Attualità
IL SINDACO - De Magistris: "Lockdown? Se non c'è un immediato rallentamento della curva esponenziale, è solo una questione di giorni, è saltata l'organizzazione sanitaria"
28.10.2020 20:38 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Un Giorno da Pecora" su Rai Radio 1. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Sono giorni difficili, dormo pochissimo, mi addormento verso le 2 e alle 6 sono i piedi. Le parole di Ricciardi su un possibile lockdown a Napoli? Le parole in questo momento possono avere un effetto scatenante su tensioni che sono molto palpabili in alcune comunità. Se parliamo di lockdown che è una misura molto pesante, forse sarebbe più opportuno farlo nei luoghi istituzionali insieme Governo nazionale, Regioni e Città e se del caso prendere insieme delle decisioni accompagnate poi da decisioni di sostegno alle nostre popolazioni. Bisogna stare molto attenti, le parole possono avere un effetto di un detonatore di una pentola a pressione, il momento è molto delicato. Sala vuole aspettare 10-15 giorni per capire gli effetti di queste misure prese finora? Non so se sono sufficienti 10-15 giorni o probabilmente si dovranno prendere delle decisioni anche prima, ma non lo possiamo decidere noi liberamente perchè abbiamo la palla di vetro, ci sono delle strutture che si chiamano Istituto Superiore di Sanità, Comitato Tecnico Scientifico, Protezione Civile Nazionale, Protezioni Civili Regionali, Unità di Crisi regionali che dovrebbero puntualmente informarci invece che annunciarle a mezzo stampa. Voi ricorderete cosa è successo a Napoli venerdì quando il presidente della Regione ha annunciato un lockdown regionale imminente e poi rimangiato tra l'altro, non l'ha manco fatto, lo doveva fare lunedì e non l'ha fatto, quindi io direi meno parole esplosive e più collaborazione istituzionale. Abbiamo chiesto al Governo di informarci che se ha dei dati che rendono ormai necessario il lockdown, noi ci incontriamo anche stanotte, si decide insieme e si fanno le misure. Ovviamente si deve fare non come è stato fatto sinora che prima chiudi e poi arrivi ai cittadini per aiutarli, andrebbe fatto insieme. Si chiude e si ristorano le persone che perdono il lavoro, che chiudono gli esercizi commerciali, le persone disperate. Questo mi lascia un po' perplesso, cioè stiamo vedendo un po' le immagini di 7-8 mesi fa, questa impreparazione o improvvisazione ci lascia un po' perplessi. Dai dati che abbiamo noi, che non sono dati particolarmente elaborati,  perchè non mi fanno partecipare all'Unità di Crisi Regionale della Protezione Civile, dicono che non abbiamo diritto a partecipare, quindi i dati che noi abbiamo sono dati freddi che abbiamo provato ad analizzare tra di noi, con un nostro tavolo che abbiamo fatto e devo dire che la situazione negli ultimi giorni desta molta preoccupazione, perciò ci vorrebbe in questo momento fare un tavolo subito tra il Governo, la Regione Campania, la città di Napoli, ma credo che lo stesso valga per Governo, Regione Lombardia e città di Milano, perchè oggi Napoli e Milano sono due aree urbane particolarmente interessate. Se ho pensato di introdurre nuove restrizioni per la città di Napoli? Qui col restringimento fatto dalla Regione dalle 23 e il Dpcm dalle 18, devo dire che a Napoli, perchè poi i cittadini napoletani sono attenti, dalle 18 in poi ci sono praticamente solo le persone che vanno e tornano da lavoro, quindi non ci sta più attività sociale che è quella che ha fatto aumentare il virus. Quindi, per ora, salvo che non ci arrivino notizie diverse dalla Regione e dal Governo, noi aspettiamo gli esiti degli effetti di queste misure adottate, però siamo pronti, io per esempio un appello che farei in questo momento, le persone che sono sopra una soglia di una certa età, sopra i 65-70 