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UCRAINA - Molinari: "La telefonata tra Trump e Putin è un passo avanti"
19.03.2025 13:16 di Napoli Magazine

"Sicuramente è un passo avanti. E’ chiaro che non è un passo risolutivo visto che Putin non ha ancora accettato la tregua totale. Si parla di un cessate il fuoco sulle infrastrutture ma c'è ancora da capire se si tratta solo di quelle strategiche o di tutte le infrastrutture, ma immagino che nelle prossime ore l'accordo sarà più chiaro. Mi pare che sia un passo avanti ovviamente non risolutivo. A quanto pare i colloqui continueranno a Gedda nel fine settimana però il fatto che c'è stata una conversazione di tre ore tra Trump e Putin in cui si è parlato di pace ed in cui si inizia a parlare di uno stop ai bombardamenti, è certamente un buon segnale". Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24.

 “Il disimpegno americano per adesso è nei comunicati di Macron, della Von Der Leyen e di altri leader europei, è nei racconti giornalistici, ma non è nelle dichiarazioni degli Stati Uniti. Trump non ha parlato di un disimpegno americano. Trump, con toni magari diversi e più colorati, ha ribadito quello che ha ribadito anche Biden e Obama prima, il fatto che i Paesi europei devono contribuire anche loro alla difesa comune e che non possono essere gli Stati Uniti a pagare per tutti. Cioè all'impegno di tornare al 2% di spesa del pil per la difesa. Questo stanno dicendo gli Stati Uniti. Se un domani gli Stati Uniti dovessero uscire dalla NATO allora ci porremmo il problema, ma l'emergenza oggi di doversi riarmare perché ha vinto Trump e, soprattutto nel momento in cui Trump sta avviando un trattato di pace, ci sembra una presa di posizione da una parte politica, contro Trump, e dall'altra per i motivi economici tedeschi”. Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24.

 “Non sono così convinto che il piano venga approvato, per due ragioni. La prima è che il Parlamento olandese si è già chiamato fuori perché è stata votata una mozione che prevede il cosiddetto ‘opting out’ in caso in cui la Commissione Europa autorizzi nuovo debito e Rearm EU è proprio autorizzazione di nuovo debito, quindi abbiamo già un paese che si chiama fuori.  La Germania si è fatta la sua modifica costituzionale fregandosene delle regole europee fregandosene del Rearm Eu, e l’Italia non approverà una risoluzione che da a Meloni il mandato di approvare il Rearm EU. La risoluzione parlerà della proposta di Giorgetti all’ECOFIN e parlerà della volontà dell’Italia con i propri tempi di aumentare la propria difesa in linea con gli impegni del paese con la NATO. È questo che oggi la maggioranza dirà in Parlamento e ci aspettiamo che Meloni porti avanti questa posizione al Consiglio Europeo”. Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24. 

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UCRAINA - Molinari: "La telefonata tra Trump e Putin è un passo avanti"

di Napoli Magazine

19/03/2025 - 13:16

"Sicuramente è un passo avanti. E’ chiaro che non è un passo risolutivo visto che Putin non ha ancora accettato la tregua totale. Si parla di un cessate il fuoco sulle infrastrutture ma c'è ancora da capire se si tratta solo di quelle strategiche o di tutte le infrastrutture, ma immagino che nelle prossime ore l'accordo sarà più chiaro. Mi pare che sia un passo avanti ovviamente non risolutivo. A quanto pare i colloqui continueranno a Gedda nel fine settimana però il fatto che c'è stata una conversazione di tre ore tra Trump e Putin in cui si è parlato di pace ed in cui si inizia a parlare di uno stop ai bombardamenti, è certamente un buon segnale". Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24.

 “Il disimpegno americano per adesso è nei comunicati di Macron, della Von Der Leyen e di altri leader europei, è nei racconti giornalistici, ma non è nelle dichiarazioni degli Stati Uniti. Trump non ha parlato di un disimpegno americano. Trump, con toni magari diversi e più colorati, ha ribadito quello che ha ribadito anche Biden e Obama prima, il fatto che i Paesi europei devono contribuire anche loro alla difesa comune e che non possono essere gli Stati Uniti a pagare per tutti. Cioè all'impegno di tornare al 2% di spesa del pil per la difesa. Questo stanno dicendo gli Stati Uniti. Se un domani gli Stati Uniti dovessero uscire dalla NATO allora ci porremmo il problema, ma l'emergenza oggi di doversi riarmare perché ha vinto Trump e, soprattutto nel momento in cui Trump sta avviando un trattato di pace, ci sembra una presa di posizione da una parte politica, contro Trump, e dall'altra per i motivi economici tedeschi”. Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24.

 “Non sono così convinto che il piano venga approvato, per due ragioni. La prima è che il Parlamento olandese si è già chiamato fuori perché è stata votata una mozione che prevede il cosiddetto ‘opting out’ in caso in cui la Commissione Europa autorizzi nuovo debito e Rearm EU è proprio autorizzazione di nuovo debito, quindi abbiamo già un paese che si chiama fuori.  La Germania si è fatta la sua modifica costituzionale fregandosene delle regole europee fregandosene del Rearm Eu, e l’Italia non approverà una risoluzione che da a Meloni il mandato di approvare il Rearm EU. La risoluzione parlerà della proposta di Giorgetti all’ECOFIN e parlerà della volontà dell’Italia con i propri tempi di aumentare la propria difesa in linea con gli impegni del paese con la NATO. È questo che oggi la maggioranza dirà in Parlamento e ci aspettiamo che Meloni porti avanti questa posizione al Consiglio Europeo”. Lo ha detto Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera della Lega, a 24 Mattino su Radio 24.