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UE - Von der Leyen: "Dobbiamo lavorare su hub migranti come nel protocollo Italia-Albania"
15.10.2024 00:13 di Napoli Magazine

Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una lettera inviata ai leader Ue in vista del Consiglio europeo del 17-18 ottobre, torna sul dossier migranti. "Dovremmo anche continuare a esplorare possibili strade da percorrere riguardo all'idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell'Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri. Con l'avvio delle operazioni previste dal protocollo Italia-Albania - scrive - saremo anche in grado di trarre lezioni pratiche". Von der Leyen chiede ai capi di Stato e di governo dei Ventisette di "lavorare su modalità innovative per contrastare la migrazione illegale". 

"Ci siamo già impegnati a rivedere, entro l'anno prossimo, il concetto di Paesi terzi sicuri designati. Unhcr e Oim sono pronti a lavorare con l'Ue su un approccio che includa l'intero percorso, aiutando coloro che cercano asilo senza dover intraprendere viaggi pericolosi attraverso il Mediterraneo", evidenzia von der Leyen facendo quindi riferimento agli hub fuori dall'Ue e al modello Italia-Albania.

"Migliorare la cooperazione in materia di riammissione è un interesse dell'Ue che dovrebbe essere ben riflesso nelle nostre relazioni con i Paesi partner - insiste la presidente dell'esecutivo Ue -. Lavorando insieme e utilizzando le opportunità fornite dal Codice dei visti, abbiamo dimostrato che l'Ue può incoraggiare i partner a lavorare più agevolmente con noi in materia di riammissione e a rendere la cooperazione con gli Stati membri più coerente".

"Iraq, Bangladesh e Gambia sono tutti casi in cui l'impegno con i partner ai sensi dell'articolo 25a del Codice dei visti ha contribuito a stimolare l'azione", aggiunge, indicando che "l'Ue dovrebbe essere pronta a usare la sua influenza non solo nella politica sui visti, ma anche in altri settori, come il commercio". 

"Nel complesso - prosegue von der Leyen - dobbiamo continuare a perseguire un approccio globale alla gestione della migrazione. Questo deve combinare una forte azione interna ed esterna, con una protezione più efficace delle frontiere esterne dell'Ue e una lotta decisa al traffico di migranti, affrontando la strumentalizzazione della migrazione come minaccia ibrida, intensificando i rimpatri e sviluppando partenariati globali reciprocamente vantaggiosi, che contribuiscano ad affrontare le cause profonde della migrazione, sostenendo al contempo gli obiettivi dell'Ue in materia di allineamento della politica dei visti e di riammissione".

L'aumento delle possibilità di "migrazione legale", secondo von der Leyen, aiuterebbe i partner a lavorare per combattere quelle illegali e contribuirebbe a "soddisfare le esigenze del mercato del lavoro dell'Unione". "Si tratta di una serie di soluzioni europee per una sfida europea. Ci aspetta un'intensa agenda legislativa e operativa, e dobbiamo assicurarci che le nostre risorse siano all'altezza delle nostre ambizioni", conclude il presidente della Commissione europea. 

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UE - Von der Leyen: "Dobbiamo lavorare su hub migranti come nel protocollo Italia-Albania"

di Napoli Magazine

15/10/2024 - 00:13

Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una lettera inviata ai leader Ue in vista del Consiglio europeo del 17-18 ottobre, torna sul dossier migranti. "Dovremmo anche continuare a esplorare possibili strade da percorrere riguardo all'idea di sviluppare centri di rimpatrio al di fuori dell'Ue, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri. Con l'avvio delle operazioni previste dal protocollo Italia-Albania - scrive - saremo anche in grado di trarre lezioni pratiche". Von der Leyen chiede ai capi di Stato e di governo dei Ventisette di "lavorare su modalità innovative per contrastare la migrazione illegale". 

"Ci siamo già impegnati a rivedere, entro l'anno prossimo, il concetto di Paesi terzi sicuri designati. Unhcr e Oim sono pronti a lavorare con l'Ue su un approccio che includa l'intero percorso, aiutando coloro che cercano asilo senza dover intraprendere viaggi pericolosi attraverso il Mediterraneo", evidenzia von der Leyen facendo quindi riferimento agli hub fuori dall'Ue e al modello Italia-Albania.

"Migliorare la cooperazione in materia di riammissione è un interesse dell'Ue che dovrebbe essere ben riflesso nelle nostre relazioni con i Paesi partner - insiste la presidente dell'esecutivo Ue -. Lavorando insieme e utilizzando le opportunità fornite dal Codice dei visti, abbiamo dimostrato che l'Ue può incoraggiare i partner a lavorare più agevolmente con noi in materia di riammissione e a rendere la cooperazione con gli Stati membri più coerente".

"Iraq, Bangladesh e Gambia sono tutti casi in cui l'impegno con i partner ai sensi dell'articolo 25a del Codice dei visti ha contribuito a stimolare l'azione", aggiunge, indicando che "l'Ue dovrebbe essere pronta a usare la sua influenza non solo nella politica sui visti, ma anche in altri settori, come il commercio". 

"Nel complesso - prosegue von der Leyen - dobbiamo continuare a perseguire un approccio globale alla gestione della migrazione. Questo deve combinare una forte azione interna ed esterna, con una protezione più efficace delle frontiere esterne dell'Ue e una lotta decisa al traffico di migranti, affrontando la strumentalizzazione della migrazione come minaccia ibrida, intensificando i rimpatri e sviluppando partenariati globali reciprocamente vantaggiosi, che contribuiscano ad affrontare le cause profonde della migrazione, sostenendo al contempo gli obiettivi dell'Ue in materia di allineamento della politica dei visti e di riammissione".

L'aumento delle possibilità di "migrazione legale", secondo von der Leyen, aiuterebbe i partner a lavorare per combattere quelle illegali e contribuirebbe a "soddisfare le esigenze del mercato del lavoro dell'Unione". "Si tratta di una serie di soluzioni europee per una sfida europea. Ci aspetta un'intensa agenda legislativa e operativa, e dobbiamo assicurarci che le nostre risorse siano all'altezza delle nostre ambizioni", conclude il presidente della Commissione europea.