La transizione ecologica delle isole minori avanza con il freno a mano tirato. A evidenziare l'indice complessivo di sostenibilità che, tenendo conto di vari indicatori (consumo di suolo, uso dell’energia gestione dei rifiuti, risorse idriche e sistemi di depurazione, mobilità, presenza di aree naturali protette), nel 2025 si attesta al 46,8%, appena l’1,3% in più rispetto al 2024. Tra le isole minori più virtuose l’Isola di San Pietro (indice del 62%, +8% rispetto al 2024), seguita dall’Isola di Capri (61%, -1%), Sant’Antioco (57%, -3%) e le Isole Tremiti (55% come nel 2024). Nello specifico in Campania dopo la performance di Capri, troviamo Isola di Procida con il 54% di indice di sostenibilità superiore alla media complessiva delle isole minori italiane e Ischia con il 38%.
A restituire l’istantanea sono Legambiente e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR (CNR-IIA) che hanno presentato a Napoli, nell’ambito della fiera Green Med Expo & Symposium, il rapporto “Isole Sostenibili 2025”. Frutto del lavoro dell’Osservatorio Isole Sostenibili, l’analisi ha preso in considerazione 26 piccole isole abitate in Italia, amministrate da 33 Comuni che ospitano più di 188 mila abitanti residenti, sulla base di dati 2023 di fonti nazionali ed europee. In Campania sono state prese in considerazione tre isole amministrate da nove comuni che ospitano più di 85mila abitanti residente.
L'Isola di Capri conferma l’indice di sostenibilità dello scorso anno, pari al 61%. Stabile la raccolta differenziata che arriva al 62,2%. Un valore complessivamente ancora non sufficiente, ma che vede una notevole differenza tra i due Comuni dell’isola: Anacapri che raggiunge il 74,0% mentre Capri ferma al 56,5%. Da segnalare come nel periodo tra il 2017 e il 2023 la percentuale cumulata di rifiuto differenziato registri un +29% ma, allo stesso tempo, è aumentata anche la percentuale cumulata di rifiuti prodotti di anno in anno (+21%); il secco residuo ha visto una diminuzione percentuale cumulata del -12% solo per l’amministrazione di Anacapri. Le perdite di rete sono stabilmente intorno al 16% (anni di riferimento: 2020 e 2022). Elevato il consumo di suolo sull’isola, figlio specialmente delle scelte del passato; si nota una tendenza positiva di limitazione del consumo di suolo negli ultimi anni (tra il 2006 e il 2023 +0.89% rispetto al consumo di suolo totale è stato pari a zero tra il 2022 e il 2023 secondo i dati ISPRA). Da migliorare e implementare lo sviluppo dell'energia da fonti rinnovabili sull’isola, a partire dal fotovoltaico che ha una capacità installata di 461,85 kW, anche se adesso l'isola è interconnessa alla rete nazionale, rispetto al precedente DM del 2017. Anche nel caso di Capri il dato è in aumento, per entrambi i comuni. Anacapri partiva da una performance già migliore e produce i 2/3 dell’energia sull’isola che deriva da solare fotovoltaico. Tuttavia, nel comune di Capri è stata installata soltanto nel 2023, una potenza pari a 162 kW (+542%). Corrisponde a 118 metri quadrati la superficie lorda di solare termico installata, pari a meno dell’1% di quanto fu previsto dal DM 2017. Buono, invece, il dato relativo al tasso di motorizzazione, tra i più bassi registrati sulle isole minori e vicino a valori ottimali anche rispetto alla terraferma: si registrano soltanto 31 auto ogni 100 abitanti, accompagnato da circa il 40% del parco auto circolante con classi di emissione uguali o superiori all'Euro 5.
