L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Napoli, non si molla nulla. Ma..."
16.04.2018 15:05 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sapete cos’è un pareggio? Come lo si definisce? Tecnicamente, dico, in relazione ai risultati, in riferimento alle statistiche? Lo sapete, giusto? Si definisce “positivo”, il pareggio è un risultato positivo, è un punto. È positivo. A patto che a rimediarlo in casa del Milan a San Siro, non sia il Napoli che fu sconfitto in casa dalla Roma e che da Reggio Emilia non tornò vincitore. Il Napoli che lotta per lo scudetto, insomma. Chiariamo: il pareggio è il giusto risultato di una gara in cui gli azzurri non erano i soliti da calcio spettacolo, Donnarumma o non Donnarumma. Una gara in cui un 99 di campano sangue ma in maglia rossonera, ferma un 99 di sangue straniero ma in maglia azzurra. E i giochi si socchiudono, si accostano alla porta di un sogno che sembra sempre più lontano. Sembrare vuol dire non essere, è chiaro. Come chiaro è che questo Napoli ci creda ancora, e ancora combatta. Al 110%, fino alla fine e oltre, oltre il risultato come ha detto il Comandante della nave azzurro che da qualche ultimo mare attraversato si barcamena tra onde sconosciute, quelle di una sconfitta con un poker altrui, di un paio di pareggi anonimi quanto inutili, e di un miracolo, targato Diawara. Onde lontane da quelle note, calme e amiche dove il Napoli ha collezionato vittorie infilate una dietro l’altra, a raggiungere una doppia cifra da cuore gioioso ad ogni fischio finale. Nessun pessimismo, diciamolo subito e con chiarezza. Non si molla di un millimetro. Non si molla nemmeno dopo la gara in cui chi era tra i pali ha davvero fatto il suo, per l’ultima volta dalla parte azzurra e che dal prossimo anno sarà da quella rossonera. Non si molla ma... Ma aver assaporato davvero il gusto delle vittorie da scudetto, chi se lo ricorda? Quella sensazione di esserci, di essere lì, di aver toccato con mano, di aver quasi progettato, di aver in cuore immaginato “quel momento”, anche se la mano doveva fare il paio con la fantasia per arrivare a sognare, anche se quei pensieri erano a bocca chiusa, rimbalzati tra il cuore e la mente, detti a denti stretti e agli amici più cari, ma detti. Non si molla un millimetro, non si molla per amore, non si molla, perché nessuno molla, anche se le delusioni scottano. Un po’. Un po’ tanto. Ma non si molla. Non si guarda in casa altrui. Non si va meno coraggiosi in quella casa, né meno vogliosi di vittoria, al di là dei numeri, foss’anche per uscirne a quella famosa testa alta da quella casa. Non si molla. Non si molla e basta.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Napoli, non si molla nulla. Ma..."

di Napoli Magazine

16/04/2024 - 15:05

NAPOLI - Sapete cos’è un pareggio? Come lo si definisce? Tecnicamente, dico, in relazione ai risultati, in riferimento alle statistiche? Lo sapete, giusto? Si definisce “positivo”, il pareggio è un risultato positivo, è un punto. È positivo. A patto che a rimediarlo in casa del Milan a San Siro, non sia il Napoli che fu sconfitto in casa dalla Roma e che da Reggio Emilia non tornò vincitore. Il Napoli che lotta per lo scudetto, insomma. Chiariamo: il pareggio è il giusto risultato di una gara in cui gli azzurri non erano i soliti da calcio spettacolo, Donnarumma o non Donnarumma. Una gara in cui un 99 di campano sangue ma in maglia rossonera, ferma un 99 di sangue straniero ma in maglia azzurra. E i giochi si socchiudono, si accostano alla porta di un sogno che sembra sempre più lontano. Sembrare vuol dire non essere, è chiaro. Come chiaro è che questo Napoli ci creda ancora, e ancora combatta. Al 110%, fino alla fine e oltre, oltre il risultato come ha detto il Comandante della nave azzurro che da qualche ultimo mare attraversato si barcamena tra onde sconosciute, quelle di una sconfitta con un poker altrui, di un paio di pareggi anonimi quanto inutili, e di un miracolo, targato Diawara. Onde lontane da quelle note, calme e amiche dove il Napoli ha collezionato vittorie infilate una dietro l’altra, a raggiungere una doppia cifra da cuore gioioso ad ogni fischio finale. Nessun pessimismo, diciamolo subito e con chiarezza. Non si molla di un millimetro. Non si molla nemmeno dopo la gara in cui chi era tra i pali ha davvero fatto il suo, per l’ultima volta dalla parte azzurra e che dal prossimo anno sarà da quella rossonera. Non si molla ma... Ma aver assaporato davvero il gusto delle vittorie da scudetto, chi se lo ricorda? Quella sensazione di esserci, di essere lì, di aver toccato con mano, di aver quasi progettato, di aver in cuore immaginato “quel momento”, anche se la mano doveva fare il paio con la fantasia per arrivare a sognare, anche se quei pensieri erano a bocca chiusa, rimbalzati tra il cuore e la mente, detti a denti stretti e agli amici più cari, ma detti. Non si molla un millimetro, non si molla per amore, non si molla, perché nessuno molla, anche se le delusioni scottano. Un po’. Un po’ tanto. Ma non si molla. Non si guarda in casa altrui. Non si va meno coraggiosi in quella casa, né meno vogliosi di vittoria, al di là dei numeri, foss’anche per uscirne a quella famosa testa alta da quella casa. Non si molla. Non si molla e basta.

 

 

Nunzia Marciano

 

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