“La sicurezza è prima di tutto un diritto dei cittadini. Io non mi sono mai permesso di parlare di differenze tra percezione e realtà. Però io dico ai milanesi: al di là di tutto, potete giudicare il mio lavoro specifico sul tema della sicurezza? Io ho fatto la seconda campagna elettorale dicendo che la maggior parte delle assunzioni del Comune che avremmo fatto con il poco budget a disposizione, avrebbero riguardato nuovi vigili urbani. Cosa che stiamo facendo. All’epoca chiesi quello che a mio giudizio è il maggior esperto di sicurezza che è Franco Gabrielli (ex capo della polizia) di accompagnarmi in una fase di riorganizzazione della sicurezza e ho cambiato il capo della polizia locale. Oggi possiamo dire che abbiamo sulle strade molti più vigili di giorno e di notte; che abbiamo triplicato gli arresti. E questo è solo il lavoro che mi compete.” Lo sostiene Beppe Sala, sindaco di Milano, a Amici e Nemici intervistato da Daniele Bellasio e Marianna Aprile su Radio 24. “Poi, più in generale, - aggiunge il sindaco - la sicurezza coinvolge anche le forze di polizia e si aggancia a un’altra, delicata questione: ogni dieci arresti fatti, ce n’è solo uno che va in prigione. Io, quindi, ho una possibilità di incidere che è ridotta. Dicendo ciò, però, non mi defilo dalle mie responsabilità: provo a fare un’analisi. Se proprio la colpa è la mia, mi assumo le mie responsabilità. Siccome però tra due anni si torna a votare, quello che voglio dire è: riflettete, perché c’è qualcuno che sulla sicurezza ‘urla’ un po’ di più, ma ho qualche dubbio sul fatto che possa davvero fare di meglio. Abbiamo avuto un Ministro degli Interni che ha fatto una campagna elettorale dicendo ‘rimanderemo a casa seicentomila immigrati irregolari’. Ma sapete quanti immigrati vengono mandati a casa ogni anno in Italia? Cinquemila. Per cui, noi non promettiamo cose che non si possono fare: promettiamo di impegnarci. E la sicurezza è un tema al quale tengo talmente tanto che vado un venerdì al mese con i vigili urbani in pattuglia, sia per motivarli che per rendermi conto della situazione".
“Ho promesso ai miei alleati politici di non intervenire direttamente sul tema del mio successore. Le poche affermazioni che ho già fatto hanno suscitato qualche mal di pancia. Dico quindi solo che Franco Gabrielli è una persona di grandissimo valore e di grande esperienza, e che anche umanamente è un grande piacere lavorare con lui. Non dico che Franco Gabrielli può fare il sindaco di Milano ma affermo con precisione che, a mio parere, potrebbe certamente avere un futuro in politica. Lui dice di no, ma io un po’ lo spero".
“Delle sette regioni sopra gli Appennini, il centrosinistra non ne conquista una da tempo. Su questo punto discuto con la mia parte politica: non riusciamo a parlare al Nord e al suo centro produttivo e prendiamo legnate ovunque. Non illudiamoci di poter risolvere questa situazione soltanto affidandoci a un nuovo grande interprete di una nuova epoca. Dobbiamo cambiare il nostro modo di confrontarci con gli imprenditori e con chi lavora con loro. C’è tanto da fare ma noi continuiamo a perdere. E questo non va bene. Per questo abbiamo bisogno di qualcuno che parli un linguaggio diverso. Io posso prendere in considerazione qualsiasi ipotesi se posso dare il mio contributo. Tutto quello che ho fatto, l’ho sempre fatto senza chiedere favori a nessuno, dicendo solo ‘io ci sono, vediamo cosa posso fare’”.
