e ripresi ad allenarmi. Quando mi sono risposato lei mi ha denunciato per bigamia e la sua accusa mi ha impedito di tornare in Italia. E comunque a Milano non ci ho voluto più mettere piede". Borg spiega che vorrebbe rivivere due momenti della sua vita: "Quando a Milano mi sono detto: cosa faccio per tirarmi via da questo strazio? Apro un ristorante o torno a giocare? E quando ad aprile '91 rientrai al torneo di Montecarlo contro lo spagnolo Jordi Arrese, avevo 34 anni, lui 26, ero fuori da sette stagioni. Giocai con la racchetta di legno, persi in due set, salii in auto con i miei per andare nella nostra casa di Cap Ferrat, restarono meravigliati dalla mia faccia felice. Nessuno aveva capito che non ero tornato per vincere, ma per vivere. Il tennis era il mio appiglio, lo scoglio in un mare in tempesta".

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Tennis, Borg: "Sinner è serio e determinato, vincerà altri Slam"

di Napoli Magazine

18/09/2025 - 16:05

"Sinner ha già un ottimo team e una famiglia solida. È serio, determinato, feroce, vincerà altri Slam, non vedo pericoli, se non la sfortuna di avere qualche infortunio. Ma avete anche il magnifico rovescio di Musetti, le profondità di Cobolli, il tennis italiano offre tanto". Così Bjorn Borg in un'intervista a Repubblica, rilasciata in occasione della sua autobiografia 'Battiti' (Rizzoli), nella quale racconta anche gli eccessi e i drammi della sua vita e carriera, uso di droghe compreso. Una volta, dice, Loredana Bertè (sua ex moglie) gli salvò la vita. "Sì, le devo la vita. Mi trovò a letto incosciente, chiamò l'autoambulanza, all'ospedale mi fecero una lavanda gastrica. Frequentavo persone sbagliate, accettavo passivamente tutto, ero in un groviglio", afferma. Loredana - aggiunge - "voleva un figlio, era comprensibile, aveva sei anni più di me, arrivai a depositare un campione di sperma per l'inseminazione. Ma per salvarmi dovevo fuggire da lei e da quell'ambiente. Mi trasferii a Londra e ripresi ad allenarmi. Quando mi sono risposato lei mi ha denunciato per bigamia e la sua accusa mi ha impedito di tornare in Italia. E comunque a Milano non ci ho voluto più mettere piede". Borg spiega che vorrebbe rivivere due momenti della sua vita: "Quando a Milano mi sono detto: cosa faccio per tirarmi via da questo strazio? Apro un ristorante o torno a giocare? E quando ad aprile '91 rientrai al torneo di Montecarlo contro lo spagnolo Jordi Arrese, avevo 34 anni, lui 26, ero fuori da sette stagioni. Giocai con la racchetta di legno, persi in due set, salii in auto con i miei per andare nella nostra casa di Cap Ferrat, restarono meravigliati dalla mia faccia felice. Nessuno aveva capito che non ero tornato per vincere, ma per vivere. Il tennis era il mio appiglio, lo scoglio in un mare in tempesta".