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COVID - La virologa Capua: "Vaccino? Non arriverà a breve, servirà tempo per avere dosi per tutti, bisogna mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi pian piano"
27.10.2020 11:13 di Napoli Magazine

La virologa Ilaria Capua ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera: "Il vaccino antinfluenzale? Lo sappiamo fare e distribuire, eppure non si trova. In questo momento di crisi non si riesce a fare l’upscaling delle dosi di vaccino antinfluenzale per produrne abbastanza. Il vaccino anti-Covid? Non abbiamo certezza che quelli in via di sviluppo siano efficaci e non sappiamo neanche se l’efficacia possa essere raggiunta con una dose e se ce ne vorranno di più, perché alcuni coronavirus sono dei pessimi immunogeni. Se il mondo può produrre per unità di tempo cento milioni di dosi, noi siamo comunque sette miliardi, ed è giusto che siano garantite le dosi per i lavoratori degli ospedali e i trasporti essenziali, perché se si fermano si blocca tutto di nuovo, e ovviamente le persone più fragili. Quando i vaccini saranno pronti e autorizzati, e si conosceranno le caratteristiche di efficacia di sicurezza, dovranno essere somministrati in maniera organizzata. Io sono certa che così come molti Paesi hanno fatto piani per questo, l’Italia seguirò linee guida europee ed internazionali. Ma è necessario che le persone capiscano che al primo giro non ce ne sarà abbastanza per tutti. Bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l’indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi pian piano. Poi il vaccino darà il suo contributo. Queste convergenze fanno sì che si arriverà a un punto in cui l’infezione sarà endemizzata. Nel momento in cui si crea questo equilibrio tra virus circolante e anticorpi, il covid appena entrato in contatto con una persona viene bloccato. Fra qualche anno, diventerà, io mi auguro, il nuovo virus del raffreddore".

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di Napoli Magazine

27/10/2024 - 11:13

La virologa Ilaria Capua ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera: "Il vaccino antinfluenzale? Lo sappiamo fare e distribuire, eppure non si trova. In questo momento di crisi non si riesce a fare l’upscaling delle dosi di vaccino antinfluenzale per produrne abbastanza. Il vaccino anti-Covid? Non abbiamo certezza che quelli in via di sviluppo siano efficaci e non sappiamo neanche se l’efficacia possa essere raggiunta con una dose e se ce ne vorranno di più, perché alcuni coronavirus sono dei pessimi immunogeni. Se il mondo può produrre per unità di tempo cento milioni di dosi, noi siamo comunque sette miliardi, ed è giusto che siano garantite le dosi per i lavoratori degli ospedali e i trasporti essenziali, perché se si fermano si blocca tutto di nuovo, e ovviamente le persone più fragili. Quando i vaccini saranno pronti e autorizzati, e si conosceranno le caratteristiche di efficacia di sicurezza, dovranno essere somministrati in maniera organizzata. Io sono certa che così come molti Paesi hanno fatto piani per questo, l’Italia seguirò linee guida europee ed internazionali. Ma è necessario che le persone capiscano che al primo giro non ce ne sarà abbastanza per tutti. Bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l’indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi pian piano. Poi il vaccino darà il suo contributo. Queste convergenze fanno sì che si arriverà a un punto in cui l’infezione sarà endemizzata. Nel momento in cui si crea questo equilibrio tra virus circolante e anticorpi, il covid appena entrato in contatto con una persona viene bloccato. Fra qualche anno, diventerà, io mi auguro, il nuovo virus del raffreddore".