L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Caro Kalidou, anche Napoli è davvero orgogliosa di te"
27.12.2018 16:50 di Napoli Magazine

NAPOLI - È sbagliato: umanamente, tecnicamente, sportivamente, e in tutti gli altri mente possibili ed immaginabili, è sbagliato non aver sospeso la partita quando in una fredda Milano i tifosi dell’Inter hanno deciso che dagli spalti valesse di più essere profondamente razzisti che tifare la propria squadra. È stato sbagliato senza nessuna ombra di dubbio ed è stato sbagliato che il Napoli non abbia deciso di smettere di giocare quando i cori sono stati segnalati e messi a tacere perché davvero troppo beceri contro squadra e città. Questo sarebbe stato meglio, da ogni punto di vista, sarebbe stato giusto. Ma è sbagliato, altrettanto sbagliato, non ammettere che la squadra scesa in campo al Meazza, poco ha in comune con il Napoli di Ancelottiana fattura che tanto vince e altrettanto entusiasma, che giochi in Italia o fuori. Ingenuo, senza la solita “cazzimma”, il Napoli concede tantissimo campo agli avversari, gli regala un tempo, applaude ad un giallo, che diventano due, manca un gol praticamente fatto e ne subisce uno (quello che decide il match) e becca anche il rosso. Insomma, peggio di così non si poteva davvero fare. E il tutto condito, come se non bastasse, dalla possibilità sprecata di accorciare dalla prima che invece pur non vincendo, allunga. Insomma, se si sperava che una vittoria avrebbe fatto digerire la due giorni di maratona di abbuffata natalizia, la speranza è andata a farsi friggere assieme al baccalà. Koulibaly fa tanto durante la gara, molto più degli altri ma esce perché espulso ed è lì che attacca l’Inter che si porta a casa i tre punti d’oro per accorciare, loro, le distanze proprio dal Napoli. Le feste sono per i partenopei tifosi belle e intossicate ma Inter-Napoli ha da far pensare a tutti i livelli: la mancata sospensione pur chiesta dalla dirigenza azzurra; lo stato d’animo condizionato dal razzismo; la mancata applicazione del regolamento che appunto farebbe fermare la gara; il Napoli che non è sembrato il Napoli. Insomma c’è di che pensare, ci sarà di che parlare e la prossima volta ci sarà anche da fermare una gara, per mano dell’arbitro, Mazzoleni permettendo, o per mano del Napoli. Perché il calcio prima ancora che una palla appresso a cui corrono 22 persone, è sport e come tale deve veicolarne i valori di rispetto, amicizia e legalità. Concetti, questi ancora tutti sconosciuti. Ma molto più importanti di qualunque risultato. Concetti che invece dovrebbero non mancare mai e Napoli lo sa, Napoli è orgogliosa di essere ciò che è, perciò Caro Kalidou, anche noi siamo tutti orgogliosi di te.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
ULTIMISSIME L'APPUNTO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Caro Kalidou, anche Napoli è davvero orgogliosa di te"

di Napoli Magazine

27/12/2024 - 16:50

NAPOLI - È sbagliato: umanamente, tecnicamente, sportivamente, e in tutti gli altri mente possibili ed immaginabili, è sbagliato non aver sospeso la partita quando in una fredda Milano i tifosi dell’Inter hanno deciso che dagli spalti valesse di più essere profondamente razzisti che tifare la propria squadra. È stato sbagliato senza nessuna ombra di dubbio ed è stato sbagliato che il Napoli non abbia deciso di smettere di giocare quando i cori sono stati segnalati e messi a tacere perché davvero troppo beceri contro squadra e città. Questo sarebbe stato meglio, da ogni punto di vista, sarebbe stato giusto. Ma è sbagliato, altrettanto sbagliato, non ammettere che la squadra scesa in campo al Meazza, poco ha in comune con il Napoli di Ancelottiana fattura che tanto vince e altrettanto entusiasma, che giochi in Italia o fuori. Ingenuo, senza la solita “cazzimma”, il Napoli concede tantissimo campo agli avversari, gli regala un tempo, applaude ad un giallo, che diventano due, manca un gol praticamente fatto e ne subisce uno (quello che decide il match) e becca anche il rosso. Insomma, peggio di così non si poteva davvero fare. E il tutto condito, come se non bastasse, dalla possibilità sprecata di accorciare dalla prima che invece pur non vincendo, allunga. Insomma, se si sperava che una vittoria avrebbe fatto digerire la due giorni di maratona di abbuffata natalizia, la speranza è andata a farsi friggere assieme al baccalà. Koulibaly fa tanto durante la gara, molto più degli altri ma esce perché espulso ed è lì che attacca l’Inter che si porta a casa i tre punti d’oro per accorciare, loro, le distanze proprio dal Napoli. Le feste sono per i partenopei tifosi belle e intossicate ma Inter-Napoli ha da far pensare a tutti i livelli: la mancata sospensione pur chiesta dalla dirigenza azzurra; lo stato d’animo condizionato dal razzismo; la mancata applicazione del regolamento che appunto farebbe fermare la gara; il Napoli che non è sembrato il Napoli. Insomma c’è di che pensare, ci sarà di che parlare e la prossima volta ci sarà anche da fermare una gara, per mano dell’arbitro, Mazzoleni permettendo, o per mano del Napoli. Perché il calcio prima ancora che una palla appresso a cui corrono 22 persone, è sport e come tale deve veicolarne i valori di rispetto, amicizia e legalità. Concetti, questi ancora tutti sconosciuti. Ma molto più importanti di qualunque risultato. Concetti che invece dovrebbero non mancare mai e Napoli lo sa, Napoli è orgogliosa di essere ciò che è, perciò Caro Kalidou, anche noi siamo tutti orgogliosi di te.

 

 

Nunzia Marciano
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com