“Quando ho iniziato a fare il sindaco, i cittadini mi salutavano dicendo ‘buon lavoro sindaco’. Questa fase è durata molto. Ultimamente, in tanti mi dicono ‘tieni duro sindaco’. Una cosa che già rende l’idea della fatica. Non voglio essere ringraziato. Vorrei piuttosto che mi dicessero che ho fatto la mia parte, pur nel limite delle mie possibilità. Oggettivamente, credo di aver provato a dare tanto a questa città. “. Lo dice Beppe Sala, sindaco di Milano su Radio 24. “Anche perché, poi, tutti si dimenticano dei cinque anni di Expo 2015, ma ricordo che quelli sono stati cinque anni di trincea. Quei cinque anni si sommano agli undici da sindaco: sedici anni in totale. Spero, dopo tutto questo tempo, di aver pagato il mio debito verso Milano. Io sono uno dei tanti provinciali che desideravano di entrare nella comunità milanese, che sono stati accolti e hanno sentito di dover restituire qualcosa".
“Siamo l’unico paese europeo in cui c’è un limite ai mandati per sindaci e governatori di regione. E i due partiti più grandi d’Italia sono entrambi contrari: Fratelli d’Italia perché ha pochi sindaci e pochi governatori di Regione; dunque, è inutile che si faccia del male. La contrarietà del PD, invece, mi risulta meno comprensibile, ma mi pare che si tratti della paura che qualcuno abbia un po’ troppo potere. Tuttavia, credo che questo sia illusorio pensare che qualcuno abbia troppo potere. Un sindaco o un presidente di regione non lavora da solo. Ci sono il consiglio comunale o quello regionale, ci sono gli enti di controllo, la giustizia… insomma: secondo me è sbagliato pensare che il rischio sia quello di avere troppo potere. Detto ciò, non tornerò più sulla questione".
“Spero che il mio futuro sia la politica. Se non facessi politica, proverei comunque a fare qualcosa per il bene della comunità. Fortunatamente, ho una solidità economica sufficiente, non ho grilli per la testa. Difficile dire se questo futuro sarà in ambito regionale o nazionale". Conclude così Beppe Sala, sindaco di Milano, nell’intervista di Daniele Bellasio e Marianna Aprile in Amici e Nemici su Radio 24.
di Napoli Magazine
15/02/2025 - 11:18
“La sicurezza è prima di tutto un diritto dei cittadini. Io non mi sono mai permesso di parlare di differenze tra percezione e realtà. Però io dico ai milanesi: al di là di tutto, potete giudicare il mio lavoro specifico sul tema della sicurezza? Io ho fatto la seconda campagna elettorale dicendo che la maggior parte delle assunzioni del Comune che avremmo fatto con il poco budget a disposizione, avrebbero riguardato nuovi vigili urbani. Cosa che stiamo facendo. All’epoca chiesi quello che a mio giudizio è il maggior esperto di sicurezza che è Franco Gabrielli (ex capo della polizia) di accompagnarmi in una fase di riorganizzazione della sicurezza e ho cambiato il capo della polizia locale. Oggi possiamo dire che abbiamo sulle strade molti più vigili di giorno e di notte; che abbiamo triplicato gli arresti. E questo è solo il lavoro che mi compete.” Lo sostiene Beppe Sala, sindaco di Milano, a Amici e Nemici intervistato da Daniele Bellasio e Marianna Aprile su Radio 24. “Poi, più in generale, - aggiunge il sindaco - la sicurezza coinvolge anche le forze di polizia e si aggancia a un’altra, delicata questione: ogni dieci arresti fatti, ce n’è solo uno che va in prigione. Io, quindi, ho una possibilità di incidere che è ridotta. Dicendo ciò, però, non mi defilo dalle mie responsabilità: provo a fare un’analisi. Se proprio la colpa è la mia, mi assumo le mie responsabilità. Siccome però tra due anni si torna a votare, quello che voglio dire è: riflettete, perché c’è qualcuno che sulla sicurezza ‘urla’ un po’ di più, ma ho qualche dubbio sul fatto che possa davvero fare di meglio. Abbiamo avuto un Ministro degli Interni che ha fatto una campagna elettorale dicendo ‘rimanderemo a casa seicentomila immigrati irregolari’. Ma sapete quanti immigrati vengono mandati a casa ogni anno in Italia? Cinquemila. Per cui, noi non promettiamo cose che non si possono fare: promettiamo di impegnarci. E la sicurezza è un tema al quale tengo talmente tanto che vado un venerdì al mese con i vigili urbani in pattuglia, sia per motivarli che per rendermi conto della situazione".