Procida ha ottenuto una percentuale di sostenibilità abbastanza buona (54%), superiore alla media complessiva delle isole minori italiane, migliorando quella dello scorso anno, a testimonianza del lavoro che si sta facendo sull’isola. L’acqua è portata a Procida attraverso condotte sottomarine, considerata la vicinanza alla terraferma. La differenza tra l’acqua immessa e l’acqua effettivamente erogata fa registrare delle perdite pari al 23%, performance migliore rispetto alla media delle isole, ma ancora perfezionabile. Riguardo invece alla depurazione, l’impianto dell’isola effettua soltanto un trattamento primario, ma è in costruzione il nuovo impianto di depurazione a Reattori a membrana (MBR). Il suo completamento è previsto entro l'anno 2025. Il progetto prevede anche il riutilizzo dell'acqua depurata per alimentare una rete idrica suburbana non destinata a consumo umano. Sui rifiuti la performance di Procida è sufficiente, la produzione di secco residuo annua è pari a 205 kg per abitante, inferiore alla media delle altre isole, ma è possibile ancora diminuire. La raccolta viene effettuata porta a porta e su chiamata per gli ingombranti, ma la percentuale di differenziata (66%) è appena sopra le raccomandazioni minime europee. Le automobili in circolazione ogni 100 abitanti sono circa 47 e il TPL dispone di 14 bus che coprono 53 km di strade. Quattro di questi sono elettrici. La densità di popolazione rende l’isola fortemente antropizzata, ma nel 2023 l’aumento del consumo di suolo è pari a zero. Dal punto di vista energetico, l’Isola è interconnessa alla rete nazionale tramite l’Isola di Ischia. La potenza fotovoltaica installata è pari a 832,71 kW, che se rapportata al numero di residenti è comunque sotto la media delle isole minori italiane. Durante il corso dell'anno 2023 sono stati realizzati diversi interventi di efficientamento energetico, pur non essendoci un regolamento urbanistico aggiornato su questo tema. Il Comune di Procida è partner del progetto “Innovative Support for citizen-led Local Energy Transition – LIFE ISLET”, finanziato dal programma LIFE-2022, che prevede la realizzazione di una comunità energetica sull'isola. La comunità energetica è formalmente nata nel gennaio 2025 e, allo stato attuale, è in corso l'attività di individuazione delle superfici disponibili, di ottenimento dei fondi e/o sponsorizzazioni per le installazioni e, contestualmente, di engagement dei cittadini al fine di ampliare il numero di membri complessivi.
Ad Ischia la raccolta differenziata è molto indietro rispetto ai valori minimi accettabili (ferma al 46,1% nel 2023, -1,8% rispetto al 2022), con dei tassi molto simili tra i comuni, tra i quali però si distingue per una performance leggermente migliore (52,75%) il comune di Forio. Si registra invece una riduzione della percentuale cumulata sulla produzione di rifiuti tra il 2017 e il 2023, specialmente nei due comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme (rispettivamente pari a – 13% e –28%) e una conseguente riduzione del secco residuo pro-capite che risulta pari a 353 kg/ab*anno per tutta l’isola. In peggioramento anche la situazione che riguarda la dispersione idrica, arrivata al 39% tra il 2020 e il 2022, che peggiora di qualche punto percentuale di anno in anno (+1,5% rispetto al 2018), mentre rimane da completare ed efficientare il trattamento dei reflui fognari. Il tasso di motorizzazione è ancora troppo alto, vicino ai valori medi nazionali – anche in questo caso decisamente poco performanti - mentre il parco auto circolante è per il 40% di classe emissiva pari o superiore all'Euro 5. Oltre 7.800 i kW installati da fotovoltaico e 500 mq di solare termico sull’isola, tra i valori più alti registrati su tutte le isole minori italiane. A Forio, inoltre, nel luglio 2024 è nata la prima Comunità Energetica rinnovabile dell’isola già operativa grazie agli impianti di alcuni prosumer messi a disposizione. Nota dolente per quanto riguarda il consumo di suolo, che riguarda mediamente un terzo della superficie isolana, di cui oltre il 15% però è avvenuto in aree a rischio idrogeologico. Inoltre, Ischia è una delle poche isole dove tra il 2022 e il 2023 si è registrato ancora un incremento di 1,7 ettari di suolo consumato. Un fatto che non si può più accettare viste le fragilità complessive registrate.
"Il ‘potenziale’ sostenibile delle isole minori messo in evidenza nel rapporto ha bisogno di una nuova narrazione- ha commentato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - in grado di trasformare le piccole isole da luoghi di bellezza, di mare pulito e di vacanze estive, in centri culturali, di ricerca e di innovazione in campo ambientale. La transizione ecologica passa attraverso la riduzione delle pressioni antropiche, dall’adozione di pratiche sostenibili attraverso l’efficientamento energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili, il contingentamento dei flussi turistici, la certificazione ambientale dei servizi e dove le criticità rilevate e i ritardi accumulati su vari temi ambientali possono diventare concrete opportunità di sviluppo, partendo innanzitutto dalla condivisione di buone pratiche, su cui puntare per costruire sinergie territoriali che siano riferimento e stimolo al miglioramento. Per raggiungere questi risultati c’è bisogno di una pianificazione ambiziosa, coerente e consapevole di un'emergenza climatica che incide fortemente in contesti, come quelli delle piccole isole campane, di fragilità e di esposizione a rischi idrogeologici, e non solo, sempre più amplificati dagli eventi meteo estremi".
