Parola fine dalla Cassazione sulla vicenda giudiziaria legata alla strage di Erba. I supremi giudici hanno rigettato il ricorso presentato dai difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati all'ergastolo, contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia, che aveva già respinto l'istanza di revisione della sentenza del carcere a vita.
Strage di Erba, i giudici: "Per la revisione del processo manca una nuova prova | Faida per la droga? Nessun riscontro"
Il processo quindi non verrà riaperto e i due coniugi resteranno in carcere. Le tre fasi di giudizio, che hanno confermato l'ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi quali autori della strage di Erba hanno, secondo i giudici dell'Appello e ribadito poi dal procuratore capo di Como, che respinsero l'istanza di revisione, evidenziato "la correttezza dell'operato" del pm e dei carabinieri che "nella fase delle indagini preliminari, hanno raccolto prove materiali, documentali, dichiarative, scientifiche e logiche incontestabili" e "non certo le sole confessioni".
Il pg Giulio Monferini aveva richiesto la inammissibilità della istanza e i giudici della V sezione penale della Cassazione hanno rigettato il ricorso. Di fatto la Suprema Corte ha confermato l'impostazione della Corte d'Appello di Brescia che aveva dato semaforo rosso alla iniziativa difensiva.
di Napoli Magazine
25/03/2025 - 19:06
Parola fine dalla Cassazione sulla vicenda giudiziaria legata alla strage di Erba. I supremi giudici hanno rigettato il ricorso presentato dai difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, i coniugi condannati all'ergastolo, contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia, che aveva già respinto l'istanza di revisione della sentenza del carcere a vita.
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Il processo quindi non verrà riaperto e i due coniugi resteranno in carcere. Le tre fasi di giudizio, che hanno confermato l'ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi quali autori della strage di Erba hanno, secondo i giudici dell'Appello e ribadito poi dal procuratore capo di Como, che respinsero l'istanza di revisione, evidenziato "la correttezza dell'operato" del pm e dei carabinieri che "nella fase delle indagini preliminari, hanno raccolto prove materiali, documentali, dichiarative, scientifiche e logiche incontestabili" e "non certo le sole confessioni".
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