La polizia sta disperdendo con gli idranti il presidio che i militanti hanno allestito con tavoli e gazebo di fronte al centro sociale Askatasuna.
Alcuni manifestanti si erano seduti al centro di corso Regina Margherita per bloccare i mezzi delle forze dell'ordine ancora al lavoro sul posto, dopo lo sgombero di stamattina.
Il centro sociale Askatasuna di Torino è stato sequestrato e sgomberato stamattina dalla Digos della polizia, dopo una perquisizione nell'ambito delle indagini per gli assalti alla sede del quotidiano La Stampa, delle Ogr e di Leonardo, durante manifestazioni pro-Palestina.
"Sgomberato il centro sociale Askatasuna di Torino. Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese". Lo scrive il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi su X.
Otto decreti di perquisizione, tra cui uno al centro sociale Askatasuna. È il bilancio dell'operazione di polizia giudiziaria partita questa mattina all'alba e tuttora in corso a Torino. I provvedimenti rientrano nell'ambito dell'inchiesta che conta complessivamente decine di indagati per gli assalti alle Ogr, a Leonardo, alla sede del quotidiano La Stampa e alla Città Metropolitana, avvenuti durante manifestazioni pro Palestina. Tra i reati contestati, a quanto si apprende, figurano danneggiamento, imbrattamento, invasione di edifici, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Nell'edificio di corso Regina Margherita 47, occupato dal 1996 e considerato l'ultimo fortino dell'Autonomia, il cui nome in lingua basca significa "libertà", sono stati trovati all'alba sei attivisti, al terzo piano. Presenza in una parte inagibile del palazzo, che ha fatto saltare il patto del Comune con un comitato di garanti per un progetto sui beni comuni.
"L'autorità di pubblica sicurezza sta svolgendo questa mattina attività presso l'immobile. In questo contesto la Prefettura di Torino ha comunicato alla Città l'accertamento della violazione delle prescrizioni relative all'interdizione all'accesso ai locali di corso Regina Margherita 47", afferma il sindaco di Torino. "Tale situazione configura un mancato rispetto delle condizioni del patto di collaborazione (con un comitato di garanti, ndr) che pertanto è cessato, come comunicato ai proponenti".
Sul posto, oltre alla Digos della polizia, ci sono reparti mobili, anche dei carabinieri e numerosi mezzi. Davanti al centro sociale intanto si stanno radunando attivisti e simpatizzanti, tenuti a distanza dalle forze dell'ordine, presenti numerose su entrambi i lati dell'edificio. Gli antagonisti sui social parlano di "ingente dispiegamento di mezzi di polizia, camionette e idranti sotto l'Aska e a bloccare le vie limitrofe".
La viabilità in corso Regina a Torino, davanti al centro sociale Askatasuna, è bloccata. Sul posto c'è un ingente dispiegamento di forze dell'ordine, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza e la polizia municipale ha chiuso il tratto del corso davanti alla palazzina. Anche il percorso di una linea di tram in quel tratto è stato interrotto e Gtt ha messo in campo bus sostitutivi.
Circa un centinaio tra militanti e simpatizzanti del centro sociale Askatasuna si sono radunati davanti all'edificio di corso Regina Margherita 47, dove dall'alba è in corso un'operazione di sgombero. Davanti al cordone delle forze dell'ordine è stato srotolato uno striscione con la scritta 'Giù mani da Askatasuna'. "Possono muovere tutti, l'esercito, la questura, tutti quanti, ma non retrocederemo di un passo - dicono al microfono - Questo è un attacco, ma non un attacco all'Askatasuna, è un attacco a tutto il movimento per la Palestina. Pensano di dividerci in buoni e cattivi, ma questi anni, queste lotte, hanno dimostrato che non è così". "Facciamo capire dal ministro Piantedosi a Giorgia Meloni, ma soprattutto anche a Lo Russo, che togliere Askatasuna è togliere un bene della città e un bene di tutti quanti, un bene delle lotte, che da più di trent'anni vive questo quartiere e rende meno schifosa questa città, con percorsi dal basso e di socialità, dai concerti alle iniziative per il quartiere, alle grandi lotte, dalla Valsusa a Torino". "Lo diciamo chiaramente a Meloni, a Piantedosi, a Lo Russo: noi - assicurano - non abbiamo paura se Askatasuna viene tolta da corso Regina Margherita 47. L'unica risposta saranno le strade piene di giovani incazzati, che non abbasseranno la testa".
È stata convocata per questo pomeriggio alle 18 una manifestazione davanti al centro sociale Askatasuna di Torino, per protestare contro l'operazione di polizia in corso dall'alba. Lo hanno reso noto gli attivisti attraverso i canali social. Davanti allo stabile di corso Regina Margherita 47 si sono radunati oltre una cinquanta tra militanti e simpatizzanti. Nel corso della mattinata non si sono registrati momenti di tensione, come confermato dalla Questura. Proteste invece sono arrivate da parte di genitori dei bambini che frequentano il nido Giardino delle Fiabe, la scuola materna Rodari e la scuola elementare Fontana, chiuse per motivi di ordine pubblico. "Circa 500 bambini sono rimasti fuori: mio figlio ha pianto perché avevano la festa di Natale con i suoi compagni ", racconta un genitore. Molti altri hanno chiesto spiegazioni arrivando sul posto.
di Napoli Magazine
18/12/2025 - 14:57
La polizia sta disperdendo con gli idranti il presidio che i militanti hanno allestito con tavoli e gazebo di fronte al centro sociale Askatasuna.
