Dopo due decadi dominate dai "big three", il tennis mondiale è alla ricerca di nuovi equilibri e nuovi eroi. E vive un finale di stagione ricco di dubbi, dalle condizioni di Djoko al futuro di Nadal, passando alla lotta per le vette del ranking Wta. In questo momento di passaggio una delle poche certezze è Jannik Sinner. Dopo un Open d'Australia ad inizio stagione vinto "da giovane promessa", si è imposto agli Us Open "da uomo". L'immagine suggestiva di Adriano Panatta rende bene l'idea della trasformazione del campione di Sesto Pusteria. Con una nota particolare: sulla sua maturità, non solo sportiva, ha probabilmente influito in positivo la gestione del caso Clostebol dal quale l'azzurro è uscito certamente pulito ma anche più solido. E' una dimensione nuova anche per l'Italia che per la prima volta vede un proprio giocatore nel ruolo di protagonista assoluto del tennis mondiale. Una notorietà ed un fermento che sembrano trainare l'intero movimento: sono nove gli italiani tra i primi 100 nel ranking Atp. Lorenzo Musetti (19mo), Flavio Cobolli (32mo), Matteo Arnaldi (33mo), Luciano Dardieri (41mo) sono giovani ed in crescita. Matteo Berrettini si è finalmente ripreso dagli infortuni ed ora è 43mo, pronto a rientrare nei primi 10. Lorenzo Sonego (50mo) e l'inossidabile Fabio Fognini (78mo) precedono un predestinato come Luca Nardi (86mo) che quest'anno ha battuto un numero 1 Atp: Djokovic ai 16mi di Indian Wells. Un'opportunità unica per Fabio Volandri. Il capitano azzurro, che lo scorso anno a Malaga ha guidato l'Italia alla vittoria della sua seconda Davis, cerca il suo bis personale a novembre in terra spagnola. Dovrà solo scegliere chi portare e chi lasciare a casa. Non sarà certo facile. Ma non è questo il dubbio più condizionante, per il tennis internazionale. A livello internazionale dietro Sinner il movimento è in subbuglio. Se prima Djokovic, Nadal e Federer dominavano incontrastati, lasciando spazio al massimo a qualche rarissima incursione solitaria - Andy Murray ne sa qualcosa -, ora c'è un numero ampio di contendenti alle vittorie finali, tutti però caratterizzati da un rendimento incostante e da tanti punti interrogativi sulla tenuta. Carlos Alcaraz, ritenuto il più talentuoso, è capace di vittorie esaltanti accompagnate da sconfitte inaspettate. Poi ci sono due campioni del calibro di Daniil Medvedev, i match del russo con Sinner sono tiratissimi salvo poi controllare mentalmente. Alexandar Zverev è l'eterna promessa incompiuta sull'orlo della consacrazione, prima di perdersi nel nulla. Un capitolo a parte lo merita Novak Djokovic: il serbo, "goat" del tennis, non ha alcuna intenzione di abdicare. Prova ne è l'oro alle Olimpiadi, unico trofeo che gli mancava e che ha fortumente voluto. Ma gli acciacchi fisici si fanno sentire. Djoko gioca meno tornei ma si prepara al meglio per i quattro Slam. E batterlo è sempre un'impresa. Capaci di grandi exploit Rublev, Rune, Tsitsipas, Ruud, De Minaur, Hurcacz: alcuni forse anche più talentuosi di chi li precede ma meno affidabili. Discorso a parte per Rafa NadaL: ha di recente perso la pazienza alla domanda sul se e quando smettera', ma il suo rientro dagli infortuni slitta di continuo. Nessuna certezza, in un senso o nell'altro. Crescono anche nuovi talenti. Si sono poi affacciati nella top 20 con grandi ambizioni lo statunitense mancino Ben Shelton ed il britannico Jack Draper, amico e compagno di doppio di Sinner e sconfitto dall'azzurro in semifinale a Flashing Meadows. E chissà che a questi non si aggiunga finalmente Lorenzo Musetti: talento indiscusso, idolo degli appassionati del bel tennis per quel suo rovescio ad una mano che lo accosta a Roger Federer. Il carrarese è ormai stabile tra i migliori 20 al mondo e, dopo il bronzo olimpico, pronto al salto nella top 10. Tra le donne la situazione è ancora più fluida. La classifica Wta è dominata da Ilga Swiatek ma negli Slam c'è ampio spazio per le avversarie. La bielorussa Aryna Sabalenka ha appena vinto gli Us Open, lo scorso anno fu la volta del nuovo astro Coco Gauff. L'Italia invece è innamorata del sorriso di Jasmine Paolini: la toscana, finalista al Roland Garros e Wimbledon, è la numero cinque al mondo. Con Sara Errani ha anche vinto l'oro olimpico nel doppio femminile a Parigi 2024. Nella top 10 le più esperte Jessica Pegula ed Elena Rybakina guidano una pattuglia di cui fanno parte le agguerrite heng Qinwen ed Emma Navarro. Attenzione poi a Sakkari, Collins, Krejcikova. In top 20 anche Anna Kalinskaya, la fidanzata di Jannik Sinner.
