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IL MINISTRO - Pichetto: "Le rinnovabili da qualche parte dobbiamo farle, occorre l'allineamento delle accise"
14.10.2024 12:38 di Napoli Magazine

Il disallineamento fra le accise di benzina e diesel "fa parte del lungo elenco di sussidi ambientalmente dannosi (Sad, n.d.r.) e deve essere pareggiato, sennò siamo in infrazione europea. Su questo vedremo di riuscire a trovare una soluzione, perché comunque costa al bilancio dello Stato. Vale qualche miliardo". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a 24 Mattino su Radio 24. "Ci sono anche altri sussidi ambientalmente dannosi che secondo me non sono assolutamente da togliere" ha detto ancora il ministro, citando "l'Iva (che si applica sui prodotti energetici. ndr) della prima casa per la differenza fra l'aliquota del 4% e l'aliquota ordinaria del 22%" e "l'accisa agricola". Per Pichetto "tutto ciò che è Iva al 4% e riguarda il fossile è dannoso". "E' molto difficile muoversi politicamente in questo campo - ha aggiunto il ministro - e ci vogliono buonsenso ed equilibrio". "Giorgetti ha parlato di tagli ai ministeri con tutti - ha spiegato Pichetto -. Lui ha l'improbo compito di far quadrare i numeri. Mi è stato chiesto di andare a fare una verifica di quelle che possono essere le spese anche improduttive o che si possono rinviare. Io non ho un ministero di spesa corrente rilevante. Quello che sto facendo, riguarda il conto capitale". "Sul dissesto idrogeologico, ho chiesto agli uffici di chiedere alle Regioni e alle autorità di bacino quali le opere cantierabili - ha detto ancora il ministro -. Troppo frequentemente viene indicata a bilancio un'opera che è in fase di progettazione iniziale e che diventa cantierabile 4 o 5 anni dopo. Iscriviamo cioè che si può fare e può essere appaltato, facciamo un'operazione di razionalizzazione". 

"Noi paghiamo l'energia elettrica il doppio di Francia e Spagna, il 40% in più della Germania. Vogliamo le rinnovabili? Se le vogliamo, da qualche parte dobbiamo farle. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio, certamente, con tutte le cautele, ma da qualche parte dobbiamo farle". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. "Il solare è più facile farlo dove c'è il sole, ma l'idroelettrico ce l'abbiamo sulle Alpi - ha proseguito il ministro -. Ognuno faccia la sua parte in modo equilibrato. Io sono convinto che le Regioni si raccorderanno fra di loro, per evitare di avere 22 regolamentazioni diverse, che sarebbero un danno per l'economia del paese". Sulla legge della Regione Sardegna sulle rinnovabili, ha detto ancora Pichetto, "il giudizio che do come ministro è quello che ha dato il Consiglio dei ministri, che l'ha impugnata perché invade competenze dello Stato. Con ciò, non è che non ci si renda conto del tema. In Sardegna i progetti di impianti a terra sono troppi. Confido che la Regione raggiunga gli obiettivi (di produzione da rinnovabili, ndr) che le sono stati assegnati, condivisi da tutte le Regioni. Ognuno deve fare la sua parte". "Il tema ambientale è un tema fondamentale per il nostro paese, che ha un grande patrimonio paesistico e di biodiversità - ha concluso Pichetto -. E' uno dei motivi per cui sono un convinto nuclearista".


In materia di trivelle, col Decreto-legge ambiente approvato in Cdm il 10 ottobre scorso "abbiamo fatto un passo in più" rispetto alla recente sentenza del Tar che ha permesso l'estrazione entro 9 miglia dalla costa: "abbiamo detto che da 9 a 12 miglia non si possono dare autorizzazioni, salvo per il gas destinato alle imprese energivore", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Rispondendo alle accuse di aver liberalizzato le trivelle, Pichetto ha detto a Radio 24 che "con il Decreto Ambiente siamo rimasti al 2022, quando avevamo fatto l'operazione Gas Release. Avevamo detto che si poteva andare in deroga al limite delle 12 miglia dalla costa, fino a 9 miglia, solo per estrazioni destinate ad imprese energivore. Poi c'è stata una sentenza del Tar che ha annullato il Pitesai (il Piano nazionale del gas, n.d.r.), e il limite è diventato ovunque a 9 miglia". Sul fatto che il Dl Ambiente elimina l'eolico offshore dalle priorità della Commissione ministeriale per la Via, Pichetto ha risposto a Simone Spetia, conduttore di 24Mattino su Radio 24, che "quando parliamo di eolico offshore, parliamo di qualcosa che in Italia non c'è. Abbiamo fatto il bando per due porti che devono essere attrezzati, vanno attrezzate delle navi, vanno costruite delle piattaforme. Secondo le stime fatte da Fincantieri, ci vogliono tre o quattro anni". "Nel momento in cui si fa un decreto che deve avere le caratteristiche dell'urgenza e dell'indifferibilità - ha aggiunto il ministro -, credo che non debba riguardare le cose che si fanno fra tre o quattro anni. Ma non è che vengono fermate le istanze in corso, vengono tutte esaminate". Al contrario, ha concluso Pichetto, "nelle priorità abbiamo dovuto mettere l'idrogeno, perché abbiamo le pipeline in costruzione, per fare la linea fra l'Africa e la Germania".

In materia di tariffe di luce e gas "ci sono una ancora serie di correzioni che abbiamo intenzione di fare, per esempio lasciare la possibilità a chi supera i 75 anni di rimanere nel servizio a tutele graduali (quello che ha sostituito il mercato tutelato per gli utenti non vulnerabili, n.d.r.) e non andare su quello per i vulnerabili, se conviene", ha detto Pichetto.