“Ho promesso ai miei alleati politici di non intervenire direttamente sul tema del mio successore. Le poche affermazioni che ho già fatto hanno suscitato qualche mal di pancia. Dico quindi solo che Franco Gabrielli è una persona di grandissimo valore e di grande esperienza, e che anche umanamente è un grande piacere lavorare con lui. Non dico che Franco Gabrielli può fare il sindaco di Milano ma affermo con precisione che, a mio parere, potrebbe certamente avere un futuro in politica. Lui dice di no, ma io un po’ lo spero".
“Delle sette regioni sopra gli Appennini, il centrosinistra non ne conquista una da tempo. Su questo punto discuto con la mia parte politica: non riusciamo a parlare al Nord e al suo centro produttivo e prendiamo legnate ovunque. Non illudiamoci di poter risolvere questa situazione soltanto affidandoci a un nuovo grande interprete di una nuova epoca. Dobbiamo cambiare il nostro modo di confrontarci con gli imprenditori e con chi lavora con loro. C’è tanto da fare ma noi continuiamo a perdere. E questo non va bene. Per questo abbiamo bisogno di qualcuno che parli un linguaggio diverso. Io posso prendere in considerazione qualsiasi ipotesi se posso dare il mio contributo. Tutto quello che ho fatto, l’ho sempre fatto senza chiedere favori a nessuno, dicendo solo ‘io ci sono, vediamo cosa posso fare’”.
“Quando ho iniziato a fare il sindaco, i cittadini mi salutavano dicendo ‘buon lavoro sindaco’. Questa fase è durata molto. Ultimamente, in tanti mi dicono ‘tieni duro sindaco’. Una cosa che già rende l’idea della fatica. Non voglio essere ringraziato. Vorrei piuttosto che mi dicessero che ho fatto la mia parte, pur nel limite delle mie possibilità. Oggettivamente, credo di aver provato a dare tanto a questa città. “. Lo dice Beppe Sala, sindaco di Milano su Radio 24. “Anche perché, poi, tutti si dimenticano dei cinque anni di Expo 2015, ma ricordo che quelli sono stati cinque anni di trincea. Quei cinque anni si sommano agli undici da sindaco: sedici anni in totale. Spero, dopo tutto questo tempo, di aver pagato il mio debito verso Milano. Io sono uno dei tanti provinciali che desideravano di entrare nella comunità milanese, che sono stati accolti e hanno sentito di dover restituire qualcosa".
“Siamo l’unico paese europeo in cui c’è un limite ai mandati per sindaci e governatori di regione. E i due partiti più grandi d’Italia sono entrambi contrari: Fratelli d’Italia perché ha pochi sindaci e pochi governatori di Regione; dunque, è inutile che si faccia del male. La contrarietà del PD, invece, mi risulta meno comprensibile, ma mi pare che si tratti della paura che qualcuno abbia un po’ troppo potere. Tuttavia, credo che questo sia illusorio pensare che qualcuno abbia troppo potere. Un sindaco o un presidente di regione non lavora da solo. Ci sono il consiglio comunale o quello regionale, ci sono gli enti di controllo, la giustizia… insomma: secondo me è sbagliato pensare che il rischio sia quello di avere troppo potere. Detto ciò, non tornerò più sulla questione".
“Spero che il mio futuro sia la politica. Se non facessi politica, proverei comunque a fare qualcosa per il bene della comunità. Fortunatamente, ho una solidità economica sufficiente, non ho grilli per la testa. Difficile dire se questo futuro sarà in ambito regionale o nazionale". Conclude così Beppe Sala, sindaco di Milano, nell’intervista di Daniele Bellasio e Marianna Aprile in Amici e Nemici su Radio 24.