“Il successo dell’ennesima manifestazione, a Verona, per chiedere al Tar che fermi la sperimentazione su 1600 cani beagle nello stabilimento della multinazionale Aptuit, mostra fino a che punto sono arrivate indignazione e determinazione dei cittadini contrari ad una pratica barbara, crudele, obsoleta e in alcuni casi dannosa anche per la salute umana come la vivisezione”. Lo afferma l’on: Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che – con molte altre organizzazioni animaliste – ha accolto l’invito di “Centopercentoanimalisti” a protestare nella speranza di salvare questi cuccioli da atroci, e inutili, sofferenze. Dietro ad uno striscione con le parole “No vivisezione” hanno percorso le vie della città scaligera centinaia di militanti che ripetevano a voce l’appello contro la sperimentazione in vivo. “E’ di per sé una barbarie ripete l’on. Brambilla - che dev’essere condannata dal punto di vista etico. A maggior ragione se si tratta di laboratori in cui vi è motivo di credere, come ritiene la Procura di Verona, che si verifichino gravi violazioni nella gestione degli animali utilizzati per gli esperimenti”.
di Napoli Magazine
17/05/2025 - 18:43
“Il successo dell’ennesima manifestazione, a Verona, per chiedere al Tar che fermi la sperimentazione su 1600 cani beagle nello stabilimento della multinazionale Aptuit, mostra fino a che punto sono arrivate indignazione e determinazione dei cittadini contrari ad una pratica barbara, crudele, obsoleta e in alcuni casi dannosa anche per la salute umana come la vivisezione”. Lo afferma l’on: Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che – con molte altre organizzazioni animaliste – ha accolto l’invito di “Centopercentoanimalisti” a protestare nella speranza di salvare questi cuccioli da atroci, e inutili, sofferenze. Dietro ad uno striscione con le parole “No vivisezione” hanno percorso le vie della città scaligera centinaia di militanti che ripetevano a voce l’appello contro la sperimentazione in vivo. “E’ di per sé una barbarie ripete l’on. Brambilla - che dev’essere condannata dal punto di vista etico. A maggior ragione se si tratta di laboratori in cui vi è motivo di credere, come ritiene la Procura di Verona, che si verifichino gravi violazioni nella gestione degli animali utilizzati per gli esperimenti”.