di Napoli Magazine
17/09/2024 - 15:49
Dopo due decadi dominate dai "big three", il tennis mondiale è alla ricerca di nuovi equilibri e nuovi eroi. E vive un finale di stagione ricco di dubbi, dalle condizioni di Djoko al futuro di Nadal, passando alla lotta per le vette del ranking Wta. In questo momento di passaggio una delle poche certezze è Jannik Sinner. Dopo un Open d'Australia ad inizio stagione vinto "da giovane promessa", si è imposto agli Us Open "da uomo". L'immagine suggestiva di Adriano Panatta rende bene l'idea della trasformazione del campione di Sesto Pusteria. Con una nota particolare: sulla sua maturità, non solo sportiva, ha probabilmente influito in positivo la gestione del caso Clostebol dal quale l'azzurro è uscito certamente pulito ma anche più solido. E' una dimensione nuova anche per l'Italia che per la prima volta vede un proprio giocatore nel ruolo di protagonista assoluto del tennis mondiale. Una notorietà ed un fermento che sembrano trainare l'intero movimento: sono nove gli italiani tra i primi 100 nel ranking Atp. Lorenzo Musetti (19mo), Flavio Cobolli (32mo), Matteo Arnaldi (33mo), Luciano Dardieri (41mo) sono giovani ed in crescita. Matteo Berrettini si è finalmente ripreso dagli infortuni ed ora è 43mo, pronto a rientrare nei primi 10. Lorenzo Sonego (50mo) e l'inossidabile Fabio Fognini (78mo) precedono un predestinato come Luca Nardi (86mo) che quest'anno ha battuto un numero 1 Atp: Djokovic ai 16mi di Indian Wells. Un'opportunità unica per Fabio Volandri. Il capitano azzurro, che lo scorso anno a Malaga ha guidato l'Italia alla vittoria della sua seconda Davis, cerca il suo bis personale a novembre in terra spagnola. Dovrà solo scegliere chi portare e chi lasciare a casa. Non sarà certo facile. Ma non è questo il dubbio più condizionante, per il tennis internazionale. A livello internazionale dietro Sinner il movimento è in subbuglio. Se prima Djokovic, Nadal e Federer dominavano incontrastati, lasciando spazio al massimo a qualche rarissima incursione solitaria - Andy Murray ne sa qualcosa -, ora c'è un numero ampio di contendenti alle vittorie finali, tutti però caratterizzati da un rendimento incostante e da tanti punti interrogativi sulla tenuta. Carlos Alcaraz, ritenuto il più talentuoso, è capace di vittorie esaltanti accompagnate da sconfitte inaspettate. Poi ci sono due campioni del calibro di Daniil Medvedev, i match del russo con Sinner sono tiratissimi salvo poi controllare mentalmente. Alexandar Zverev è l'eterna promessa incompiuta sull'orlo della consacrazione, prima di perdersi nel nulla. Un capitolo a parte lo merita Novak Djokovic: il serbo, "goat" del tennis, non ha alcuna intenzione di abdicare. Prova ne è l'oro alle Olimpiadi, unico trofeo che gli mancava e che ha fortumente voluto. Ma gli acciacchi fisici si fanno sentire. Djoko gioca meno tornei ma si prepara al meglio per i quattro Slam. E batterlo è sempre un'impresa. Capaci di grandi exploit Rublev, Rune, Tsitsipas, Ruud, De Minaur, Hurcacz: alcuni forse anche più talentuosi di chi li precede ma meno affidabili. Discorso a parte per Rafa NadaL: ha di recente perso la pazienza alla domanda sul se e quando smettera', ma il suo rientro dagli infortuni slitta di continuo. Nessuna certezza, in un senso o nell'altro. Crescono anche nuovi talenti. Si sono poi affacciati nella top 20 con grandi ambizioni lo statunitense mancino Ben Shelton ed il britannico Jack Draper, amico e compagno di doppio di Sinner e sconfitto dall'azzurro in semifinale a Flashing Meadows. E chissà che a questi non si aggiunga finalmente Lorenzo Musetti: talento indiscusso, idolo degli appassionati del bel tennis per quel suo rovescio ad una mano che lo accosta a Roger Federer. Il carrarese è ormai stabile tra i migliori 20 al mondo e, dopo il bronzo olimpico, pronto al salto nella top 10. Tra le donne la situazione è ancora più fluida. La classifica Wta è dominata da Ilga Swiatek ma negli Slam c'è ampio spazio per le avversarie. La bielorussa Aryna Sabalenka ha appena vinto gli Us Open, lo scorso anno fu la volta del nuovo astro Coco Gauff. L'Italia invece è innamorata del sorriso di Jasmine Paolini: la toscana, finalista al Roland Garros e Wimbledon, è la numero cinque al mondo. Con Sara Errani ha anche vinto l'oro olimpico nel doppio femminile a Parigi 2024. Nella top 10 le più esperte Jessica Pegula ed Elena Rybakina guidano una pattuglia di cui fanno parte le agguerrite heng Qinwen ed Emma Navarro. Attenzione poi a Sakkari, Collins, Krejcikova. In top 20 anche Anna Kalinskaya, la fidanzata di Jannik Sinner.