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COVID - Prof. Montesarchio: "Campania in zona rossa? C'è la variante che imperversa, non c'è distanziamento e mancano i controlli"
04.03.2021 14:29 di Napoli Magazine

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Enzo Montesarchio, direttore u.o.c. oncologica dell’Azienda Sanitaria dei Colli: “Perché Campania in zona rossa? Siamo rovinati. È molto semplice. Le cose non vanno come dovrebbero. C’è la variante che imperversa. Quello che dovremmo fare non viene fatto. Non c’è distanziamento e i controlli non sono fatti. Non c’è molto da fare. Potremmo tentare di fare la vita normale, ma dovremmo mettere le mascherine ed evitare assembramenti. Possiamo mettere tutti i divieti del mondo, ma se i controlli non sono fatti, diventa difficile. Zona rossa perché chi di dovere non controlla? Sarò telegrafico. È vero, certo è che i dati sono 20.000 casi al giorno. In questo momento possiamo dire che i controlli vanno fatti, ma c’è da dire che noi cittadini non abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Purtroppo abbiamo un problema: facciamo rispettare le regole con le autorità che controllano bar e ristoranti, ma i luoghi di ritrovo sono anche le case, le strade, dove il controllo è più difficile”.

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COVID - Prof. Montesarchio: "Campania in zona rossa? C'è la variante che imperversa, non c'è distanziamento e mancano i controlli"

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04/03/2024 - 14:29

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Enzo Montesarchio, direttore u.o.c. oncologica dell’Azienda Sanitaria dei Colli: “Perché Campania in zona rossa? Siamo rovinati. È molto semplice. Le cose non vanno come dovrebbero. C’è la variante che imperversa. Quello che dovremmo fare non viene fatto. Non c’è distanziamento e i controlli non sono fatti. Non c’è molto da fare. Potremmo tentare di fare la vita normale, ma dovremmo mettere le mascherine ed evitare assembramenti. Possiamo mettere tutti i divieti del mondo, ma se i controlli non sono fatti, diventa difficile. Zona rossa perché chi di dovere non controlla? Sarò telegrafico. È vero, certo è che i dati sono 20.000 casi al giorno. In questo momento possiamo dire che i controlli vanno fatti, ma c’è da dire che noi cittadini non abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Purtroppo abbiamo un problema: facciamo rispettare le regole con le autorità che controllano bar e ristoranti, ma i luoghi di ritrovo sono anche le case, le strade, dove il controllo è più difficile”.