“Impressiona il dilagare della disoccupazione in tutta Europa. Secondo Eurostat ammontano a dieci milioni i cittadini europei che hanno perso il lavoro. Soltanto in Italia la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro stima 841 mila posti di lavoro persi a causa del Covid, tra giugno 2019 e lo stesso mese del 2020. La crisi maggiore colpisce il settore dei servizi con il comparto turistico che 'brucia' 246 mila occupati. In tale quadro drammatico sconcerta l’inerzia e il totale scollamento delle istituzioni europee rispetto alla crisi in atto. Stando alle previsioni più ottimistiche, infatti, la prima tranche dei fondi del Recovery Plan, pari a circa 20 miliardi di euro, non arriverà prima della seconda metà del prossimo anno. Un ritardo inammissibile che di fatto compromette l’efficacia di uno strumento la cui ragion d’essere è la tempestività e l’intensità dell’intervento. Il Presidente Conte faccia valere l’influenza di un grande Paese come l’Italia e si batta in difesa dell’interesse nazionale. Al tempo stesso occorre agire in fretta in vista della legge di bilancio stanziando tutte le risorse disponibili a sostegno di un Piano per il lavoro fondato su politiche attive, sgravi fiscali, incentivi alle assunzioni e investimenti infrastrutturali senza precedenti, dall’innovazione digitale, ai trasporti, fino alle opere di messa in sicurezza del territorio, al fine di incoraggiare la ripresa e combattere la piaga della disoccupazione.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alle misure necessarie per far fronte alla perdita dei posti di lavoro causata dalla pandemia.
di Napoli Magazine
13/10/2020 - 12:43
“Impressiona il dilagare della disoccupazione in tutta Europa. Secondo Eurostat ammontano a dieci milioni i cittadini europei che hanno perso il lavoro. Soltanto in Italia la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro stima 841 mila posti di lavoro persi a causa del Covid, tra giugno 2019 e lo stesso mese del 2020. La crisi maggiore colpisce il settore dei servizi con il comparto turistico che 'brucia' 246 mila occupati. In tale quadro drammatico sconcerta l’inerzia e il totale scollamento delle istituzioni europee rispetto alla crisi in atto. Stando alle previsioni più ottimistiche, infatti, la prima tranche dei fondi del Recovery Plan, pari a circa 20 miliardi di euro, non arriverà prima della seconda metà del prossimo anno. Un ritardo inammissibile che di fatto compromette l’efficacia di uno strumento la cui ragion d’essere è la tempestività e l’intensità dell’intervento. Il Presidente Conte faccia valere l’influenza di un grande Paese come l’Italia e si batta in difesa dell’interesse nazionale. Al tempo stesso occorre agire in fretta in vista della legge di bilancio stanziando tutte le risorse disponibili a sostegno di un Piano per il lavoro fondato su politiche attive, sgravi fiscali, incentivi alle assunzioni e investimenti infrastrutturali senza precedenti, dall’innovazione digitale, ai trasporti, fino alle opere di messa in sicurezza del territorio, al fine di incoraggiare la ripresa e combattere la piaga della disoccupazione.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alle misure necessarie per far fronte alla perdita dei posti di lavoro causata dalla pandemia.