Attualità
CAMPI FLEGREI - Crisi bradisismica, la nota di Legambiente
22.05.2024 16:14 di Napoli Magazine

Assenza di un’adeguata pianificazione urbanistica, colpevoli ritardi nella redazione dei piani di evacuazione e nella realizzazione delle vie di fuga. In aggiunta, scontri istituzionali tra il Presidente della Regione e il Ministro per gli Affari Europei per lo sblocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) in cui ricadono anche quelli per le vie di fuga, i cui lavori, quindi, devono ancora essere appaltati, realizzati e collaudati. Questo è la fotografia delle principali responsabilità istituzionali che grava sulla sicurezza dei cittadini flegrei, affidati ad interventi emergenziali o meglio estemporanei da predisporre e attuare nel pieno della crisi bradisismica in atto. " In una nota Legambiente commenta il rischio Campi Flegrei intensificato negli ultimi giorni


"Interventi - prosegue Legambiente-che potevano essere realizzati nei 40 anni trascorsi dall’emergenza del 1984 e per i quali fu istituita ed è ancora in essere una gestione Commissariale Straordinaria in capo ai Presidenti di Regione che si sono avvicendati. Occorreva agire nella quiescenza del bradisimo e non ridursi ad operare nell’emergenza, soprattutto perché è dal 2005 che l’Osservatorio Vesuviano – INGV ha registrato l’inizio della risalita del magma con una media di circa 15 mm al mese, tanto che nell'area del Rione Terra, l'innalzamento dal 2005 a oggi è stato di circa 115 cm.


Inoltre negli ultimi 20 anni il Commissariato per il Bradisismo ha realizzato opere che in gran parte hanno indotto nuova urbanizzazione nell’area flegrea aumentando il rischio che, come è noto,  cresce con la crescita della popolazione, senza dimenticare il grave fenomeno dell'edilizia abusiva. Purtroppo, questa linea di tendenza perdura, il carico insediativo continua a crescere e con esso aumenta il livello di rischio. Occorre bloccare questa dinamica cambiando completamente l’approccio della pianificazione urbanistica. Non bastano più esercitazioni in massa che peraltro non sono adeguatamente partecipate dai cittadini, ma- conclude Legambiente- occorre agire sempre più a livello di prossimità, data la variegata situazione insediativa, l’articolata composizione demografica, le interconnessioni tra residenze e attività produttive, commerciali e turistiche e soprattutto le tante strozzature viarie esistenti, cavalcavia e sottopassi da cui non possono passare mezzi di soccorso. Occorre individuare specifici strumenti per garantire insieme alla trasparenza e chiarezza delle informazioni sulla dinamica del fenomeno e sulle azioni messe o da mettere in atto.

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CAMPI FLEGREI - Crisi bradisismica, la nota di Legambiente

di Napoli Magazine

22/05/2024 - 16:14

Assenza di un’adeguata pianificazione urbanistica, colpevoli ritardi nella redazione dei piani di evacuazione e nella realizzazione delle vie di fuga. In aggiunta, scontri istituzionali tra il Presidente della Regione e il Ministro per gli Affari Europei per lo sblocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) in cui ricadono anche quelli per le vie di fuga, i cui lavori, quindi, devono ancora essere appaltati, realizzati e collaudati. Questo è la fotografia delle principali responsabilità istituzionali che grava sulla sicurezza dei cittadini flegrei, affidati ad interventi emergenziali o meglio estemporanei da predisporre e attuare nel pieno della crisi bradisismica in atto. " In una nota Legambiente commenta il rischio Campi Flegrei intensificato negli ultimi giorni


"Interventi - prosegue Legambiente-che potevano essere realizzati nei 40 anni trascorsi dall’emergenza del 1984 e per i quali fu istituita ed è ancora in essere una gestione Commissariale Straordinaria in capo ai Presidenti di Regione che si sono avvicendati. Occorreva agire nella quiescenza del bradisimo e non ridursi ad operare nell’emergenza, soprattutto perché è dal 2005 che l’Osservatorio Vesuviano – INGV ha registrato l’inizio della risalita del magma con una media di circa 15 mm al mese, tanto che nell'area del Rione Terra, l'innalzamento dal 2005 a oggi è stato di circa 115 cm.


Inoltre negli ultimi 20 anni il Commissariato per il Bradisismo ha realizzato opere che in gran parte hanno indotto nuova urbanizzazione nell’area flegrea aumentando il rischio che, come è noto,  cresce con la crescita della popolazione, senza dimenticare il grave fenomeno dell'edilizia abusiva. Purtroppo, questa linea di tendenza perdura, il carico insediativo continua a crescere e con esso aumenta il livello di rischio. Occorre bloccare questa dinamica cambiando completamente l’approccio della pianificazione urbanistica. Non bastano più esercitazioni in massa che peraltro non sono adeguatamente partecipate dai cittadini, ma- conclude Legambiente- occorre agire sempre più a livello di prossimità, data la variegata situazione insediativa, l’articolata composizione demografica, le interconnessioni tra residenze e attività produttive, commerciali e turistiche e soprattutto le tante strozzature viarie esistenti, cavalcavia e sottopassi da cui non possono passare mezzi di soccorso. Occorre individuare specifici strumenti per garantire insieme alla trasparenza e chiarezza delle informazioni sulla dinamica del fenomeno e sulle azioni messe o da mettere in atto.