Alcuni manifestanti si erano seduti al centro di corso Regina Margherita per bloccare i mezzi delle forze dell'ordine ancora al lavoro sul posto, dopo lo sgombero di stamattina.
Il centro sociale Askatasuna di Torino è stato sequestrato e sgomberato stamattina dalla Digos della polizia, dopo una perquisizione nell'ambito delle indagini per gli assalti alla sede del quotidiano La Stampa, delle Ogr e di Leonardo, durante manifestazioni pro-Palestina.
"Sgomberato il centro sociale Askatasuna di Torino. Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese". Lo scrive il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi su X.
Otto decreti di perquisizione, tra cui uno al centro sociale Askatasuna. È il bilancio dell'operazione di polizia giudiziaria partita questa mattina all'alba e tuttora in corso a Torino. I provvedimenti rientrano nell'ambito dell'inchiesta che conta complessivamente decine di indagati per gli assalti alle Ogr, a Leonardo, alla sede del quotidiano La Stampa e alla Città Metropolitana, avvenuti durante manifestazioni pro Palestina. Tra i reati contestati, a quanto si apprende, figurano danneggiamento, imbrattamento, invasione di edifici, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Nell'edificio di corso Regina Margherita 47, occupato dal 1996 e considerato l'ultimo fortino dell'Autonomia, il cui nome in lingua basca significa "libertà", sono stati trovati all'alba sei attivisti, al terzo piano. Presenza in una parte inagibile del palazzo, che ha fatto saltare il patto del Comune con un comitato di garanti per un progetto sui beni comuni.
"L'autorità di pubblica sicurezza sta svolgendo questa mattina attività presso l'immobile. In questo contesto la Prefettura di Torino ha comunicato alla Città l'accertamento della violazione delle prescrizioni relative all'interdizione all'accesso ai locali di corso Regina Margherita 47", afferma il sindaco di Torino. "Tale situazione configura un mancato rispetto delle condizioni del patto di collaborazione (con un comitato di garanti, ndr) che pertanto è cessato, come comunicato ai proponenti".
Sul posto, oltre alla Digos della polizia, ci sono reparti mobili, anche dei carabinieri e numerosi mezzi. Davanti al centro sociale intanto si stanno radunando attivisti e simpatizzanti, tenuti a distanza dalle forze dell'ordine, presenti numerose su entrambi i lati dell'edificio. Gli antagonisti sui social parlano di "ingente dispiegamento di mezzi di polizia, camionette e idranti sotto l'Aska e a bloccare le vie limitrofe".
La viabilità in corso Regina a Torino, davanti al centro sociale Askatasuna, è bloccata. Sul posto c'è un ingente dispiegamento di forze dell'ordine, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza e la polizia municipale ha chiuso il tratto del corso davanti alla palazzina. Anche il percorso di una linea di tram in quel tratto è stato interrotto e Gtt ha messo in campo bus sostitutivi.
Circa un centinaio tra militanti e simpatizzanti del centro sociale Askatasuna si sono radunati davanti all'edificio di corso Regina Margherita 47, dove dall'alba è in corso un'operazione di sgombero. Davanti al cordone delle forze dell'ordine è stato srotolato uno striscione con la scritta 'Giù mani da Askatasuna'. "Possono muovere tutti, l'esercito, la questura, tutti quanti, ma non retrocederemo di un passo - dicono al microfono - Questo è un attacco, ma non un attacco all'Askatasuna, è un attacco a tutto il movimento per la Palestina. Pensano di dividerci in buoni e cattivi, ma questi anni, queste lotte, hanno dimostrato che non è così". "Facciamo capire dal ministro Piantedosi a Giorgia Meloni, ma soprattutto anche a Lo Russo, che togliere Askatasuna è togliere un bene della città e un bene di tutti quanti, un bene delle lotte, che da più di trent'anni vive questo quartiere e rende meno schifosa questa città, con percorsi dal basso e di socialità, dai concerti alle iniziative per il quartiere, alle grandi lotte, dalla Valsusa a Torino". "Lo diciamo chiaramente a Meloni, a Piantedosi, a Lo Russo: noi - assicurano - non abbiamo paura se Askatasuna viene tolta da corso Regina Margherita 47. L'unica risposta saranno le strade piene di giovani incazzati, che non abbasseranno la testa".
È stata convocata per questo pomeriggio alle 18 una manifestazione davanti al centro sociale Askatasuna di Torino, per protestare contro l'operazione di polizia in corso dall'alba. Lo hanno reso noto gli attivisti attraverso i canali social. Davanti allo stabile di corso Regina Margherita 47 si sono radunati oltre una cinquanta tra militanti e simpatizzanti. Nel corso della mattinata non si sono registrati momenti di tensione, come confermato dalla Questura. Proteste invece sono arrivate da parte di genitori dei bambini che frequentano il nido Giardino delle Fiabe, la scuola materna Rodari e la scuola elementare Fontana, chiuse per motivi di ordine pubblico. "Circa 500 bambini sono rimasti fuori: mio figlio ha pianto perché avevano la festa di Natale con i suoi compagni ", racconta un genitore. Molti altri hanno chiesto spiegazioni arrivando sul posto.