anni o chi ha delle patologie, se proprio non è necessario è meglio che riduca al minimo le attività sociali e poi ci sarebbe l'appello più importante, ma che cade inascoltato, purtroppo la rete sanitaria regionale non è stata per nulla rafforzata in questi mesi. Se posso decidere da solo il lockdown? Impensabile, secondo me va deciso insieme se si deve fare. De Luca? Io sono aperto al dialogo, anche le sue dichiarazioni ultime sono state pesantissime nei miei confronti ma io non mi faccio un problema di questo tipo, sono disposto ad incontrarli perchè il bene supremo è l'unità del Paese, tra Istituzioni e cittadini, ma in attesa di questo, proprio perchè non possiamo aspettare, abbiamo scritto al Governo perchè se c'è da prendere delle decisioni i Sindaci le possono prendere, ma è una decisione che non può prendere il sindaco da solo. Se garantissero ristoro per tutti, se penso che il lockdown possa essere una misura che potrebbe avere un senso da un punto di vista sanitario? Credo, ma l'ho detto un po' di tempo fa, che se non c'è un immediato rallentamento della curva esponenziale, è solo una questione di giorni, da definire insieme. Tra quanti giorni? Non lo so perchè non lo posso decidere da solo, dipende da quello che ci dicono le strutture tecniche, il sindaco non è un virologo, ci affidiamo a quello che ci dovrebbero dire, uso il condizionale perchè se non partecipi all'Unità di Crisi, se Ricciardi va in televisione ma il Governo non ci comunica dei dati, che fa un sindaco... noi abbiamo chiamato e non solo, abbiamo scritto perchè l'esperienza ci insegna che quando parli solamente poi un domani verba volant, quindi nessuno si ricorda. Noi abbiamo telefonato, parlato, detto pubblicamente, l'ho detto nei luoghi istituzionali dove va detto e adesso l'abbiamo anche scritto. Se ci arriva un silenzio assordante è chiaro che ci sarà un momento in cui il sindaco col cerino in mano deve prendere decisioni. Io ritengo che non sia contraddittorio il pensare di tenere aperti spazi maggiori invece che chiuderli, io non penso che la diffusione del contagio ci sia stato nei teatri, per esempio, o nei luoghi della ristorazione. Siamo arrivati a quello perchè non avendo più quella rete che ti tutela dal punto di vista sanitario, avendo appena 100-150 posti adesso in terapia intensiva, è chiaro che queste misure sono già inefficaci, perciò ci dobbiamo vedere e decidere insieme misure più restrittive tenendo però conto che le persone non possono essere lasciate da sole. 20mila persone allo stadio ora impensabile? Adesso è impensabile perchè la curva esponenziale comincia a essere alta ma credo che sia impensabile in questo momento anche avere relazioni sociali come le avevamo qualche tempo fa, però continuo a dire che se non tieni sotto controllo una serie di focolai e diventa un incendio, non te la puoi prendere con il cittadino. Sono molto amareggiato, perchè siamo arrivati a questa situazione perchè è saltata l'organizzazione sanitaria, non è che erano sbagliate le nostre idee. Quando dicevo 'si può andare allo stadio, si può andare a teatro', lo si poteva fare, se noi avessimo avuto chi controllava i contagi, chi faceva i tamponi, chi controllava i contatti dei positivi, chi aveva i posti letto, chi mandava l'infermiere a casa, saremmo stati tutti più tranquilli. Qua non è scaricabarile, qua sono le leggi. La legge, purtroppo dico io, perchè ero a favore del sistema sanitario nazionale, ormai da molti anni c'è il sistema sanitario regionale, quindi quando parliamo di Sanità, la responsabilità è esclusivamente regionale sul piano dell'organizzazione, altrimenti si scarica sul Governo che qua c'entra meno e sui sindaci che francamente sono solo quelli che adesso sentono Ricciardi e con la palla di vetro dovrebbero dire: e adesso che facciamo?".

