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MOIGE - Educyber Generation, si è concluso a Mirano il tour dai risultati straordinari
14.11.2024 09:16 di Napoli Magazine

Si è appena concluso il tour di Educyber Generation, l'iniziativa che ha attraversato l'Italia per formare bambini, ragazzi, insegnanti e famiglie su tematiche importanti come la sicurezza online, la lotta al bullismo, la promozione di comportamenti responsabili e l'inclusione. Un viaggio che ha coinvolto oltre 300 scuole, circa 75.000 alunni, 2.000 docenti e 150.000 genitori. 

Il tour promosso dal Moige ha ottenuto risultati straordinari: la presenza del Centro Mobile dell'associazione ha permesso, infatti, di coinvolgere attivamente gli studenti con sessioni formative dedicate e un grande impatto educativo.

Nelle 12 tappe i ragazzi hanno potuto confrontarsi direttamente con gli esperti della Task Force Moige. Sono stati, inoltre, organizzati 35 webinar formativi, 5 dei quali specifici per docenti e genitori, per affrontare le tematiche educative anche in autonomia in classe e a casa. Il tour è parte integrante del progetto "Educyber Generations” la campagna del Moige, sostenuta da Enel Cuore Onlus, in collaborazione con Polizia di Stato, Anci, associazione nazionale comuni italiani, Google e Poste Italiane.

Una novità di questa ottava edizione è stata la tappa speciale di Lecce, realizzata in collaborazione con i ragazzi di MaBasta, che ha avuto come focus il tema del rispetto e della non violenza. Inoltre, è stato realizzato un flash mob contro il bullismo, girato tra le strade della Capitale, che ha conferito ulteriore valore al progetto e ha aperto la strada a nuove collaborazioni e iniziative.

Progetti di questo tipo possono diventare capofila di un percorso importante, capace di dare ai giovani strumenti concreti per affrontare le sfide del mondo moderno, in modo consapevole e responsabile. Il tour del Centro Mobile ha dimostrato che l'educazione e la formazione possono essere ancora più efficaci se condivise in modo collettivo e sinergico. 

Secondo l’ultimo studio condotto dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha coinvolto 1.788 studenti delle scuole medie e superiori, circa un adolescente su 3 (35%) accetta le richieste di amicizia o contatto da parte di utenti sconosciuti online (nel 2022 era il 30%), e il 20% ammette di averli incontrati anche di persona. Un comportamento a rischio, decisamente sottovalutato dai minori. 

L’81% ammette che nel proprio smartphone ha in rubrica contatti di diverse persone che non ha incontrato personalmente, ma con le quali ha condiviso il proprio numero telefonico. Di loro, il 14% ha meno di 15 anni

In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali (9%, nel 2022 era il 7%, nel 2020 il 6%). Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni.

Allarmante anche un altro dato che emerge da questa analisi: per oltre il 22% dei minori intervistati internet è l’unica fonte di informazione, mentre il 78% si rivolge anche ad altre fonti. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita (+2%) rispetto all’anno precedente. Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli. 

Anche i dati relativi al cyberbullismo non sono migliorati: l’8% degli intervistati ammette di usare sempre o spesso foto o video per prendere in giro qualcuno, dato che registra un trend di crescita costante: nel 2022 era il 6%, nel 2019 il 5%. Il 17% lo fa raramente, ma ammette di averlo fatto almeno una volta, e Il 45% dei ragazzi ha detto apertamente di aver subito almeno una forma di prepotenza, nel 34% dei casi si è trattato di violenza verbale (come insulti e offese…). Inoltre, il 49% dei minori intervistati, naviga abitualmente senza filtro anti-porno. In generale, emerge che i minori parlano poco in famiglia della possibilità di adottare strumenti per una navigazione sicura, quasi la totalità degli intervistati, il 94%, non ne ha mai parlato con i genitori, o lo ha fatto raramente.

Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli.