di Napoli Magazine
28/05/2025 - 11:26
La transizione ecologica delle isole minori avanza con il freno a mano tirato. A evidenziare l'indice complessivo di sostenibilità che, tenendo conto di vari indicatori (consumo di suolo, uso dell’energia gestione dei rifiuti, risorse idriche e sistemi di depurazione, mobilità, presenza di aree naturali protette), nel 2025 si attesta al 46,8%, appena l’1,3% in più rispetto al 2024. Tra le isole minori più virtuose l’Isola di San Pietro (indice del 62%, +8% rispetto al 2024), seguita dall’Isola di Capri (61%, -1%), Sant’Antioco (57%, -3%) e le Isole Tremiti (55% come nel 2024). Nello specifico in Campania dopo la performance di Capri, troviamo Isola di Procida con il 54% di indice di sostenibilità superiore alla media complessiva delle isole minori italiane e Ischia con il 38%.
A restituire l’istantanea sono Legambiente e l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR (CNR-IIA) che hanno presentato a Napoli, nell’ambito della fiera Green Med Expo & Symposium, il rapporto “Isole Sostenibili 2025”. Frutto del lavoro dell’Osservatorio Isole Sostenibili, l’analisi ha preso in considerazione 26 piccole isole abitate in Italia, amministrate da 33 Comuni che ospitano più di 188 mila abitanti residenti, sulla base di dati 2023 di fonti nazionali ed europee. In Campania sono state prese in considerazione tre isole amministrate da nove comuni che ospitano più di 85mila abitanti residente.
L'Isola di Capri conferma l’indice di sostenibilità dello scorso anno, pari al 61%. Stabile la raccolta differenziata che arriva al 62,2%. Un valore complessivamente ancora non sufficiente, ma che vede una notevole differenza tra i due Comuni dell’isola: Anacapri che raggiunge il 74,0% mentre Capri ferma al 56,5%. Da segnalare come nel periodo tra il 2017 e il 2023 la percentuale cumulata di rifiuto differenziato registri un +29% ma, allo stesso tempo, è aumentata anche la percentuale cumulata di rifiuti prodotti di anno in anno (+21%); il secco residuo ha visto una diminuzione percentuale cumulata del -12% solo per l’amministrazione di Anacapri. Le perdite di rete sono stabilmente intorno al 16% (anni di riferimento: 2020 e 2022). Elevato il consumo di suolo sull’isola, figlio specialmente delle scelte del passato; si nota una tendenza positiva di limitazione del consumo di suolo negli ultimi anni (tra il 2006 e il 2023 +0.89% rispetto al consumo di suolo totale è stato pari a zero tra il 2022 e il 2023 secondo i dati ISPRA). Da migliorare e implementare lo sviluppo dell'energia da fonti rinnovabili sull’isola, a partire dal fotovoltaico che ha una capacità installata di 461,85 kW, anche se adesso l'isola è interconnessa alla rete nazionale, rispetto al precedente DM del 2017. Anche nel caso di Capri il dato è in aumento, per entrambi i comuni. Anacapri partiva da una performance già migliore e produce i 2/3 dell’energia sull’isola che deriva da solare fotovoltaico. Tuttavia, nel comune di Capri è stata installata soltanto nel 2023, una potenza pari a 162 kW (+542%). Corrisponde a 118 metri quadrati la superficie lorda di solare termico installata, pari a meno dell’1% di quanto fu previsto dal DM 2017. Buono, invece, il dato relativo al tasso di motorizzazione, tra i più bassi registrati sulle isole minori e vicino a valori ottimali anche rispetto alla terraferma: si registrano soltanto 31 auto ogni 100 abitanti, accompagnato da circa il 40% del parco auto circolante con classi di emissione uguali o superiori all'Euro 5.