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28/10/2024 - 20:38

NAPOLI - Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Un Giorno da Pecora" su Rai Radio 1. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Sono giorni difficili, dormo pochissimo, mi addormento verso le 2 e alle 6 sono i piedi. Le parole di Ricciardi su un possibile lockdown a Napoli? Le parole in questo momento possono avere un effetto scatenante su tensioni che sono molto palpabili in alcune comunità. Se parliamo di lockdown che è una misura molto pesante, forse sarebbe più opportuno farlo nei luoghi istituzionali insieme Governo nazionale, Regioni e Città e se del caso prendere insieme delle decisioni accompagnate poi da decisioni di sostegno alle nostre popolazioni. Bisogna stare molto attenti, le parole possono avere un effetto di un detonatore di una pentola a pressione, il momento è molto delicato. Sala vuole aspettare 10-15 giorni per capire gli effetti di queste misure prese finora? Non so se sono sufficienti 10-15 giorni o probabilmente si dovranno prendere delle decisioni anche prima, ma non lo possiamo decidere noi liberamente perchè abbiamo la palla di vetro, ci sono delle strutture che si chiamano Istituto Superiore di Sanità, Comitato Tecnico Scientifico, Protezione Civile Nazionale, Protezioni Civili Regionali, Unità di Crisi regionali che dovrebbero puntualmente informarci invece che annunciarle a mezzo stampa. Voi ricorderete cosa è successo a Napoli venerdì quando il presidente della Regione ha annunciato un lockdown regionale imminente e poi rimangiato tra l'altro, non l'ha manco fatto, lo doveva fare lunedì e non l'ha fatto, quindi io direi meno parole esplosive e più collaborazione istituzionale. Abbiamo chiesto al Governo di informarci che se ha dei dati che rendono ormai necessario il lockdown, noi ci incontriamo anche stanotte, si decide insieme e si fanno le misure. Ovviamente si deve fare non come è stato fatto sinora che prima chiudi e poi arrivi ai cittadini per aiutarli, andrebbe fatto insieme. Si chiude e si ristorano le persone che perdono il lavoro, che chiudono gli esercizi commerciali, le persone disperate. Questo mi lascia un po' perplesso, cioè stiamo vedendo un po' le immagini di 7-8 mesi fa, questa impreparazione o improvvisazione ci lascia un po' perplessi. Dai dati che abbiamo noi, che non sono dati particolarmente elaborati,  perchè non mi fanno partecipare all'Unità di Crisi Regionale della Protezione Civile, dicono che non abbiamo diritto a partecipare, quindi i dati che noi abbiamo sono dati freddi che abbiamo provato ad analizzare tra di noi, con un nostro tavolo che abbiamo fatto e devo dire che la situazione negli ultimi giorni desta molta preoccupazione, perciò ci vorrebbe in questo momento fare un tavolo subito tra il Governo, la Regione Campania, la città di Napoli, ma credo che lo stesso valga per Governo, Regione Lombardia e città di Milano, perchè oggi Napoli e Milano sono due aree urbane particolarmente interessate. Se ho pensato di introdurre nuove restrizioni per la città di Napoli? Qui col restringimento fatto dalla Regione dalle 23 e il Dpcm dalle 18, devo dire che a Napoli, perchè poi i cittadini napoletani sono attenti, dalle 18 in poi ci sono praticamente solo le persone che vanno e tornano da lavoro, quindi non ci sta più attività sociale che è quella che ha fatto aumentare il virus. Quindi, per ora, salvo che non ci arrivino notizie diverse dalla Regione e dal Governo, noi aspettiamo gli esiti degli effetti di queste misure adottate, però siamo pronti, io per esempio un appello che farei in questo momento, le persone che sono sopra una soglia di una certa età, sopra i 65-70 anni o chi ha delle patologie, se proprio non è necessario