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MOIGE - Educyber Generation, si è concluso a Mirano il tour dai risultati straordinari

di Napoli Magazine

14/11/2024 - 09:16

Si è appena concluso il tour di Educyber Generation, l'iniziativa che ha attraversato l'Italia per formare bambini, ragazzi, insegnanti e famiglie su tematiche importanti come la sicurezza online, la lotta al bullismo, la promozione di comportamenti responsabili e l'inclusione. Un viaggio che ha coinvolto oltre 300 scuole, circa 75.000 alunni, 2.000 docenti e 150.000 genitori. 

Il tour promosso dal Moige ha ottenuto risultati straordinari: la presenza del Centro Mobile dell'associazione ha permesso, infatti, di coinvolgere attivamente gli studenti con sessioni formative dedicate e un grande impatto educativo.

Nelle 12 tappe i ragazzi hanno potuto confrontarsi direttamente con gli esperti della Task Force Moige. Sono stati, inoltre, organizzati 35 webinar formativi, 5 dei quali specifici per docenti e genitori, per affrontare le tematiche educative anche in autonomia in classe e a casa. Il tour è parte integrante del progetto "Educyber Generations” la campagna del Moige, sostenuta da Enel Cuore Onlus, in collaborazione con Polizia di Stato, Anci, associazione nazionale comuni italiani, Google e Poste Italiane.

Una novità di questa ottava edizione è stata la tappa speciale di Lecce, realizzata in collaborazione con i ragazzi di MaBasta, che ha avuto come focus il tema del rispetto e della non violenza. Inoltre, è stato realizzato un flash mob contro il bullismo, girato tra le strade della Capitale, che ha conferito ulteriore valore al progetto e ha aperto la strada a nuove collaborazioni e iniziative.

Progetti di questo tipo possono diventare capofila di un percorso importante, capace di dare ai giovani strumenti concreti per affrontare le sfide del mondo moderno, in modo consapevole e responsabile. Il tour del Centro Mobile ha dimostrato che l'educazione e la formazione possono essere ancora più efficaci se condivise in modo collettivo e sinergico. 

Secondo l’ultimo studio condotto dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha coinvolto 1.788 studenti delle scuole medie e superiori, circa un adolescente su 3 (35%) accetta le richieste di amicizia o contatto da parte di utenti sconosciuti online (nel 2022 era il 30%), e il 20% ammette di averli incontrati anche di persona. Un comportamento a rischio, decisamente sottovalutato dai minori. 

L’81% ammette che nel proprio smartphone ha in rubrica contatti di diverse persone che non ha incontrato personalmente, ma con le quali ha condiviso il proprio numero telefonico. Di loro, il 14% ha meno di 15 anni

In aumento anche il numero di minori che ha condiviso online foto personali (9%, nel 2022 era il 7%, nel 2020 il 6%). Preoccupa particolarmente il dato relativo all’età: il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni.

Allarmante anche un altro dato che emerge da questa analisi: per oltre il 22% dei minori intervistati internet è l’unica fonte di informazione, mentre il 78% si rivolge anche ad altre fonti. Solo il 17% verifica sempre ciò che legge, dato in leggera crescita (+2%) rispetto all’anno precedente. Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli. 

Anche i dati relativi al cyberbullismo non sono migliorati: l’8% degli intervistati ammette di usare sempre o spesso foto o video per prendere in giro qualcuno, dato che registra un trend di crescita costante: nel 2022 era il 6%, nel 2019 il 5%. Il 17% lo fa raramente, ma ammette di averlo fatto almeno una volta, e Il 45% dei ragazzi ha detto apertamente di aver subito almeno una forma di prepotenza, nel 34% dei casi si è trattato di violenza verbale (come insulti e offese…). Inoltre, il 49% dei minori intervistati, naviga abitualmente senza filtro anti-porno. In generale, emerge che i minori parlano poco in famiglia della possibilità di adottare strumenti per una navigazione sicura, quasi la totalità degli intervistati, il 94%, non ne ha mai parlato con i genitori, o lo ha fatto raramente.

Comportamenti incauti, ma anche forti responsabilità dei social, che portano a valutare in modo superficiale i rischi e che mettono in pericolo i nostri figli.