A una settimana dall’alluvione che ha colpito Valencia, in Spagna, e in vista dell’apertura della COP29 sul clima, a Baku, Legambiente lancia in Italia per questo week end una mobilitazione per il clima: l’Urlo per il clima. Un urlo collettivo in programma sabato 9 novembre, in diverse città italiane per chiedere giustizia climatica, decisioni concrete per contrastare l’emergenza clima e per ricordare tutte le vittime della crisi climatica e le oltre 200 persone morte a causa dell’alluvione in Spagna. Napoli è stata scelta tra le piazze nazionali insieme a Milano e Roma.
Appuntamento domani sabato 9 novembre a piazza Dante (ritrovo ore 11.00) alla presenza di volontari e volontarie di Legambiente e di tante altre associazioni. Nella piazza l’urlo per il clima sarà preceduto dal “Climate Memory”, un gioco pensato come un “memory” in larga scala per sensibilizzare le persone sui temi della crisi climatica e invitarle a firmare la petizione “STOP FOSSILI, START RINNOVABILI”.
I numeri della crisi climatica: Con questa mobilitazione l’associazione ambientalista vuole in particolare lanciare un monito forte e chiaro ai grandi della Terra che dall’11 al 22 novembre si riuniranno a Baku, in Azerbaijan, per la Cop29 sul clima e chiedere loro più concretezza e interventi decisi, visto anche il “flop” della Cop16 sulla biodiversità con il mancato accordo su come finanziare la protezione della natura nei paesi poveri. Nel periodo 2015-2024 in Campania si sono registrati ben 107 eventi meteo estremi, di cui 45 allagamenti da piogge intense, 35 danni da trombe d'aria e raffiche di vento, 8 danni alle infrastrutture (da piogge intense, ondate di calore), 5 esondazioni fluviali, 5 frane da piogge intense, 5 mareggiate, 4 danni al patrimonio storico-culturale. I comuni più colpiti: Napoli 19, Torre Annunziata 9, Salerno 6, Forino 5. Il totale delle vittime è 21.
“Un urlo per chiedere azioni immediate, concrete a partire dalla Cop29- dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania. Violente piogge, fiumi che esondano, forti grandinate, trombe d’aria, stanno segnando non solo l’Italia ma anche gli altri paesi europei e del mondo, divisi tra troppa e poca acqua. La crisi climatica in corso deve richiamare tutti all’ordine e a un senso maggiore di responsabilità e d’azione.. Gli eventi climatici estremi parlano chiaro e ci fanno ben capire che il tempo di agire è adesso. Adattamento e contrasto alla crisi climatica devono essere i pilastri delle politiche locali, nazionali ed europee.La strada intrapresa sembra andare in direzione opposta: il nostro Paese – conclude Imparato – dopo aver approvato con grande ritardo il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, non ha ancora stanziato le nuove risorse per attuare le 361 azioni previste e neanche la nuova proposta di legge di bilancio le ha stanziate. Sul fronte energetico, l’Italia continua a percorrere la strada dell’hub del gas, lascia aperta la porta al nucleare, e non investe come dovrebbe su rinnovabili e grandi impianti a fonti pulite. come dimostrano i nuovi ostacoli previsti dal decreto agricoltura, la proposta di testo unico sulle semplificazioni, e il decreto sulle aree idonee che delega purtroppo le regioni senza prevedere linee guida ambiziose.
di Napoli Magazine
08/11/2024 - 13:26
A una settimana dall’alluvione che ha colpito Valencia, in Spagna, e in vista dell’apertura della COP29 sul clima, a Baku, Legambiente lancia in Italia per questo week end una mobilitazione per il clima: l’Urlo per il clima. Un urlo collettivo in programma sabato 9 novembre, in diverse città italiane per chiedere giustizia climatica, decisioni concrete per contrastare l’emergenza clima e per ricordare tutte le vittime della crisi climatica e le oltre 200 persone morte a causa dell’alluvione in Spagna. Napoli è stata scelta tra le piazze nazionali insieme a Milano e Roma.
Appuntamento domani sabato 9 novembre a piazza Dante (ritrovo ore 11.00) alla presenza di volontari e volontarie di Legambiente e di tante altre associazioni. Nella piazza l’urlo per il clima sarà preceduto dal “Climate Memory”, un gioco pensato come un “memory” in larga scala per sensibilizzare le persone sui temi della crisi climatica e invitarle a firmare la petizione “STOP FOSSILI, START RINNOVABILI”.
I numeri della crisi climatica: Con questa mobilitazione l’associazione ambientalista vuole in particolare lanciare un monito forte e chiaro ai grandi della Terra che dall’11 al 22 novembre si riuniranno a Baku, in Azerbaijan, per la Cop29 sul clima e chiedere loro più concretezza e interventi decisi, visto anche il “flop” della Cop16 sulla biodiversità con il mancato accordo su come finanziare la protezione della natura nei paesi poveri. Nel periodo 2015-2024 in Campania si sono registrati ben 107 eventi meteo estremi, di cui 45 allagamenti da piogge intense, 35 danni da trombe d'aria e raffiche di vento, 8 danni alle infrastrutture (da piogge intense, ondate di calore), 5 esondazioni fluviali, 5 frane da piogge intense, 5 mareggiate, 4 danni al patrimonio storico-culturale. I comuni più colpiti: Napoli 19, Torre Annunziata 9, Salerno 6, Forino 5. Il totale delle vittime è 21.
“Un urlo per chiedere azioni immediate, concrete a partire dalla Cop29- dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania. Violente piogge, fiumi che esondano, forti grandinate, trombe d’aria, stanno segnando non solo l’Italia ma anche gli altri paesi europei e del mondo, divisi tra troppa e poca acqua. La crisi climatica in corso deve richiamare tutti all’ordine e a un senso maggiore di responsabilità e d’azione.. Gli eventi climatici estremi parlano chiaro e ci fanno ben capire che il tempo di agire è adesso. Adattamento e contrasto alla crisi climatica devono essere i pilastri delle politiche locali, nazionali ed europee.La strada intrapresa sembra andare in direzione opposta: il nostro Paese – conclude Imparato – dopo aver approvato con grande ritardo il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, non ha ancora stanziato le nuove risorse per attuare le 361 azioni previste e neanche la nuova proposta di legge di bilancio le ha stanziate. Sul fronte energetico, l’Italia continua a percorrere la strada dell’hub del gas, lascia aperta la porta al nucleare, e non investe come dovrebbe su rinnovabili e grandi impianti a fonti pulite. come dimostrano i nuovi ostacoli previsti dal decreto agricoltura, la proposta di testo unico sulle semplificazioni, e il decreto sulle aree idonee che delega purtroppo le regioni senza prevedere linee guida ambiziose.