Altri Sport
Tennis, Volandri: "La sconfitta con il Canada ci ha compattato, Sinner non molla mai"
28.11.2023 16:36 di Napoli Magazine

"Quante ore ho dormito negli ultimi due giorni? Ho recuperato il sonno che non ho fatto negli ultimi due mesi. Ho sempre dormito bene, però il mio psicologo mi ha fatto vedere che per arrivare al successo dobbiamo affrontare qualche notte insonne. E le abbiamo affrontate tutte". Filippo Volandri, capitano non giocatore della nazionale di tennis che ha riportato la Coppa Davis in Italia dopo 47 anni, è stato ospite di Rai Radio2 intervenendo nel corso del programma "Non è un Paese per Giovani". "I tre match point di Djokovic contro Sinner? La fiducia nei ragazzi non la perdiamo mai, ma sarei ipocrita se non dicessi che l'ho vista brutta - aggiunge - La qualità di Sinner è che non molla mai, quando va in risposta e si ritrova anche 40-0 se fa un punto si carica tantissimo. Sa che è il primo punto di un qualcosa che può essere fondamentale. Ha giocato il primo punto come se fosse l'ultimo". "Il momento che ci ha cementato è stata l'esperienza di Bologna - racconta Volandri - Perdere 3-0 contro il Canada nella prima partita, quando eravamo favoriti, ci ha compattato molto. Per la prima volta abbiamo usato la parola famiglia, e non è proprio scontato. Anche Berrettini che è venuto pur non potendo giocare è stato importante. Non è una cosa scontata". "Cosa dico ai giocatori per caricarli? E' un lavoro tecnico e di psicologo, ma più manageriale che tecnico - aggiunge - I ragazzi hanno degli allenatori con cui lavorano tutto l'anno. Io li prendo sotto la mia responsabilità tre o quattro settimane. Li ho visti crescere, però, si parla in maniera diversa. Sinner ha bisogno di un tipo di comunicazione non eccessiva, Musetti e Arnaldi hanno bisogno che gli si parli molto, Sonego lo devi prendere sul divertimento e l'entusiasmo, mai sul troppo serio. Io ho alle mie spalle delle persone meravigliose con cui condivido questo successo, da solo non ce l'avrei fatta e non ce la farei, ora si parla del capitano e dei giocatori, ma dietro c'è un grande gruppo". Volandri poi conclude: "Per arrivare qui abbiamo fronteggiato mille difficoltà, tanti infortuni, un po' di polemiche. Piano piano ci stiamo rendendo conto di cosa abbiamo fatto. E' stato strepitoso".

ULTIMISSIME ALTRI SPORT
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
Tennis, Volandri: "La sconfitta con il Canada ci ha compattato, Sinner non molla mai"

di Napoli Magazine

28/11/2023 - 16:36

"Quante ore ho dormito negli ultimi due giorni? Ho recuperato il sonno che non ho fatto negli ultimi due mesi. Ho sempre dormito bene, però il mio psicologo mi ha fatto vedere che per arrivare al successo dobbiamo affrontare qualche notte insonne. E le abbiamo affrontate tutte". Filippo Volandri, capitano non giocatore della nazionale di tennis che ha riportato la Coppa Davis in Italia dopo 47 anni, è stato ospite di Rai Radio2 intervenendo nel corso del programma "Non è un Paese per Giovani". "I tre match point di Djokovic contro Sinner? La fiducia nei ragazzi non la perdiamo mai, ma sarei ipocrita se non dicessi che l'ho vista brutta - aggiunge - La qualità di Sinner è che non molla mai, quando va in risposta e si ritrova anche 40-0 se fa un punto si carica tantissimo. Sa che è il primo punto di un qualcosa che può essere fondamentale. Ha giocato il primo punto come se fosse l'ultimo". "Il momento che ci ha cementato è stata l'esperienza di Bologna - racconta Volandri - Perdere 3-0 contro il Canada nella prima partita, quando eravamo favoriti, ci ha compattato molto. Per la prima volta abbiamo usato la parola famiglia, e non è proprio scontato. Anche Berrettini che è venuto pur non potendo giocare è stato importante. Non è una cosa scontata". "Cosa dico ai giocatori per caricarli? E' un lavoro tecnico e di psicologo, ma più manageriale che tecnico - aggiunge - I ragazzi hanno degli allenatori con cui lavorano tutto l'anno. Io li prendo sotto la mia responsabilità tre o quattro settimane. Li ho visti crescere, però, si parla in maniera diversa. Sinner ha bisogno di un tipo di comunicazione non eccessiva, Musetti e Arnaldi hanno bisogno che gli si parli molto, Sonego lo devi prendere sul divertimento e l'entusiasmo, mai sul troppo serio. Io ho alle mie spalle delle persone meravigliose con cui condivido questo successo, da solo non ce l'avrei fatta e non ce la farei, ora si parla del capitano e dei giocatori, ma dietro c'è un grande gruppo". Volandri poi conclude: "Per arrivare qui abbiamo fronteggiato mille difficoltà, tanti infortuni, un po' di polemiche. Piano piano ci stiamo rendendo conto di cosa abbiamo fatto. E' stato strepitoso".