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IL MINISTRO - Pichetto: "Le rinnovabili da qualche parte dobbiamo farle, occorre l'allineamento delle accise"

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14/10/2024 - 12:38

Il disallineamento fra le accise di benzina e diesel "fa parte del lungo elenco di sussidi ambientalmente dannosi (Sad, n.d.r.) e deve essere pareggiato, sennò siamo in infrazione europea. Su questo vedremo di riuscire a trovare una soluzione, perché comunque costa al bilancio dello Stato. Vale qualche miliardo". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a 24 Mattino su Radio 24. "Ci sono anche altri sussidi ambientalmente dannosi che secondo me non sono assolutamente da togliere" ha detto ancora il ministro, citando "l'Iva (che si applica sui prodotti energetici. ndr) della prima casa per la differenza fra l'aliquota del 4% e l'aliquota ordinaria del 22%" e "l'accisa agricola". Per Pichetto "tutto ciò che è Iva al 4% e riguarda il fossile è dannoso". "E' molto difficile muoversi politicamente in questo campo - ha aggiunto il ministro - e ci vogliono buonsenso ed equilibrio". "Giorgetti ha parlato di tagli ai ministeri con tutti - ha spiegato Pichetto -. Lui ha l'improbo compito di far quadrare i numeri. Mi è stato chiesto di andare a fare una verifica di quelle che possono essere le spese anche improduttive o che si possono rinviare. Io non ho un ministero di spesa corrente rilevante. Quello che sto facendo, riguarda il conto capitale". "Sul dissesto idrogeologico, ho chiesto agli uffici di chiedere alle Regioni e alle autorità di bacino quali le opere cantierabili - ha detto ancora il ministro -. Troppo frequentemente viene indicata a bilancio un'opera che è in fase di progettazione iniziale e che diventa cantierabile 4 o 5 anni dopo. Iscriviamo cioè che si può fare e può essere appaltato, facciamo un'operazione di razionalizzazione". 

"Noi paghiamo l'energia elettrica il doppio di Francia e Spagna, il 40% in più della Germania. Vogliamo le rinnovabili? Se le vogliamo, da qualche parte dobbiamo farle. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio, certamente, con tutte le cautele, ma da qualche parte dobbiamo farle". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. "Il solare è più facile farlo dove c'è il sole, ma l'idroelettrico ce l'abbiamo sulle Alpi - ha proseguito il ministro -. Ognuno faccia la sua parte in modo equilibrato. Io sono convinto che le Regioni si raccorderanno fra di loro, per evitare di avere 22 regolamentazioni diverse, che sarebbero un danno per l'economia del paese". Sulla legge della Regione Sardegna sulle rinnovabili, ha detto ancora Pichetto, "il giudizio che do come ministro è quello che ha dato il Consiglio dei ministri, che l'ha impugnata perché invade competenze dello Stato. Con ciò, non è che non ci si renda conto del tema. In Sardegna i progetti di impianti a terra sono troppi. Confido che la Regione raggiunga gli obiettivi (di produzione da rinnovabili, ndr) che le sono stati assegnati, condivisi da tutte le Regioni. Ognuno deve fare la sua parte". "Il tema ambientale è un tema fondamentale per il nostro paese, che ha un grande patrimonio paesistico e di biodiversità - ha concluso Pichetto -. E' uno dei motivi per cui sono un convinto nuclearista".


In materia di trivelle, col Decreto-legge ambiente approvato in Cdm il 10 ottobre scorso "abbiamo fatto un passo in più" rispetto alla recente sentenza del Tar che ha permesso l'estrazione entro 9 miglia dalla costa: "abbiamo detto che da 9 a 12 miglia non si possono dare autorizzazioni, salvo per il gas destinato alle imprese energivore", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Rispondendo alle accuse di aver liberalizzato le trivelle, Pichetto ha detto a Radio 24 che "con il Decreto Ambiente siamo rimasti al 2022, quando avevamo fatto l'operazione Gas Release. Avevamo detto che si poteva andare in deroga al limite delle 12 miglia dalla costa, fino a 9 miglia, solo per estrazioni destinate ad imprese energivore. Poi c'è stata una sentenza del Tar che ha annullato il Pitesai (il Piano nazionale del gas, n.d.r.), e il limite è diventato ovunque a 9 miglia". Sul fatto che il Dl Ambiente elimina l'eolico offshore dalle priorità della Commissione ministeriale per la Via, Pichetto ha risposto a Simone Spetia, conduttore di 24Mattino su Radio 24, che "quando parliamo di eolico offshore, parliamo di qualcosa che in Italia non c'è. Abbiamo fatto il bando per due porti che devono essere attrezzati, vanno attrezzate delle navi, vanno costruite delle piattaforme. Secondo le stime fatte da Fincantieri, ci vogliono tre o quattro anni". "Nel momento in cui si fa un decreto che deve avere le caratteristiche dell'urgenza e dell'indifferibilità - ha aggiunto il ministro -, credo che non debba riguardare le cose che si fanno fra tre o quattro anni. Ma non è che vengono fermate le istanze in corso, vengono tutte esaminate". Al contrario, ha concluso Pichetto, "nelle priorità abbiamo dovuto mettere l'idrogeno, perché abbiamo le pipeline in costruzione, per fare la linea fra l'Africa e la Germania".

In materia di tariffe di luce e gas "ci sono una ancora serie di correzioni che abbiamo intenzione di fare, per esempio lasciare la possibilità a chi supera i 75 anni di rimanere nel servizio a tutele graduali (quello che ha sostituito il mercato tutelato per gli utenti non vulnerabili, n.d.r.) e non andare su quello per i vulnerabili, se conviene", ha detto Pichetto.