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AMBIENTE - Giornata Mondiale dei Fiumi: WWF, In Italia solo il 40% dei corsi d'acqua in buono stato ecologico
27.09.2020 11:35 di Napoli Magazine

Oggi, 27 settembre  si celebra la quindicesima edizione del  “World rivers Day”, la Giornata mondiale dei fiumi, per sensibilizzare l'opinione pubblica e incoraggiare una migliore gestione dei corsi d’acqua in tutto il mondo.

 

Purtroppo in Italia solo il 40% dei corsi d’acqua è in buono stato ecologico come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque e nonostante l’urgente necessità di riqualificarli si continua a danneggiarli.

 

Nel dossier SOS fiumi. Manutenzione idraulica o gestione fluviale? il WWF Italia documenta e denuncia il diffuso e indiscriminato attacco “legalizzato” ai nostri fiumi.

 

Un po' ovunque, infatti, continuano ad essere autorizzati dalle Regioni interventi di taglio indiscriminato della vegetazione ripariale e/o di dragaggio degli alvei con la scusa di renderli più sicuri. Azioni in aperto contrasto con le direttive europee ma anche con la recente “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030”[1] che afferma che “occorre adoperarsi di più per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi. Uno dei modi per farlo consiste nell'eliminare o adeguare le barriere che impediscono il passaggio dei pesci migratori e nel migliorare il flusso libero dei sedimenti: s'intende così ristabilire lo scorrimento libero di almeno 25 000 km di fiumi entro il 2030 [2]”.

 

Il WWF ha analizzato 26 recenti casi di ‘mala-manutenzione’ dove con i cosiddetti interventi di manutenzione idraulica si è stravolto l’ecosistema fluviale, distruggendone i servizi ecosistemici e peggiorando spesso anche la sicurezza idraulica. È il caso, ad esempio, del fiume Savena in Emilia Romagna dove, a seguito di un intervento devastante, è stato distrutto il bosco ripariale per quasi 12 chilometri, aumentando anche il rischio idrogeologico: rami, tronchi e altro materiale accumulatosi lungo il letto e che avrebbero potuto creare qualche problema non sono stati rimossi (perché senza valore economico), mentre sono stati tagliati migliaia di alberi (il cui valore economico è alto; la commercializzazione del legname da parte della ditta di “manutenzione” è in genere consentita e va a scomputo del costo di intervento, per cui più si taglia e più si guadagna) lungo fascia fluviale. Risultato: è aumentata l’erosione spondale, è stata ridotta la capacità di “cattura” del materiale trasportato dal fiume durante le piene (i boschi ripariali trattengono gran parte del materiale fluitato) e, infine, si è determinato un maggior accumulo di materiale, rispetto alla situazione pre-intervento, alla base dei piloni dei ponti rendendoli così più vulnerabili.

 

Il WWF chiede di cambiare rotta, di adeguarsi alle direttive europee (Acqua e Alluvioni), considerando fiumi, laghi e zone umide come ambienti naturali che forniscono importanti servizi ecosistemici e che la loro tutela e corretta gestione è fondamentale per garantire l’uso plurimo delle acque. La manutenzione è necessaria, ma deve essere mirata, basata su criteri ecologici, svolta dove è utile e seguendo criteri e piani redatti con il coinvolgimento di geologi, forestali, ingegneri ambientali e biologi. Purtroppo prevale ancora un approccio esclusivamente “idraulico”, mentre dovrebbe essere considerato l’ecosistema acquatico nel suo complesso e la necessità di preservarlo e gestirlo anche per migliorare la sicurezza dei nostri fiumi.

 

Oggi in Italia ci sono più di 40.000 cortili scolastici, ma tantissimi sono completamente inagibili o non fruibili, oppure sono fazzoletti di cemento, utilizzati soltanto per una breve ricreazione. Il WWF Italia vuole donale al maggior numero di scuole possibile aule all'aperto dove bambini e ragazzi possano giocare, imparare, relazionarsi con i compagni e riconquistare il rapporto con la natura.