Procida ha ottenuto una percentuale di sostenibilità abbastanza buona (54%), superiore alla media complessiva delle isole minori italiane, migliorando quella dello scorso anno, a testimonianza del lavoro che si sta facendo sull’isola. L’acqua è portata a Procida attraverso condotte sottomarine, considerata la vicinanza alla terraferma. La differenza tra l’acqua immessa e l’acqua effettivamente erogata fa registrare delle perdite pari al 23%, performance migliore rispetto alla media delle isole, ma ancora perfezionabile. Riguardo invece alla depurazione, l’impianto dell’isola effettua soltanto un trattamento primario, ma è in costruzione il nuovo impianto di depurazione a Reattori a membrana (MBR). Il suo completamento è previsto entro l'anno 2025. Il progetto prevede anche il riutilizzo dell'acqua depurata per alimentare una rete idrica suburbana non destinata a consumo umano. Sui rifiuti la performance di Procida è sufficiente, la produzione di secco residuo annua è pari a 205 kg per abitante, inferiore alla media delle altre isole, ma è possibile ancora diminuire. La raccolta viene effettuata porta a porta e su chiamata per gli ingombranti, ma la percentuale di differenziata (66%) è appena sopra le raccomandazioni minime europee. Le automobili in circolazione ogni 100 abitanti sono circa 47 e il TPL dispone di 14 bus che coprono 53 km di strade. Quattro di questi sono elettrici. La densità di popolazione rende l’isola fortemente antropizzata, ma nel 2023 l’aumento del consumo di suolo è pari a zero. Dal punto di vista energetico, l’Isola è interconnessa alla rete nazionale tramite l’Isola di Ischia. La potenza fotovoltaica installata è pari a 832,71 kW, che se rapportata al numero di residenti è comunque sotto la media delle isole minori italiane. Durante il corso dell'anno 2023 sono stati realizzati diversi interventi di efficientamento energetico, pur non essendoci un regolamento urbanistico aggiornato su questo tema. Il Comune di Procida è partner del progetto “Innovative Support for citizen-led Local Energy Transition – LIFE ISLET”, finanziato dal programma LIFE-2022, che prevede la realizzazione di una comunità energetica sull'isola. La comunità energetica è formalmente nata nel gennaio 2025 e, allo stato attuale, è in corso l'attività di individuazione delle superfici disponibili, di ottenimento dei fondi e/o sponsorizzazioni per le installazioni e, contestualmente, di engagement dei cittadini al fine di ampliare il numero di membri complessivi.
Ad Ischia la raccolta differenziata è molto indietro rispetto ai valori minimi accettabili (ferma al 46,1% nel 2023, -1,8% rispetto al 2022), con dei tassi molto simili tra i comuni, tra i quali però si distingue per una performance leggermente migliore (52,75%) il comune di Forio. Si registra invece una riduzione della percentuale cumulata sulla produzione di rifiuti tra il 2017 e il 2023, specialmente nei due comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme (rispettivamente pari a – 13% e –28%) e una conseguente riduzione del secco residuo pro-capite che risulta pari a 353 kg/ab*anno per tutta l’isola. In peggioramento anche la situazione che riguarda la dispersione idrica, arrivata al 39% tra il 2020 e il 2022, che peggiora di qualche punto percentuale di anno in anno (+1,5% rispetto al 2018), mentre rimane da completare ed efficientare il trattamento dei reflui fognari. Il tasso di motorizzazione è ancora troppo alto, vicino ai valori medi nazionali – anche in questo caso decisamente poco performanti - mentre il parco auto circolante è per il 40% di classe emissiva pari o superiore all'Euro 5. Oltre 7.800 i kW installati da fotovoltaico e 500 mq di solare termico sull’isola, tra i valori più alti registrati su tutte le isole minori italiane. A Forio, inoltre, nel luglio 2024 è nata la prima Comunità Energetica rinnovabile dell’isola già operativa grazie agli impianti di alcuni prosumer messi a disposizione. Nota dolente per quanto riguarda il consumo di suolo, che riguarda mediamente un terzo della superficie isolana, di cui oltre il 15% però è avvenuto in aree a rischio idrogeologico. Inoltre, Ischia è una delle poche isole dove tra il 2022 e il 2023 si è registrato ancora un incremento di 1,7 ettari di suolo consumato. Un fatto che non si può più accettare viste le fragilità complessive registrate.
"Il ‘potenziale’ sostenibile delle isole minori messo in evidenza nel rapporto ha bisogno di una nuova narrazione- ha commentato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - in grado di trasformare le piccole isole da luoghi di bellezza, di mare pulito e di vacanze estive, in centri culturali, di ricerca e di innovazione in campo ambientale. La transizione ecologica passa attraverso la riduzione delle pressioni antropiche, dall’adozione di pratiche sostenibili attraverso l’efficientamento energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili, il contingentamento dei flussi turistici, la certificazione ambientale dei servizi e dove le criticità rilevate e i ritardi accumulati su vari temi ambientali possono diventare concrete opportunità di sviluppo, partendo innanzitutto dalla condivisione di buone pratiche, su cui puntare per costruire sinergie territoriali che siano riferimento e stimolo al miglioramento. Per raggiungere questi risultati c’è bisogno di una pianificazione ambiziosa, coerente e consapevole di un'emergenza climatica che incide fortemente in contesti, come quelli delle piccole isole campane, di fragilità e di esposizione a rischi idrogeologici, e non solo, sempre più amplificati dagli eventi meteo estremi".