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COVID - Lopalco: "La situazione è critica, comportarsi come se fossimo in lockdown, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista, non due mesi"
24.10.2020 18:43 di Napoli Magazine Fonte: Sky TG24

“La situazione rispetto a marzo è completamente diversa, perché a marzo abbiamo subito un’ondata pandemica senza preavviso e senza far nulla perché non sapevamo che stava covando questa serie di contagi. Orai i contagi li vediamo, li stiamo registrando e cerchiamo di controllarli”. Queste le parole, nel corso di un’intervista rilasciata a “Progress”, su Sky TG24, dell’epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, a proposito dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus nel nostro Paese. “Ora sappiamo bene che dobbiamo controllare i contagi ma non può farlo soltanto la Sanità perché non si riesce, è necessario prendere le misure cosiddette non mediche, come distanziamento sociale, mascherine e confinamento”, ha sottolineato l’esperto. “Prima ancora di aspettare la decisione del Governo ogni italiano dovrebbe rendersi conto che la situazione è critica e dovrebbe limitare al minimo i contatti personali. Dovremmo individualmente e spontaneamente comportarci come se fossimo in lockdown”, ha poi aggiunto.

 

Lopalco ha poi invitato ad agire subito, evitando situazioni simili, ad esempio, a quelle che stanno riguardando Paesi come la Francia. “In questo momento dobbiamo cercare di anticipare la situazione epidemiologica, che nei Paesi vicini è evidente. Dobbiamo intervenire subito con delle misure importanti perché altrimenti la direzione dei contagi è quella, non vedo perché in Italia non debba succedere quello che sta succedendo in Francia”, ha detto l’epidemiologo. “In Francia è successo prima perché si sono mossi con ritardo e perché la ripresa dopo la pausa estiva delle attività al chiuso, come scuole e uffici, è partita prima. Spero che già da adesso potremo osservare un rallentamento dei contagi in seguito alle prime misure prese”, ha ribadito.

 

Le criticità del momento

 

L’epidemiologo ha poi fatto un quadro della situazione, spiegando dal suo punto di vista quali siano le criticità attuali. “In questo momento le terapie intensive non sono un problema, ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari. L’altro problema è il tracciamento sul territorio, in Puglia ad esempio al momento stiamo reggendo ma se i numeri dovessero crescere il tracciamento dev’essere allentato perché non ci sono uomini”, ha spiegato. “È inutile parlare di cosa non ha funzionato, se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale”, ha detto ancora.

 

La situazione nelle scuole

 

“In questo momento ci sono davvero pochi casi di focolai all’interno delle scuole. Sembra effettivamente che nelle strutture scolastiche i contagi non si stiano verificando, ma quello che si teme è quello che succede fuori dalla scuola, all’ingresso, all’uscita e sui trasporti”, ha aggiunto Lopalco. “È indubbio che nelle ultime settimane nella fascia d’età scolastica c’è stato un aumento dei contagi, che però probabilmente sono avvenuti fuori dalle aule. All’interno delle aule c’è controllo e distanziamento, quindi non c’è un grosso rischio di contagio”, ha quindi concluso l’esperto.

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COVID - Lopalco: "La situazione è critica, comportarsi come se fossimo in lockdown, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista, non due mesi"

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24/10/2024 - 18:43

“La situazione rispetto a marzo è completamente diversa, perché a marzo abbiamo subito un’ondata pandemica senza preavviso e senza far nulla perché non sapevamo che stava covando questa serie di contagi. Orai i contagi li vediamo, li stiamo registrando e cerchiamo di controllarli”. Queste le parole, nel corso di un’intervista rilasciata a “Progress”, su Sky TG24, dell’epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, a proposito dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus nel nostro Paese. “Ora sappiamo bene che dobbiamo controllare i contagi ma non può farlo soltanto la Sanità perché non si riesce, è necessario prendere le misure cosiddette non mediche, come distanziamento sociale, mascherine e confinamento”, ha sottolineato l’esperto. “Prima ancora di aspettare la decisione del Governo ogni italiano dovrebbe rendersi conto che la situazione è critica e dovrebbe limitare al minimo i contatti personali. Dovremmo individualmente e spontaneamente comportarci come se fossimo in lockdown”, ha poi aggiunto.

 

Lopalco ha poi invitato ad agire subito, evitando situazioni simili, ad esempio, a quelle che stanno riguardando Paesi come la Francia. “In questo momento dobbiamo cercare di anticipare la situazione epidemiologica, che nei Paesi vicini è evidente. Dobbiamo intervenire subito con delle misure importanti perché altrimenti la direzione dei contagi è quella, non vedo perché in Italia non debba succedere quello che sta succedendo in Francia”, ha detto l’epidemiologo. “In Francia è successo prima perché si sono mossi con ritardo e perché la ripresa dopo la pausa estiva delle attività al chiuso, come scuole e uffici, è partita prima. Spero che già da adesso potremo osservare un rallentamento dei contagi in seguito alle prime misure prese”, ha ribadito.

 

Le criticità del momento

 

L’epidemiologo ha poi fatto un quadro della situazione, spiegando dal suo punto di vista quali siano le criticità attuali. “In questo momento le terapie intensive non sono un problema, ora il problema è la reperibilità dei posti letto ordinari. L’altro problema è il tracciamento sul territorio, in Puglia ad esempio al momento stiamo reggendo ma se i numeri dovessero crescere il tracciamento dev’essere allentato perché non ci sono uomini”, ha spiegato. “È inutile parlare di cosa non ha funzionato, se non ci sono gli uomini non possiamo formarli in due mesi, ci vogliono dieci anni per formare uno specialista. In Italia sono anni e anni che siamo in carenza di personale”, ha detto ancora.

 

La situazione nelle scuole

 

“In questo momento ci sono davvero pochi casi di focolai all’interno delle scuole. Sembra effettivamente che nelle strutture scolastiche i contagi non si stiano verificando, ma quello che si teme è quello che succede fuori dalla scuola, all’ingresso, all’uscita e sui trasporti”, ha aggiunto Lopalco. “È indubbio che nelle ultime settimane nella fascia d’età scolastica c’è stato un aumento dei contagi, che però probabilmente sono avvenuti fuori dalle aule. All’interno delle aule c’è controllo e distanziamento, quindi non c’è un grosso rischio di contagio”, ha quindi concluso l’esperto.

Fonte: Sky TG24