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AMBIENTE - Giornata Mondiale dei Fiumi: WWF, In Italia solo il 40% dei corsi d'acqua in buono stato ecologico

di Napoli Magazine

27/09/2024 - 11:35

Oggi, 27 settembre  si celebra la quindicesima edizione del  “World rivers Day”, la Giornata mondiale dei fiumi, per sensibilizzare l'opinione pubblica e incoraggiare una migliore gestione dei corsi d’acqua in tutto il mondo.

 

Purtroppo in Italia solo il 40% dei corsi d’acqua è in buono stato ecologico come richiesto dalla Direttiva Quadro Acque e nonostante l’urgente necessità di riqualificarli si continua a danneggiarli.

 

Nel dossier SOS fiumi. Manutenzione idraulica o gestione fluviale? il WWF Italia documenta e denuncia il diffuso e indiscriminato attacco “legalizzato” ai nostri fiumi.

 

Un po' ovunque, infatti, continuano ad essere autorizzati dalle Regioni interventi di taglio indiscriminato della vegetazione ripariale e/o di dragaggio degli alvei con la scusa di renderli più sicuri. Azioni in aperto contrasto con le direttive europee ma anche con la recente “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030”[1] che afferma che “occorre adoperarsi di più per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi. Uno dei modi per farlo consiste nell'eliminare o adeguare le barriere che impediscono il passaggio dei pesci migratori e nel migliorare il flusso libero dei sedimenti: s'intende così ristabilire lo scorrimento libero di almeno 25 000 km di fiumi entro il 2030 [2]”.

 

Il WWF ha analizzato 26 recenti casi di ‘mala-manutenzione’ dove con i cosiddetti interventi di manutenzione idraulica si è stravolto l’ecosistema fluviale, distruggendone i servizi ecosistemici e peggiorando spesso anche la sicurezza idraulica. È il caso, ad esempio, del fiume Savena in Emilia Romagna dove, a seguito di un intervento devastante, è stato distrutto il bosco ripariale per quasi 12 chilometri, aumentando anche il rischio idrogeologico: rami, tronchi e altro materiale accumulatosi lungo il letto e che avrebbero potuto creare qualche problema non sono stati rimossi (perché senza valore economico), mentre sono stati tagliati migliaia di alberi (il cui valore economico è alto; la commercializzazione del legname da parte della ditta di “manutenzione” è in genere consentita e va a scomputo del costo di intervento, per cui più si taglia e più si guadagna) lungo fascia fluviale. Risultato: è aumentata l’erosione spondale, è stata ridotta la capacità di “cattura” del materiale trasportato dal fiume durante le piene (i boschi ripariali trattengono gran parte del materiale fluitato) e, infine, si è determinato un maggior accumulo di materiale, rispetto alla situazione pre-intervento, alla base dei piloni dei ponti rendendoli così più vulnerabili.

 

Il WWF chiede di cambiare rotta, di adeguarsi alle direttive europee (Acqua e Alluvioni), considerando fiumi, laghi e zone umide come ambienti naturali che forniscono importanti servizi ecosistemici e che la loro tutela e corretta gestione è fondamentale per garantire l’uso plurimo delle acque. La manutenzione è necessaria, ma deve essere mirata, basata su criteri ecologici, svolta dove è utile e seguendo criteri e piani redatti con il coinvolgimento di geologi, forestali, ingegneri ambientali e biologi. Purtroppo prevale ancora un approccio esclusivamente “idraulico”, mentre dovrebbe essere considerato l’ecosistema acquatico nel suo complesso e la necessità di preservarlo e gestirlo anche per migliorare la sicurezza dei nostri fiumi.

 

Oggi in Italia ci sono più di 40.000 cortili scolastici, ma tantissimi sono completamente inagibili o non fruibili, oppure sono fazzoletti di cemento, utilizzati soltanto per una breve ricreazione. Il WWF Italia vuole donale al maggior numero di scuole possibile aule all'aperto dove bambini e ragazzi possano giocare, imparare, relazionarsi con i compagni e riconquistare il rapporto con la natura.