è meglio che riduca al minimo le attività sociali e poi ci sarebbe l'appello più importante, ma che cade inascoltato, purtroppo la rete sanitaria regionale non è stata per nulla rafforzata in questi mesi. Se posso decidere da solo il lockdown? Impensabile, secondo me va deciso insieme se si deve fare. De Luca? Io sono aperto al dialogo, anche le sue dichiarazioni ultime sono state pesantissime nei miei confronti ma io non mi faccio un problema di questo tipo, sono disposto ad incontrarli perchè il bene supremo è l'unità del Paese, tra Istituzioni e cittadini, ma in attesa di questo, proprio perchè non possiamo aspettare, abbiamo scritto al Governo perchè se c'è da prendere delle decisioni i Sindaci le possono prendere, ma è una decisione che non può prendere il sindaco da solo. Se garantissero ristoro per tutti, se penso che il lockdown possa essere una misura che potrebbe avere un senso da un punto di vista sanitario? Credo, ma l'ho detto un po' di tempo fa, che se non c'è un immediato rallentamento della curva esponenziale, è solo una questione di giorni, da definire insieme. Tra quanti giorni? Non lo so perchè non lo posso decidere da solo, dipende da quello che ci dicono le strutture tecniche, il sindaco non è un virologo, ci affidiamo a quello che ci dovrebbero dire, uso il condizionale perchè se non partecipi all'Unità di Crisi, se Ricciardi va in televisione ma il Governo non ci comunica dei dati, che fa un sindaco... noi abbiamo chiamato e non solo, abbiamo scritto perchè l'esperienza ci insegna che quando parli solamente poi un domani verba volant, quindi nessuno si ricorda. Noi abbiamo telefonato, parlato, detto pubblicamente, l'ho detto nei luoghi istituzionali dove va detto e adesso l'abbiamo anche scritto. Se ci arriva un silenzio assordante è chiaro che ci sarà un momento in cui il sindaco col cerino in mano deve prendere decisioni. Io ritengo che non sia contraddittorio il pensare di tenere aperti spazi maggiori invece che chiuderli, io non penso che la diffusione del contagio ci sia stato nei teatri, per esempio, o nei luoghi della ristorazione. Siamo arrivati a quello perchè non avendo più quella rete che ti tutela dal punto di vista sanitario, avendo appena 100-150 posti adesso in terapia intensiva, è chiaro che queste misure sono già inefficaci, perciò ci dobbiamo vedere e decidere insieme misure più restrittive tenendo però conto che le persone non possono essere lasciate da sole. 20mila persone allo stadio ora impensabile? Adesso è impensabile perchè la curva esponenziale comincia a essere alta ma credo che sia impensabile in questo momento anche avere relazioni sociali come le avevamo qualche tempo fa, però continuo a dire che se non tieni sotto controllo una serie di focolai e diventa un incendio, non te la puoi prendere con il cittadino. Sono molto amareggiato, perchè siamo arrivati a questa situazione perchè è saltata l'organizzazione sanitaria, non è che erano sbagliate le nostre idee. Quando dicevo 'si può andare allo stadio, si può andare a teatro', lo si poteva fare, se noi avessimo avuto chi controllava i contagi, chi faceva i tamponi, chi controllava i contatti dei positivi, chi aveva i posti letto, chi mandava l'infermiere a casa, saremmo stati tutti più tranquilli. Qua non è scaricabarile, qua sono le leggi. La legge, purtroppo dico io, perchè ero a favore del sistema sanitario nazionale, ormai da molti anni c'è il sistema sanitario regionale, quindi quando parliamo di Sanità, la responsabilità è esclusivamente regionale sul piano dell'organizzazione, altrimenti si scarica sul Governo che qua c'entra meno e sui sindaci che francamente sono solo quelli che adesso sentono Ricciardi e con la palla di vetro dovrebbero dire: e adesso che facciamo?".